Chi rompe un tabù crea uno scandalo, chi supera il confine del proibito viene marginalizzato. Da sempre, però, chi afferma la sua libertà a dispetto dell’appiattimento sulle norme e della ricerca di approvazione, suscita negli altri stupore ma anche ammirazione.
Ce lo ricorda in particolare la figura biblica di Salomè, seducente principessa di Giudea e tra le femme fatale più note dell’arte, della letteratura e del cinema. A lei e al tema del proibito è dedicato il terzo numero di “Calibano”, la rivista di attualità culturale del Teatro dell’Opera di Roma edita da effequ, che, ogni quattro mesi, trae ispirazione dalle opere in cartellone per riflettere sul mondo di oggi. Il volume – in vendita allo shop del Teatro già dal 7 marzo, nelle librerie e sul sito di effequ dal 21 marzo – esce in occasione della messa in scena della Salome di Richard Strauss con la regia di Barrie Kosky all’Opera di Roma. Come sempre, una selezione di saggi tratti da “Calibano” è disponibile gratuitamente, sia in italiano sia in inglese, sul sito del teatro, a questo link.
Ad aprire il volume un contributo di Dominic Pettman, docente di Media e New Humanities alla New School University di New York, su erotismo, libido e sessualità al tempo di internet, degli smartphone e dei social: un’ampia riflessione su come l’atto della seduzione oggi passi attraverso lo sguardo della tecnologia. Segue Andrea Peghinelli con un saggio su Oscar Wilde, il proibito e la censura del desiderio femminile a partire dalla sua Salomè. La seduzione in musica è poi raccontata dal musicologo Emanuele Senici in un’analisi sulla rappresentazione dell’eros nell’opera; sui movimenti eretici nella storia delle religioni, estremo esempio di trasgressione e rovesciamento, scrive la filosofa Chiara Adorisio. Di parole proibite racconta invece la sociolinguista Vera Gheno, mentre sulla sensibilizzazione storica dell’immagine fotografica in rapporto alla morte riflette Rossano Baronciani. Similmente, lo scandalo e la censura nell’arte sono raccontati in un testo dello storico Claudio Strinati.
Gli aspetti del conturbante e della trasgressione legata al corpo vengono affrontati in un articolo su moda e tabù di Fabiana Giacomotti e, ancora, in quello di Alberto Piccinini sugli scandali del nudo nel cinema italiano – da Anita Ekberg ad Aiché Nana – degli anni Cinquanta; fino ad arrivare a un saggio di Sergio Trombetta sull’esclusione dei corpi non conformi dalla danza. Come sempre, su “Calibano” trovano spazio anche un racconto inedito – questa volta a firma di Carmen Barbieri – e una rubrica musicologica sul proibito nell’opera a cura di Giuliano Danieli.
Il volume, diretto da Paolo Cairoli, è illustrato da Emilia Trevisani attraverso software di intelligenza artificiale. La copertina del numero è un collage di Giulio Paolini (Credito: Foto Ⓒ Luca Vianello, Torino / Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino / Ⓒ Giulio Paolini).