Un autentico successo, oltre ogni più rosea aspettativa è stata la stagione di prosa che si è conclusa. E’ appena calato il sipario al teatro Donizetti, con l’ultima delle rappresentazioni di martedì sera de L’albergo dei poveri con Massimo Popolizio, ed è già tempo dei primi bilanci, che non possono non essere soddisfacenti. Sono stati infatti ben 52.672 gli spettatori complessivi per i sette titoli in cartellone, con una media di oltre 1.000 spettatori a rappresentazione: circa il 18% in più rispetto alla stagione 2022/2023 che aveva totalizzato 44.526 presenze. 5.181 gli abbonamenti, con un incremento di 490 unità, pari al 10,4% in più.
La palma dello spettacolo più applaudito, a parità di otto repliche contro le sette degli altri spettacoli in programma, va a La buona novella con Neri Marcoré, visto da 8.550 spettatori, seguito da Iliade. Il gioco degli dei con Alessio Boni (8.333 presenze), inserito anche nel palinsesto delle iniziative di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, e da Il Mercante di Venezia con Franco Branciaroli (8.245).
«Ancora una volta non possiamo che essere soddisfatti dei risultati di pubblico conseguiti», commenta a caldo Massimo Boffelli, direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti, «Risultati ampiamenti positivi che riguardano tutta la programmazione della Fondazione: il successo della stagione di prosa e anche di Altri percorsi va infatti a completare nel migliore dei modi un quadro che ha già visto il successo dei due festival internazionali, Donizetti Opera e Bergamo Jazz, della Stagione dei teatri nel suo insieme, con operetta e la sezione concertistica, e di Lezioni di Storia, la nuova rassegna che ha preso avvio lo scorso gennaio. Con tutto ciò la Fondazione Teatro Donizetti si conferma propulsore della vita culturale cittadina con le sue molteplici proposte, di cui la stagione di prosa è uno dei cardini». «E ci fa immenso piacere raccogliere riconoscimenti da parte degli stessi attori che calcano i nostri palcoscenici. Anche loro, quando sono al Donizetti, si sentono a casa, come si sentono tutti i bergamaschi», conclude Massimo Boffelli.
Mentre restano in cartellone ancora due degli spettacoli della sezione “Storia, teatro e società” – Mio padre – Appunti sulla guerra civile con Andrea Pennacchi, mercoledì 8 maggio al Teatro Donizetti, e L’angelo della storia della compagnia Sotterrano, vincitore del Premio Ubu come migliore spettacolo del 2022, mercoledì 15 maggio al Teatro Sociale – anche Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri percorsi, esprime la propria soddisfazione: «Uno dei motivi di tanto gradimento da parte del pubblico credo stia nella varietà delle nostre proposte: una varietà di stili e generi che permette di avere una buona panoramica di ciò che il teatro italiano produce, inclusa la ripresa di testi classici, immortali».
«E poi, quando mi reco nei camerini del Donizetti o del Sociale per salutare gli attori, vedo nei loro occhi una luce bellissima: la luce di chi ha appena gioito per la calorosa e attenta accoglienza del pubblico. E nei loro occhi, e dalle loro parole, colgo il ringraziamento nei confronti di tutto il personale della Fondazione, dai tecnici a chi si occupa dell’amministrazione e della comunicazione. Un ringraziamento al quale mi associo», prosegue Maria Grazia Panigada.
L’ultimo suo pensiero la Direttrice artistica lo rivolge ai tanti giovani che hanno assistito agli spettacoli: «Ancora una volta abbiamo visto tra il pubblico moltissimi ragazzi e ragazze, molti dei quali sono stati coinvolti nei progetti formativi tenuti nelle scuole. Per Altri percorsi abbiamo ideato una formula di abbonamento destinata proprio ai giovani, che a fine spettacolo hanno potuto incontrare attori e registi, instaurando un dialogo proficuo. Ma delle esperienze nelle scuole torneremo presto a parlare, lasciando la parola proprio a chi le ha vissute».
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Stagione di Prosa e Altri Percorsi – Operetta
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