La mostra è un viaggio attraverso i secoli, con focus sull’età augustea, che parte dalle radici greche, siciliane, magno greche, etrusche e italiche del teatro romano, dall’origine religiosa e dai palcoscenici in legno fino alla frons scenae dei teatri architettonici, raccontando il teatro come fenomeno sociale, antropologico, culturale, artistico, tipico del mondo romano
Il filo conduttore è rappresentato dalle maschere, dalle più antiche pervenute del V secolo a.C. a quelle ellenistiche del III-II secolo a.C., fino a quelle di epoca romana. Le maschere rappresentano caratteri tragici, comici e grotteschi come il misantropo, il seduttore, il servo scaltro, gli innamorati ostacolati.
Organizzata da Zètema Progetto Cultura, promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali, l’esposizione è allestita presso le sale espositive del Museo dell’Ara Pacis ed è curata da Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo.
L’allestimento comprende oltre 240 opere provenienti da 25 prestatori, con alcune rarità come la coppa di produzione attica dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze con la rarissima rappresentazione della falloforia, processione in onore del dio Dionis; un esemplare unico di antica maschera in terracotta dal Museo Archeologico Regionale ‘Paolo Orsi’ di Siracusa e l’importante reperto a soggetto teatrale ‘vaso di Pronomos’ dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Anche tra i reperti sono presenti pezzi straordinari come le maschere miniaturistiche della tragedia e commedia greca provenienti dall’isola di Lipari; statuine di attori, danzatori e giocolieri del mondo magnogreco; la rappresentazione della ‘nascita di Elena dall’uovo’ su un vaso magnogreco della serie che raffigura le commedie ‘fliaciche’; una serie di miniature teatrali provenienti da contesti tarquiniesi; maschere mai esposte a Roma provenienti dalla bottega di un artigiano di Pompei, i grandi affreschi parietali di un ‘camerino’ per la compagnia teatrale del teatro romano di Nemi; 12 gemme di epoca romana a soggetto teatrale; il ritratto di Marcello e la maschera in bronzo di Papposileno della collezione Fondazione Sorgente Group.
“Il Mediterraneo è un mare di teatri- afferma Orietta Rossini – nell’area ne sono stati censiti più di 1000, molti imponenti”.
Nell’ambito della musica sono esposti rari e delicati strumenti originali come tibie, resti di cetre, crotali, sistri, e alcuni riprodotti in copia.
Il percorso espositivo è articolato in sette sezioni storiche, con videomapping, e postazioni interattive con interventi multimediali in cui i protagonisti del teatro raccontano le loro vite, le storie che hanno interpretato, il ruolo di autori o performer nella loro società, desunti dai loro testi.
La prima è Genesi che racconta il culto dionisiaco nella tradizione teatrale greca. La sezione Radici italiche e magnogreche rileva il contributo di Etruria e Magna Grecia nel teatro latino. La commedia a Roma è la terza sezione che presenta la tradizione comica romana, mentre la quarta è La tragedia a Roma con i principali protagonisti della produzione tragica in periodo repubblicano fino a Seneca e Nerone. Nella quinta, dal titolo I protagonisti e la musica, attori, danzatori, musici e mimi offrono la loro testimonianza. L’architettura è il tema della sesta sezione che riflette sull’eredità monumentale lasciata dal teatro antico, attraverso rovine architettoniche, alcune ancora funzionanti. Nel passaggio tra la Repubblica e l’Impero nascono i teatri stabili a Roma. L’ultima sezione, Attualità del classico, realizzata in collaborazione e con il contributo del Dipartimento di Lettere e Culture Moderne dell’Università di Roma ‘Sapienza’ e dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, propone il contemporaneo attraverso una selezione di locandine storiche di spettacoli andati in scena al teatro greco di Siracusa, montaggi video e fotografie del ‘Vantone’ di Pasolini.
Il catalogo, a cura di Salvatore Monda, Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo è edito da L’Erma di Bretschneider.
Servizio di visite tattili e visite con interprete LIS gratuite.
Tania Turnaturi