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A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole. Trovarle. Infine, dirle ad alta voce.
Raccontare di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta Sindaco. Raccontare poi di come un anno dopo, il 13 aprile del 1984, Elda Pucci è sfiduciata. Raccontare infine di come ancora un anno dopo, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria. Nel prima, nel mezzo, i miliardi dell’eroina, le vittime della mafia, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, l’avvento di Totò Riina. E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci si costituisce parte civile in un processo di mafia.
Se riuscissimo a spiegare Cosa Nostra come ai bambini, tutto sarebbe diverso.
Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi in scena con le parole di Stefano Massini, a dare forma a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce.