Ultimo appuntamento con la danza al Costanzi prima della stagione estiva a Caracalla con Il lago dei cigni di Čajkovskij firmato da Benjamin Pech che torna in scena dal 19 al 27 giugno (con anteprima giovani martedì 18 giugno alle ore 19): si preannuncia un sold out il sontuoso allestimento del Teatro dell’Opera creato da Pech nel 2018 con le raffinate scene e i costumi di Aldo Buti: una produzione importante che coinvolge circa 70 danzatori, tra étoiles, primi ballerini, solisti e Corpo di Ballo diretto da Eleonora Abbagnato e che torna in scena come tributo a Vittoria Ottolenghi, omaggio alla grande esperta di danza nell’ambito della “Festa tra Terra e Cielo – Centenario di Vittoria Ottolenghi”.
A impreziosire la ripresa di un allestimento nato nel 2018, ripreso nella stagione 2019/20 e poi al Circo Massimo nel 2021 sempre con grande successo, Koen Kessels, direttore musicale del Royal Ballet di Londra, ma anche due stelle della prestigiosa compagnia inglese nei ruoli principali, Fumi Kaneko e Vadim Muntagirov (22 ore 20, 25 e 27 giugno) entrambi principal dancers del Royal Ballet. Debutto al Costanzi per la danzatrice giapponese, ritorno per Muntagirov dopo Il Corsaro (nel ruolo di Conrad) nel 2022.
Si alternano nei ruoli di Odette e Siegfried, gli artisti della compagnia capitolina, le étoiles Rebecca Bianchi e Alessio Rezza (19, 21, 23 giugno), l’étoile Alessandra Amato e il primo ballerino Claudio Cocino (20 giugno), la solista Marianna Suriano con il primo ballerino Michele Satriano (22, ore 15 e 26 giugno).
Pur nella pieno della storia e dello spirito di Petipa, la rilettura drammaturgia di Benjamin Pech, étoile dell’Opéra di Parigi e assistente alla direzione del Ballo dell’Opera di Roma, appare piuttosto importante.
“Il tradizionale stregone von Rothbart – spiega Pech – non è rappresentato. È Benno ad acquisire i tratti di quel personaggio. L’amico del Principe dalla fedeltà incrollabile diventa un essere doppio, geloso e avido di potere, manipola Siegfried durante l’intero balletto. Nel terzo atto il Principe ha perso per sempre il suo amore ed è stato tradito dal suo amico, eppure decide di perdonarlo trasformandosi in un eroe ferito. Nel finale che ho immaginato non c’è il trionfo del male, ma la ricerca, continuamente rinnovata, di una perfezione mai raggiunta”.
Nel ruolo di Odette/Odile per la prima del 19 giugno, l’étoiles Rebecca Bianchi.
“Penso che il Lago dei cigni sia il balletto per eccellenza, motivo principale su tutti è la musica di Čajkovskij che resta nella mente di chi ascolta e di chi balla – spiega l’artista – È totalmente riconoscile e cantabile in tutte le sue melodie e c’è la bellezza di vedere l’eleganza di una ballerina che si trasforma in in cigno: le sue braccia si trasformano in ali e la danza diventa quasi un volo. Vediamo Aurora, vediamo Clara, ma non vediamo mai una ballerina che si trasforma in un animale. È quasi qualcosa di molto trasgressivo”.
Dopo la prima di mercoledì 19 giugno (ore 20) al Tetro Costanzi, Il lago dei cigni torna in scena per ben sette repliche, giovedì 20 (ore 20), venerdì 21 (ore 20), sabato 22 (ore 15 e ore 20), domenica 23 (ore 16.30), martedì 25 (ore 20), mercoledì 26 (ore 20), giovedì 27 (ore 20). Lo spettacolo è preceduto dall’Incontro con la danza tenuto da Sergio Trombetta domenica 16 giugno (ore 17) e dall’Anteprima Giovani riservata a i minori di 30 anni martedì 18 giugno (ore 19).
E dopo le recite di Roma, la Fondazione Capitolina debutta al Liceu di Barcellona con la sua prossima tournée internazionale in programma il 19, 20, 21, 22 e 23 luglio 2024.
Info e biglietti su www.operaroma.it
Fabiana Raponi