Imperdibile appuntamento con il belcanto al Teatro dell’Opera di Roma con La sonnambula di Vincenzo Bellini, fra i più amati titoli del repertorio, in scena dal 9 al 17 aprile: sul podio, il Maestro Francesco Lanzillotta, Lisette Oropesa debutta nel difficile ruolo di Amina in un nuovo allestimento affidato ai registi francesi Jean-Philippe Clarac e Olivier Deloeuil noti come “Le lab”, al loro debutto italiano che firmano regia, scene e luci.
Grande attesa per il soprano americano Lisette Oropesa, star internazionale, fra i soprani lirico-leggeri più richiesti, già apprezzata dal pubblico nel ruolo di Violetta nel film-opera La traviata diretto da Mario Martone e nella tournée in Giappone con il capolavoro verdiano, che si è già misurata in celebri ruoli del belcanto, Lucia di Lammermoor o I Puritani, ma che stavolta si misurerà per la prima volta con la celebre scena del sonnambulismo, impervia sfida per la vocalità del soprano lirico leggero.
Accanto a lei nel ruolo di Elvino, la star John Osborn, Premio Bellini d’Oro 2014, già indimenticabile nel Benvenuto Cellini con la regia di Gilliam, magnifico Nemorino ne L’elisir d’amore dello scorso anno. Il basso Roberto Tagliavini interpreta il Conte Rodolfo, la molinara Teresa è interpretata dal mezzosoprano Monica Bacelli, Premio Abbiati nel 1997 e interprete di riferimento del belcanto italiano.
La trama della Sonnambula, composta nel 1831 e ambientata in un’epoca dai contorni poco definiti in un villaggio della Svizzera, è estremamente semplice: Amina ed Elvino sono due promessi sposi, ma quando Amina viene trovata addormentata la notte prima delle nozze nella stanza del conte Rodolfo, Elvino la accusa di tradimento rompendo il fidanzamento. Ma il lieto fine è assicurato perché Elvino si renderà conto dell’innocenza di Amina e la coppia convolerà a nozze.
Ora, se la trama è estremamente semplice, e il dramma suscita profonda empatia ed emozione nel pubblico, affidando ai virtuosismi del belcanto belliniano i misteriosi meandri dell’inconscio, i due registi, che firmano anche scenografie e costumi, pensano per la scena del sonnambulismo a una messa in scena multimediale, dove sogni e frammenti di realtà si fondono per esplorare la psiche di Amina e di tutti gli altri protagonisti del dramma.
“In maniera forse paradossale, abbiamo incentrato questo allestimento non tanto sul risveglio della sonnambula – spiegano Jean-Philippe Clarac e Olivier Deloeuil – quanto sul suo addormentarsi, che viene mostrato all’inizio dello spettacolo. L’allestimento si sviluppa sotto forma di installazione performativa, nella Galleria Elvezia, una galleria d’arte pop-up collocata sul palcoscenico del Teatro Costanzi. Lo spettacolo offre un viaggio all’interno del sonno agitato della protagonista, una giovane che vive in uno stato di dormiveglia, in un regime sensoriale alterato. Attraverso l’uso di video registrati in una camera d’albergo romana, nel quartiere del Teatro dell’Opera e a Palazzo Barberini, seguiamo il viaggio interiore di Amina fino al giorno del suo matrimonio con Elvino”.
Clarac-Deloeuil > le lab mette in scena lavori multidisciplinari, esplorando le possibilità del collettivo artistico, che comprende anche Christophe Pitoiset (Collaboratore alle scene e alle luci), Luc Bourrousse (Drammaturgia), Pascal Boudet e Timothée Buisson (Video) si distingue sempre per l’approccio multidisciplinare alle opere, alle dimensioni performative della grande musica. Tutte le loro creazioni sono “esperienze per testare il tempo presente” e sono inseparabili dal contesto sociale e politico in cui nascono e vengono rappresentate.
Sul podio, dopo il successo del debutto dello scorso anno con L’elisir d’amore, torna Francesco Lanzillotta, ospite di importanti istituzioni orchestrali e con un curriculum da Direttore Principale Ospite del Teatro dell’Opera di Varna in Bulgaria dal 2010 al 2014, Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica Toscanini dal 2014 al 2017 e Direttore Musicale del Macerata Opera Festival dal 2017 al 2021.
“La sonnambula è senza dubbio un titolo che rappresenta uno dei più alti slanci creativi di Bellini sviluppati all’interno di una trama semplice, dai toni innocenti e idilliaci – spiega Lanzillotta – I pentagrammi di questo titolo sono ricolmi di melodie. Il genere semiserio al quale La sonnambula appartiene, depurato dall’elemento comico, così come i toni idilliaci di cui sopra, non eliminano però i conflitti che in quest’opera si dipanano fra i protagonisti. Proprio l’incomprensione, con il conseguente conflitto tra i due innamorati, ci svela inoltre una visione dell’amore come possesso da parte di Elvino. L’idillio quindi non si materializza a prescindere ma si conquista con fatica, attraverso l’acquietarsi della conflittualità”.
Nelle repliche dell’11, 13 e 16 aprile Amina è interpretata da Ruth Iniesta, Elvino da Marco Ciaponi, il conte Rodolfo da Manuel Fuentes, completano il cast nella parti di Lisa e Alessio il soprano Francesca Benitez e il basso Mattia Rossi, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma). Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma è diretto da Ciro Visco.
“Studiando e analizzando la partitura, si possono spiegare moltissimi elementi, la connessione fra testo e musica, la struttura dei numeri musicali, così come perché vengano utilizzare alcune tonalità rispetto ad altre – prosegue Lanzillotta – Ma tutto sembra secondario perché quello che in effetti ci affascina in quest’opera è soprattutto l’elemento che da secoli non si può spiegare, come un compositore arrivi a sviluppare una bella melodia, una melodia universale che nessuno potrà insegnargli come scrivere. L’arte è percezione soggettiva e ciascuno la percepisce a proprio modo, ma esistono delle cose oggettivamente belle e universali come le melodie belliniane. Questa è la risposta alla domanda per cui la Sonnambula sia ancora così attrattiva e così popolare”.
Dopo la prima di martedì 9 aprile, ore 20.00, trasmessa in diretta su Radio3 Rai, La sonnambula di Bellini torna in scena anche giovedì 11 (ore 20), venerdì 12 (ore 20), sabato 13 (ore 18), domenica 14 (ore 16.30), martedì 16 (ore 20) e mercoledì 17 aprile (ore 20). Il debutto del nuovo allestimento è preceduto dalla Lezione di Opera che Giovanni Bietti terrà sabato 6 aprile alle ore 17. Info e dettagli su operaroma.it.
Fabiana Raponi