Più di un teatro è il claim della nuova stagione 2024/2025 del Teatro di Roma che si articolare in numerose proposte articolate un tre luoghi distinti di Roma, Teatro Argentina, Teatro India, Teatro Torlonia, rivolte a tre tipologie di pubblico distinte.
I numeri della prima stagione di Luca De Fusco con la nuova governance sono importanti e propongono 11 produzioni, 10 coproduzioni, 27 ospitalità per un totale di 48 spettacoli.
Obiettivo della stagione del Teatro Argentina è di rafforzare la sua identità di luogo d’elezione per il “grande teatro”, con artisti di fama consolidata, proposte che vanno dai grandi classici a testi contemporanei per un pubblico ampio e diversificato.
La stagione del Teatro Argentina si apre il 24 ottobre con Notte Morricone per il Romaeuropa Festival, una coproduzione del Teatro di Roma con il Centro Coreografico Nazionale Aterballetto, omaggio al grande compositore cinematografico italiano, firmata dallo spagnolo Marcos Morau fra sogno e realtà.
Fra le coproduzioni, due classici, Re Lear (coproduzione internazionale) diretto da Gabriele Lavia regista, e protagonista e Guerra e pace di Tolstoj con Pamela Villoresi diretta da Luca De Fusco, ma anche testi contemporanei, Il ritorno a casa di Harold Pinter, diretto e interpretato da Massimo Popolizio, e November di David Mamet con la regista Chiara Noschese anche interprete con Luca Barbareschi. Chiude la stagione il visionario Lazarus di David Bowie e Enda Walsh con Manuel Agnelli diretto da Valter Malosti.
Numerosi i titolo in ospitalità con i doppi spettacoli della Vertigo Dance Company: Mana, ultima creazione di Noa Wertheim e Makom, che riflette sulla complessità dell’esperienza umana, e testi di drammaturgia contemporanea Tre modi per non morire, tratto da un testo dello scrittore Giuseppe Montesano con Toni Servillo, il classico di Neil Simon, I ragazzi irresistibili, con Umberto Orsini e Franco Branciaroli diretti da Massimo Popolizio, Sei personaggi in cerca d’autore secondo Valerio Binasco, regista e interprete, Ho paura torero, il testo del cileno Pedro Lemebel diretto da Claudio Longhi, Sarabanda, diretto da Roberto Andò che rilegge Bergman con Renato Carpentieri e Alvia Reale.
Il Teatro India resta invece il teatro per eccellenza della sperimentazione dei nuovi linguaggi e della drammaturgia contemporanea con le proposte dei giovani artisti. La stagione si apre il 15 ottobre con Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta, primo racconto scritto da Sandro Bonvissuto diventato un monologo di Valerio Aprea, prosegue con Riccardo III di William Shakespeare con la regia essenziale di Luca Ariano. In scena Anna Cappelli, uno dei tre testi di Annibale Ruccello previsti in stagione, monologo destinato a un’interprete femminile firmato dall’argentino Claudio Tolcachir che con Ferdinando, portato in scena da Arturo Cirillo e Le 5 rose di Jennifer con la regia di Geppy Gleijeses costituiscono il progetto dedicato ad Annibale Ruccello.
In scena anche Napsound di Anna Ammirati, “recital avanguardistico partenopeo” strutturato in tre atti e dedicato alle tre fasi dell’esistenza, il Golem di Juan Mayorga secondo Jacopo Gassmann alla regia, A torto o a ragione di Ronald Harwood con la regia di Giovanni Anfuso sulla storia di Furtwangler direttore d’orchestra tra i più famosi della sua generazione, accusato di essere nazista, La banalità dell’amore di Savyon Liebrecht, la struggente storia d’amore tra Hanna Arendt e il professor Martin Heidegger con l’adattamento e regia di Piero Maccarinelli.
Tornano in scena anche Il cavaliere inesistente di Italo Calvino con l’adattamento di Matilde D’Accardi e la regia di Tommaso Capodanno e Lo scrittojo di Pirandello, adattamento di Roberto Gandini e Roberto Scarpetti, pensato per un pubblico giovane con un linguaggio ludico come nella tradizione del Laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli, Tre sorelle di Čechov, lo spettacolo di Muta Imago e la regia di Claudia Sorace.
La ricchissima stagione del teatro India propone anche Radio Argo in cui Igor Esposito rilegge l’Orestea, La morte a Venezia di Thomas Mann secondo Liv Ferracchiati, La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth, per la regia di Andrée Ruth Shammah con Carlo Cecchi, Una relazione per un’Accademia con Luca Marinelli, Amori rubati di Dacia Maraini. In scena anche Never Young di Biancofango, Come nei giorni migliori, del giovane autore Diego Pleutri, con regia di Riccardo Lidi sull’amore ai tempi dei social su cui si concentra anche Meno di due di Francesco Lagi. In scena anche tanti giovani autori, Caini di Mario De Masi e Autoritratto, del drammaturgo e interprete Davide Enia.
Al Teatro Torlonia spazio a tante iniziative culturali e spettacoli tra cui Giovanna d’Arco della poetessa e studiosa Maria Luisa Spaziani con la regia di Luca De Fusco, Racconti Romani, il ciclo di messe in scena di racconti di ambientazione romana, selezionati da Emanuele Trevi, Esagerate! di e con Cinzia Spanò, spettacolo dedicato alle donne, Elena, testo di Ghiannis Ritsos diretto e interpretato da Elena Arvig o,Così… vi pare da Luigi Pirandello scrittura scenica e regia di Riccardo Caporossi, Otto narrazioni musicali, in collaborazione con Roma Tre Orchestra, Voci e racconti, nuova rassegna a cura di Oscar Pizzo, basata sulla parola intesa come parola poetica.
Nuove Generazioni è il programma pensato per le nuove generazioni: in programma all’Argentina Storie di Natale di Gianni Rodari, Bernard Friot, Andrea Valente e Roberto Gandini che ne firma anche la regia, con il gruppo di teatro integrato del Laboratorio Gabrielli, e La principessa Cincillà e la torta di compleanno, fiaba di Alessandro Portelli All’India vanno in scena Officina Prometeo di Francesco Picciotti, il Prometeo di Olympus Kids, Solitarium di Daniel Gol, Cappuccetto rosso realizzato con eleganza e delicatezza da Michelangelo Campanale, la quarta edizione del festival Contemporaneo futuro che si tiene come ogni anno tra il Teatro India e il Tetro Torlonia ed è dedicato, oltre che al pubblico, anche al vasto territorio degli operatori.
Tanti gli appuntamenti che spaziano fra la scena e la divulgazione storica e scientifica: torna il nuovo ciclo Luce sull’archeologia, all’XI edizione e la II edizione di Quando la scienza fa spettacolo: Acqua, Aria, Terra, Fuoco senza dimenticare la collaborazione con il Romaeuropa Festival per due spettacoli Qui Som? di Baro d’evel e House di Amos Gitai, la collaborazione con Short Theatre, il festival multidisciplinare sulla creatività Under 25, Dominio Pubblico, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”.
Info e dettagli su teatrodiroma.net
Fabiana Raponi