Nell’inconsueto scenario oltrettutto suggestivo del teatro Sant’Andrea a Bergamo Alta c’è stato un musicista che con il suo concerto di piano solo ha letteralmente incantato la platea presente, oltretutto sold out, per l’esordio assoluto di questa 45 formidabile edizione di “Bergamo jazz” dal 21 marzo fino a domani domenica 24 marzo, con la direzione artistica di Joe Lovano.
Questo pianista altri non poteva essere che lo statunitense Dave Burrell. Classe 1940, Burrell si presenta al cospetto del proprio pubblico in punta di piedi, ringrazia i presenti e sedutosi davanti ai suoi 88 tasti inizia a suonare.
La sensazione provata è stata quella di salire su una nave e viaggiare indisturbati per circa un’ora attraversando i mari calmi e a volte perigliosi nel corso del suo peregrinare. In circa un’ora, in cui ha concesso, alla fine, pure due bis, Burrell ha tenuto tutti con il fiato sospeso per una performance unica ed originale che fa parte del suo personaggio letteralmente immerso nel mondo del jazz, dove nel corso della sua lunghissima carriera ha collaborato, tra gli altri, e spesso con icone del livello ineguagliabile di Archie Shepp e David Murray.
Burrell è stato considerato uno dei pianisti di spicco della scena jazz d’avanguardia di New York della seconda metà degli anni ’60, tra i più innovativi del genere. Il suo stile inconfondibile che contraddistinguono da subito le sue composizioni musicali affondano le loro radici nel blues e nel gospel oltrettutto radicato nella tradizione afroamericana. Burrell scorre le sue mani sulla tastiera del suo pianoforte con una naturalezza ed una spontaneità uniche spingendo un po’ di più su di essa sorprendendo alquanto gli spettatori, nel disvelare i suoi moti dell’animo.
Una sorta di narratore musicale in cui Burrell ci mette pure un po’ di poesia per immergersi in un mondo colorato di note che alla fine della sua esibizione fa scattare gli spettatori in un applauso dirompente e convinto, mentre dopo i bis, si dilegua sotto lo sguardo attento della platea che lo accompagna battendo le mani senza mai fermarsi.