Presso l’ex manicomio di San Salvi, all’ombra del Marco Cavallo del XXI Secolo, la scultura di Edoardo Malagigi da poco inaugurata, proseguirà sino al 15 agosto, la nuova edizione dell’ Estate fiorentina curata dalla Compagnia teatrale Chille de la balanza, quest’anno completamente dedicata al centenario della nascita di Franco Basaglia.
Numerosa l’affluenza del pubblico per la pièce teatrale diretta da Erika Rossi e ispirata al libro [Tra parentesi]. La vera storia di un’impensabile liberazione, di cui è l’autrice insieme a Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua , anche protagonisti della riuscita trasposizione sul palcoscenico.
Nel bellissimo teatro all’aperto, tra gli edifici del vecchio manicomio fiorentino, una panchina rossa, le luci essenziali per enfatizzare una chiaccherata e un proiettore che regala immagini e video storici, conferiscono centralità alla narrazione documentaristica.
Di profondo impatto emotivo la testimonianza di Peppe Dell’Acqua, lo psichiatra che fu allievo e collaboratore di Franco Basaglia presso l’ospedale di Trieste, ben incalzato nel dialogo da Massimo Cirri, psicologo e noto conduttore radiofonico che lo accompagna a rivisitare i memorabili anni di una profonda rivoluzione nel sistema della salute mentale, sapendo alternare, con disinvoltura, i toni seri a dosi di umorismo utili a calibrare il dipanarsi del racconto.
Oggi Dell’Acqua, dopo aver partecipato alla chiusura delle strutture manicomiali e dopo aver diretto il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, lavorando anche alla progettazione dei primi centri di salute mentale territoriali, si occupa ancora attivamente di portare un significativo contributo al dibattito sul tema, occupandosi di sensibilizzazione, divulgazione informativa e formazione, sia come Docente di Psichiatria Sociale, sia nell’area dei servizi di sostegno ai familiari di persone con disturbo mentale.
“Non basagliamo”, lo esortava il suo Professore universitario, mentre lui già si occupava, invece, di filosofia e psicoanalisi e si faceva obsoleta la visione fredda e lombrosiana della vecchia macelleria psichiatrica; con Vittorio Basaglia diede vita al laboratorio dal quale uscì Marco Cavallo, il simbolo della liberazione dalla restrizione coatta a cui erano destinati, sino ad allora, tantissimi inascoltati. Contribuì ad aprire una vera e propria breccia nei pregiudizi che isolavano i pazienti dal mondo esterno, riportandoli in famiglia, praticando la Pedagogia dell’ ascolto attivo, contravvenendo alle etichette professionali che alimentavano, appunto, il solo etichettamento e che ancora, purtroppo, nelle zone d’ombra della sanità, rischiano di uccidere invece di guarire.
Il medico non deve esercitare il suo potere, ma il suo sapere: per questo è necessario tornare a parlare di cosa è veramente accaduto e proseguire in una coraggiosa analisi della realtà, raccontando lo stravolgimento di modelli culturali che debbono ancora perfezionarsi per consentire alla cura di prevalere sulla paura, virando con forza verso il rispetto e la tutela dei diritti di tutti e capovolgendo paradigmi superati, attraverso un lavoro di Educazione alla cooperazione sociale e rete territoriale.
A questo scopo è nata la Campagna 180benecomune, l’Arte di restare umani, che si richiama alla Legge 180 per denunciare l’attuale grave arretramento dei diritti nel campo della sanità pubblica del nostro paese.
Ines Arsì
SPETTACOLO [TRA PARENTESI] LA VERA STORIA DI UN’IMPENSABILE LIBERAZIONE
di e con Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua
regia di Erika Rossi
luci di Alessandro Macorigh
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia