Per la prima volta, il 29 aprile, il Museo Bagatti Valsecchi ospiterà nel suo Salone d’Onore uno spettacolo di danza dedicato al racconto attraverso la musica, la danza e le parole di uomini e donne che stanno affrontando la guerra. Ad esibirsi, due ballerini del corpo di ballo del Teatro La Scala di Milano, Domenico Di Cristo e Matilde Gherardi, con le coreografie di Andrea Crescenzi, Hanna Buhakova al pianoforte e la voce recitante di Michele Piccolo.
Una riflessione su come in Ucraina la vita delle persone sia stata impattata dal conflitto, sulla loro esistenza rimasta come cristallizzate nel tempo, sul destino di chi è sopravvissuto e di coloro che non ce l’hanno fatta, sugli effetti della devastazione e sulla capacità dell’uomo di opporsi al male. La voglia di sostenersi, aiutarsi, influenzare i percorsi di vita altrui e mantenere la speranza, nonostante tutto.
Inoltre, fino al 5 maggio in Museo è in corso la mostra CARLO BOSSOLI. Omaggio a Odessa, a cura di Fernando Mazzocca, e il 2 maggio alle 15.30 Il curatore si intratterrà con il direttore del Museo Antonio D’Amico in una Conversazione su Carlo Bossoli, per conoscere più da vicino l’opera pittorica dell’artista.
Grazie alla raffinata esposizione di quattro inediti acquerelli di Carlo Bossoli (1815-1884), il Museo Bagatti Valsecchi rende omaggio alla cultura di un Paese ancora sfigurato dalla guerra, l’Ucraina.
Gli acquerelli, appartenenti alla Galleria Baratti di Milano, si mostrano nell’intima cornice della sala espositiva per gettare luce sui fasti e sull’eleganza della città di Odessa attraverso lo sguardo di Carlo Bossoli.
Il pittore ottocentesco, che visse e studiò l’arte del disegno sulle sponde del Mar Nero, racchiude nelle sue vedute di Odessa l’antica vitalità di un Paese oggi deturpato dal conflitto.
A corredo della mostra CARLO BOSSOLI. Omaggio a Odessa, tutti i visitatori possono dedicare un pensiero all’Ucraina tramite un’apposita parete concepita come progetto d’arte partecipativa. Queste parole confluiranno nello spettacolo Al confine tra due mondi.