XXI PIACENZA JAZZ FEST
sabato 9 marzo alle 21.15 Sala degli Arazzi
doppio set
kNDOVU
ATTILIO ZANCHI SEXTET
“Mingus portrait”
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per IL JAZZ AL CENTRO
SAMANTHA IORIO QUINTET
domenica 10 marzo alle 17:30 c/o il Centro Commerciale “Gotico”
DOPPIO SET SABATO 9: L’OMAGGIO A CHARLES MINGUS DI ATTILIO
ZANCHI E IL GRUPPO VINCITORE DEL CONCORSO BETTINARDI 2023
Domenica 10 marzo secondo appuntamento pomeridiano al Centro Gotico con
Samantha Iorio Quintet
Piacenza, 4 marzo 2024 – Non si sono ancora spenti gli echi per il concerto di sabato
scorso che ha visto brillare la stella di Steve Coleman accompagnato da una grande band
che si guarda già avanti agli appuntamenti successivi di questa XXI edizione del Piacenza
Jazz Fest. Sabato 9 marzo alle ore 21:15 sempre presso la Sala degli Arazzi del
Collegio Alberoni (via E. Parmense, 77) sarà la volta di un doppio set. Per primi si
esibirà il quartetto degli NDOVU che si sono meritati l’ingaggio quest’anno dopo aver
vinto lo scorso anno il Concorso nazionale per giovani talenti del Jazz italiano “Bettinardi”
nella categoria dei Gruppi. A seguire il felice progetto dal titolo “Mingus portrait” che un
altro contrabbassista, Attilio Zanchi, dedica al mito di Charles Mingus insieme a un
sestetto di ottimi musicisti. Il gruppo nasce dal sodalizio musicale più che trentennale tra
il contrabbassista, il pianista Massimo Colombo e il saxofonista Tino Tracanna;
completano il sestetto il trombonista Andrea Andreoli, Daniele Nocella alla tromba
(due nuove belle realtà del Jazz Italiano) e il batterista Tommy Bradascio.
Il giorno successivo invece, domenica 10 marzo alle 17:30, si terrà il secondo
appuntamento con la rassegna “Il Jazz al Centro” al Centro commerciale “Gotico” (via
E. Parmense, 151 – PC). A esibirsi un quintetto guidato dalla grinta della vocalist
Samantha Iorio accompagnata da una solida sezione ritmica – al pianoforte Pino Di
Pietro, al basso Alex Carreri e alla batteria Martino Malacrida – e dal sax di Andres Villani
per un concerto dal titolo “A lady in Soul”, in cui proporrà alcuni tra i più bei classici
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della musica jazz, pop e soul, troppi per nominarli tutti ma allo stesso tempo difficile
pescare tra tutte le eccellenze in programma.
Il Piacenza Jazz Fest è organizzato dal Piacenza Jazz Club grazie al determinante sostegno
della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di altre istituzioni e privati. I biglietti per poter
assistere al concerto di Coleman e a tutti gli altri concerti a pagamento del festival si possono
acquistare presso la sede dell’associazione in via Musso n. 5 tutti i giorni feriali dalle 15:00
alle 19:30 e il sabato mattina dalle 10:30 alle 12:30, oppure online sul sito vivaticket.it.
Informazioni scrivendo a biglietti@piacenzajazzclub.it, oppure chiamando lo 0523/579034.
Fino a esaurimento di disponibilità sarà possibile acquistare i biglietti anche in loco la sera
stessa.
Per quanto riguarda il primo set, gli NDOVU sono un quartetto composto dalla cantante
Marta Ghibellini, dal chitarrista Luca Scardovelli, dal vibrafonista Giovanni Perin e dal
batterista Silvano Martinelli. In lingua Swahili, la parola Ndovu assume il significato di
“elefanti”, i quali nella tradizione vogliono essere simbolo di perseveranza, forza gentile e di
attenzione agli altri. Ciò che ispira il quartetto è la costante ricerca timbrica attraverso
l’imitazione di strumenti e sonorità della tradizione centrafricana, immergendo le proprie
radici nel jazz e nella sperimentazione. A partire da un organico non così usuale risulta più
facile una ricerca sonora che vada ad esaltare le composizioni originali scritte appositamente
per il gruppo.
Passando al secondo set, con “Mingus Portrait” Attilio Zanchi è riuscito a trovare una formula
alchemica perfetta. Da qualche anno porta in giro questa rivisitazione dei più famosi brani di
Mingus che continuamente si rinnova, fino a diventare un CD fresco di stampa dal titolo
evocativo di “Boogie Stop Shuffle” per l’etichetta “Right Tempo”.
Mingus è stato, oltre che un magnifico contrabbassista, anche un prolifico compositore,
arrangiatore, pianista e leader di diverse storiche formazioni. I suoi gruppi, che vanno dal trio
alla big band, hanno attraversato ed influenzato diversi periodi stilistici a partire dagli anni
‘50 fino agli anni ‘70. La sua musica può essere suonata tutt'oggi senza apparire datata, ma
fornendo anzi sempre spunti nuovi di ispirazione. Nasce da queste considerazioni l’intento di
Zanchi di riproporre i brani del repertorio di Mingus interpretandoli e rileggendoli,
influenzati dalle singole esperienze dei componenti del gruppo. Nel programma vengono
inoltre eseguite composizioni originali di Zanchi ispirate o vicine alla poetica musicale di
Mingus.
Per ricevere tutte le informazioni sui concerti del Piacenza Jazz Fest si consiglia di seguire le
pagine Facebook e Instagram del Piacenza Jazz Club o consultare il sito
www.piacenzajazzfest.it.