È ispirata alla pittura di Francis Bacon, la Salome di Richard Strauss secondo il regista australiano Barrie Kosky in scena al Teatro dell’Opera di Roma dal 7 marzo (ore 20.00 in diretta su Radio 3 Rai) al 16 marzo per un totale di 5 repliche: sul podio dell’Orchestra, Marc Albrecht, riconosciuto come uno dei maggiori interpreti straussiani, nel terribile e temibile ruolo di Salome, Lise Lindström, al debutto sul palco dell’Opera di Roma.
In questo allestimento nato a Francoforte nel 2020, con le scene e i costumi moderni firmati da Katrin Lea Tag e le luci di Joachim Klein, Kosky, Premio Abbiati 2023, racconta la storia dal punto di vista di Salome, non vittima, ma donna indipendente, figura complessa e controversa.
Ispirato dalla tragedia di Wilde, fra sensualità e ascetismo religioso, Strauss compone questo dramma in un unico atto nel 1905, elaborando il libretto sulla base della traduzione tedesca di Hedwig Lachmann ed estremizzando il conflitto tra Salome e Jochanaan attraverso un intenso linguaggio. Di fatto Strauss libera il dramma dai suoi tratti esotici e biblici, ma esalta l’erotismo e la lettura psicologica della protagonista.
“Noi concepiamo Salome come una donna indipendente. La sua è una figura complessa e non del tutto definita. È una vergine, ma potrebbe avere tanto 15 quanto 50 anni – spiega Kosky che ha voluto regalare una nuova visione e prospettiva di quest’opera e della sua protagonista, non certo una vittima – Si tratta di un dettaglio importante, perché in realtà non sappiamo chi sia questa donna-bambina. Per noi è chiaro che si tratta dell’unico personaggio in scena che dice sempre la verità. La sua radicalità e la sua provocazione nascono proprio dal fatto che dice esattamente ciò che vuole, pensa e sente, senza mai mentire. Ai miei occhi non è un personaggio mostruoso, ma affascinante. E questo si rispecchia nella musica, che è musica d’amore, la più bella musica d’amore possibile”.
Kosky, che torna al Costanzi dopo il delizioso Flauto Magico del 2018, cerca di capire chi sia realmente Salome, la cui identità viene costruita attraverso lo sguardo altrui: Kosky spoglia il palco e costruisce lo spazio scenico ispirandosi alla tecnica pittorica di Bacon. lasciando solo una fonte luminosa che, nel buio assoluto segue i cantanti diventando essa stessa un personaggio dell’opera che ora nasconde e ora illumina.
Accanto al pluripremiato Kosky, direttore generale e artistico della Komische Oper di Berlino dal 2012 al 2022 e in precedenza co-direttore artistico dello Schauspielhaus di Vienna, che non disdegna incursioni nell’operetta e nel teatro musicale, Marc Albrecht, esperto direttore del repertorio tardo romantico tedesco-austriaco, da Wagner e Strauss, ospite delle più prestigiose orchestre internazionali che vanta numerose collaborazioni, dai Berliner Philharmoniker alla Royal Opera House di Londra.
Debutto al Costanzi per il soprano americano Lise Lindström che interpreta Salome, ruolo ruolo che ha già interpretato anche alla Wiener Staatsoper e che le è valso un secondo Premio Helpmann come miglior interprete femminile in un’opera.
Il basso-baritono Nicholas Brownlee è Jochanaan, nello stesso ruolo nell’allestimento di Kosky all’Oper Frankfurt e che è entrato a far parte dell’ensemble del teatro tedesco nel 2020.
Il tenore John Daszak è Erode, già acclamato nel ruolo, Parigi. Il mezzosoprano Katarina Dalayman è Erodiade, Narraboth è interpretato da Joel Prieto, i cinque giudei sono Michael J. Scott, Christopher Lemmings, Marcello Nardis, Eduardo Niave – dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma – ed Edwin Kaye. I due nazareni sono Nicola Straniero – di “Fabbrica” Young Artist Program – e Zachary Altman, che interpreta anche uno dei due soldati insieme ad Edwin Kaye. Completano il cast Karina Kherunts (Un paggio di Erodiade), Alessandro Guerzoni e Daniele Massimi che si alternano nel ruolo dell’uomo di Cappadocia e Giuseppe Ruggiero (Uno schiavo).
Dopo l’anteprima giovani in programma martedì 5 marzo alle 19.00, la prima rappresentazione, che sarà trasmessa in diretta su Radio3 Rai, è per giovedì 7 marzo alle ore 20.00, poi altre quattro recite previste per domenica 10 marzo ore 16.30, martedì 12 marzo ore 20.00, giovedì 14 marzo ore 20.00 e sabato 16 marzo ore 18.00. Info e biglietti su www.operaroma.it.
Fabiana Raponi