Dal 4 luglio al 4 agosto 2024 ore 21:15 nei Giardino di Sant'Alessio all'Aventino
Prende il via dal 4 luglio al 4 agosto la XXVIII Edizione di Pirandelliana 2024, rassegna di teatro elegante, intenso e seducente. Organizzata dalla Compagnia Teatrale La bottega delle maschere, diretta da Marcello Amici, Pirandelliana è stata sempre uno degli eventi di teatro più importanti ed imperdibili dell’Estate Romana. Iniziò nel 1997 nel Teatro Romano di Ostia Antica, dal 1999 la manifestazione ha proseguito la sua storia nel Giardino della Basilica di Sant’Alessio all’Aventino, un posto antico e austero, silenzioso e suggestivo.
Per questa, edizione, la Rassegna teatrale presenta due commedie di Luigi Pirandello: I giganti della montagna e Cosí è (se vi pare).
Il 22 luglio è la data della Gran Festa del teatro che celebrerà il gemellaggio artistico tra “La bottega delle maschere” di Roma e “La Compagnia del tempo relativo” di Canicattì (Agrigento) che porterà in scena L’altro figlio di Luigi Pirandello
I giganti della montagna. Una compagnia di attori, guidata dalla contessa Ilse, giunge una sera ad una villa solitaria. Gli strani e misteriosi abitanti della casa, il mago Cotrone e gli Scalognati, cercano dapprima di allontanare i commedianti che riconosciuti come tali, sono accolti da Cotrone che cerca di convincere la contessa a recitare per gli Scalognati “La favola del figlio cambiato”, una storia scritta per lei da un giovane poeta che, innamorato e da lei respinto, si uccise. Ilse non accetta, Cotrone le propone, allora, di recitare La favola di fronte ai Giganti della montagna, gente d’alta e potente corporatura. Il copione si interrompe con l’arrivo a cavallo degli stessi Giganti. Esplode il Dies irae di Verdi e quando sul fragore della cavalcata la tensione del mito raggiunge il massimo, una fervida vittoriosa intuizione della regia mette fine alla messinscena.
Così è (se vi pare). La storia della signora Frola che dice viva la propria figlia – creduta morta dal genero divenuto folle per il dolore e a lui ridata in moglie ma come fosse un’altra donna, per assecondarlo – è altrettanto vera, quanto la storia del signor Ponza che afferma sia invece pazza la suocera, la quale ritiene viva la figlia, in realtà la seconda moglie dell’uomo.
Tutti, in paese, si dilaniano in una spasmodica e ossessiva ricerca della verità. Si fanno indagini, ma non esiste né il certificato di morte della figlia della signora Frola, né, tantomeno, quello di un secondo matrimonio del Ponza. La signora Ponza renderà poi la situazione ancora più indecifrabile, dichiarando di essere tanto la moglie del Ponza, quanto la figlia della signora Frola.
– Ah, no, per sé, lei, signora: sarà l’una o l’altra!
– Nossignori. Per me, io sono colei che mi si crede.
Anni venti/trenta. L’arte si esprime in ogni tendenza: classicismo, futurismo, cubismo, espressionismo, astrattismo, surrealismo. Ogni esperienza artistica si costruisce una risposta che apre uno spazio alla legittimità della sua esistenza che, come tutte, fa leva sulle contraddizioni.
Si è scritto, in definitiva, è proprio la nostra capacità di fallire che ci rende umani.
Ma qual è la natura di quel fallimento nella drammaturgia di Luigi Pirandello? Il termine fallimento diventa uno strumento per modellare un significato possibile del conflittuale e complesso rapporto tra arte e vita, ma anche il punto di rigenerazione dell’arte stessa.
Il fallimento è l’irruzione improvvisa nel pieno dell’esistenza (Samuel Beckett).
“Per me, regista de I giganti della montagna e Così è (se vi pare), il fallimento è una dimensione poetica dell’arte che sposa la causa del mito teatrale e trasforma questa parola in un’avventura visionaria, fino a prefigurare un’opera incompiuta.”_ annota Marcello Amici. “ È come se Pirandello dopo Diamante che grida ho paura, ho paura! non si fosse “accorto” di aver completato la stesura dell’opera. Non se ne era “accorto” perché tutti i suoi epiloghi sono la prova che l’opera di Pirandello è “incompiuta”. Il fallimento è l’intenzione dell’essere, la sua possibile occasione. In ogni fallimento si cela l’elemento tragico di ogni sospensione dell’esistenza, di una sua possibile rottura col mondo circostante, di una discontinuità che si apre come una breccia nella selva delle apparenze. È un significato possibile nel conflittuale e complesso rapporto tra arte e vita, punto di rigenerazione dell’arte stessa.
Poi, in Pirandelliana, c’è il solito ritornello del regista: Quello che Pirandello stima, rispetta e ama di più nel teatro, è il pubblico. Sul palcoscenico potrebbe fare tutto da solo: l’autore, e lo fa. Il regista? Basta seguire le sue annotazioni. Lo scenografo? Si fa bastare un palcoscenico nudo e un po’ di luce… ma il pubblico non si può creare e, allora, che ti fa? Inventa il teatro nel teatro che recita: il pubblico ed io siamo il teatro; affrontiamo il grottesco della solitudine esistenziale e la capacità di costruire nuovi modi di convivenza proprio con la vita che fa male a tutti, inevitabilmente. Non si può sbagliare!”
La Compagnia teatrale
LA BOTTEGA DELLE MASCHERE
presenta
dal 4 luglio al 4 agosto 2024 ore 21:15
GIARDINO DI SANT’ALESSIO ALL’AVENTINO
Piazza Sant’Alessio 23 – Roma
PIRANDELLIANA 2024
XXVIII Edizione
I GIGANTI DELLA MONTAGNA
COSÌ È (SE VI PARE)
di Luigi Pirandello
con (ordine alfabetico)
Ester ALBANO, Marcello AMICI, Marco BELLIZI, Marina BENETTI, Gabriele CASALI
Giorgio CORCOS, Francesca DI GAETANI, Lucilla DI PASQUALE, Fabio GALASSI
Federico GIOVANNOLI, Emilia GUARIGLIA, Mirella MARTINELLI, Tiziana NARCISO
Beatrice PICARIELLO, Maurizio SPARANO, Marco TONETTI, Alice ZANINI
Scene, disegno luci e ricerca musicale – Marcello de Lu Vrau
Costumi – Livia Ciuco, Gianfranco Giannandrea
Assistente alla regia – Francesca Di Gaetani
Direzione tecnica – Roberto Di Carlo
Regia di Marcello Amici
Biglietti: 18 euro
Servizio Bar- Parcheggio facile
Per info e prenotazioni: 066620982 (orario 10:00-12:30, 14:30-18)
Botteghino aperto dalle ore 20
Inizio spettacoli ore 21:15 fine spettacoli 23:15