Fausto Russo Alesi torna a confrontarsi con il teatro di Eduardo De Filippo e porta in scena al Teatro Argentina di Roma, dal 7 al 19 maggio, L’arte della Commedia, geniale opera che gravita intorno al rapporto fra l’arte e lo stato, il ruolo degli artisti nella nostra società,
Un testo del 1964 che fa parte della raccolta dei “giorni dispari”, commedie scritte dal dopoguerra affrontano le difficili e problematiche questioni del vivere quotidiano, delle relazioni private e pubbliche nella società, e che appare ancora attualissimo costringendo il pubblico a confrontarsi con la mortificazione e la censura della cultura.
“Confrontarsi con Eduardo è forse per me, quel granello di eternità che ossessivamente cerco attraverso l’arte – spiega il regista a distanza di oltre dieci anni dalla straordinaria esperienza di Natale in casa Cupiello prodotto dal Piccolo Teatro – Sento con Eduardo, un fortissimo senso di vicinanza, una familiarità, forse perché nella sua scrittura, la vita e il teatro, la tragedia e la commedia, la verità e la finzione, l’illusione e la realtà si mescolano così profondamente e armoniosamente, da farsi specchio di fronte alla vita quotidiana.”
Poco conosciuta e poco rappresentata, L’arte della commedia è un vero capolavoro: protagonista è Oreste Campese, capocomico di una compagnia di guitti, che riceve dal prefetto De Caro il “foglio di via” per lasciare il paese in seguito all’incendio del capannone che ospitava i suoi spettacoli, da cui si sono salvati solo i bauli dei trucchi e dei costumi. Insensibile di fronte alle richieste di Campese, il prefetto consegna all’uomo la lista delle persone a cui deve dare udienza e Campese lancia la sfida allo Stato che non vuole ascoltarlo. De Caro sarà in grado di stabilire se le persone che riceverà nel corso della giornata saranno veramente chi diranno di essere e non saranno gli attori della sua compagnia travestiti per l’occasione?
“Mi piace sottolineare che Eduardo De Filippo, per raccontarci del suo pensiero sull’arte e per sollecitare l’attenzione del fondamentale personaggio del Prefetto, ci inviti a spiare da un metaforico buco della serratura le storie di esseri umani, cittadini, professionisti che ricoprono un ruolo essenziale nella società e che per questo appunto pretendono di essere ricevuti – prosegue Fausto Russo Alesi – E non è ovviamente un caso che i ruoli che qui scrive per la scena diano proprio voce alla cultura, alla sanità, all’istruzione, alla legge e a un rappresentante della Chiesa: tutti riferimenti sociali imprescindibili, tutte priorità sul tavolo su cui e con cui confrontarsi”.
Per la più pirandelliana della commedia di De Filippo, Fausto Russo Alesi riunisce un cast formato da David Meden, Sem Bonventre, Alex Cendron, Paolo Zuccari, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma Villa, Demian Troiano Hackman, Davide Falbo e si affida alle scene di Marco Rossi, i costumi di Gianluca Sbicca, le musiche di Giovanni Vitaletti. Dal 7 al 19 maggio in scena a Roma.
Fabiana Raponi