Jenůfa
di Leoš Janáček, in scena dal 2 al 9 maggio al Costanzi, segna il debutto al Teatro dell’Opera di Roma del pluripremiato regista tedesco Claus Guth che firma un nuovo allestimento del capolavoro del realismo slavo, già migliore produzione operistica agli Olivier Awards 2022.
Per la terza parte del progetto triennale dedicato a Janáček e realizzato dalll’Opera in collaborazione con la Royal Opera House di Londra, inaugurato con Káťa Kabanová nella stagione 2021/2022 e proseguito con Da una casa di morti lo scorso anno, debutta sul podio romano Juraj Valčuha, ritenuto fra i migliori massimi interpreti della musica del compositore ceco.
Slovacco, già nel 2018 Premio Abbiati della critica musicale, Direttore Musicale della Houston Symphony Orchestra, Valčuha ha già diretto alle Terme di Caracalla la Turandot di Krief, ha lavorato con prestigiose orchestre ed è stato direttore stabile dell’Orchestra Rai e del Teatro San Carlo.
Scritta tra il 1894 e il 1903, Jenůfa è tratta dal dramma naturalista di Gabriela Preissová Její pastorkyňa [La sua figliastra] con uno stile musicale che deriva dallo studio che Janáček ha dedicato alle inflessioni della lingua parlata cèca.
Protagonista della vicenda, è Jenůfa, figlia adottiva di Kostelnička, sagrestana della chiesa di un piccolo paese della Slovacchia. Jenůfa, incinta dell’amante Števa, viene sfregiata da Laca, geloso e innamorato di lei: il destino si accanisce contro di lei perché per la vergogna della maternità illegittima deve nascondersi in casa di Kostelnička e viene rifiutata da Števa per la ferita sul volto. Viene anche ingiustamente accusata di infanticidio dopo che Kostelnička, a sua insaputa, ha ucciso il bambino per timore che possa impedirle di sposarsi con Laca, ancora innamorato di lei e pentito. Quando viene scoperto il cadavere del piccolo, la matrigna confessa il crimine, ma Jenůfa la perdona e accetta le nozze con Laca.
Se l’opera rappresenta uno dei vertici del realismo slavo, Guth pensa invece a un allestimento simbolico, con le scene di Michael Levine, i costumi di Gesine Völlm, le luci di James Farncombe, i video di rocafilm/Roland Horvath sulla drammaturgia di Yvonne Gebauer, che propone al pubblico un microcosmo rurale claustrofobico, reso attraverso le mura di legno, altissime, che delimitano la scena e isolano i personaggio
Al di fuori, «l’Altro sconosciuto», secondo il regista, un luogo impossibile da raggiungere per le protagoniste del dramma dove le donne sono intrappolate in destino fra onore, amore e violenza. Ma d’altra parte, Guth, fra i registi più richiesti della scena internazionale, pluripremato, ospite regolare al Festival di Salisburgo, si distingue per la sua capacità di reinvenzione del repertorio operistico, per la costruzione di scene importanti che riflettono la psicologia dei personaggi.
Debuttano al Costanzi le protagoniste femminili: nel ruolo di Jenůfa Cornelia Beskow, apprezzato soprano svedese che si è già distinta nel stesso ruolo nel 2022, nel ruolo della sagrestana Kostelnička, la grande Karita Mattila, unanimemente riconosciuta interprete della Jenůfa di Janáček, sia come protagonista sia nella parte della matrigna. Beskow e Mattila sono al loro debutto al Costanzi. Debutto romano anche per il tenore Robert Watson nel ruolo di Števa, mentre il tenore Charles Workman, interpreta Laca. Manuela Custer è la vecchia Buryjovka, Sofia Koberidze è Karolka, David Stout è il capomastro del mulino, Lukáš Zeman e Anna Viktorova sono il sindaco e la moglie. Dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, Ekaterine Buachidze (La pastora), Valentina Gargano (Barena), Mariam Suleiman (Jana). In scena anche il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma interprete della coreografia di Teresa Rotemberg.
La prima rappresentazione è prevista giovedì 2 maggio alle ore 20.00 ed è trasmessa in diretta su Radio3 Rai, seguono le repliche di sabato 4 maggio (ore 18.00), domenica 5 maggio (ore 16.30), martedì 7 maggio (ore 20.00), giovedì 9 maggio (ore 20.00) e l’anteprima giovani giovani è fissata al martedì 30 aprile (ore 19.00). Info e dettagli su operaroma.com
Fabiana Raponi