Grande successo per l’audace e sontuosa versione di Pech che rilegge un grande classico del repertorio. Repliche fino al 27 giugno a Roma
Piacerà forse poco ai puristi del balletto Il lago dei cigni di Čajkovskij nell’audace versione di Benjamin Pech in scena al Teatro dell’Opera di Roma (repliche fino ala 27 giugno), ma certamente è sempre un allestimento di grande fascino e di grande successo di pubblico.
Creato appositamente per i danzatori della Fondazione capitolina nel 2018, ripreso nella stagione 2019/20 regalando il migliore incasso di sempre nella storia del balletto al Costanzi, al Circo Massimo nel 2021, alla sua quarta ripresa, Il lago dei cigni secondo Pech è un piccolo classico del repertorio della fondazione capitolina e si conferma una produzione importante che rinnova, con qualche libertà, un grande classico del repertorio in una versione moderna e accattivante.
“Il lago dei cigni non è molto cambiato dalla prima volta in cui è andato in scena, ma è cambiato il mondo intorno a noi. La tecnica dei ballerini si è sviluppata nel corso degli anni e per questo ho immaginato un balletto in armonia con il mondo di oggi” spiega il coreografo Benjamin Pech, étoile dell’Opéra di Parigi e assistente alla direzione del Ballo dell’Opera di Roma che ha ideato una coreografia snella e moderna, poco enfatica e poco pantominica.
L’allestimento è estremamente sontuoso e fiabesco, con le favolose scene e i meravigliosi costumi del maestro Aldo Buti che sceglie di ambientare il balletto nella metà dell’Ottocento con un tocco fra il favoloso e l’onirico ben coadiuvato dalle luci di Vinicio Cheli, il taglio è moderno e snello con diversi tagli musicali (che riducono la durata a poco più di due ore) e con un solo intervallo per non spezzare la tensione drammaturgia.
E pur mantenendo i tratti principali della storia e lo spirito del balletto originale, Pech interviene con una sostanziale rilettura drammaturgica per raccontare una storia di amore e tradimento concentrandosi sulle due figure maschili della storia, Siegfried, “unico esempio di ruolo maschile dominante del balletto classico, il più intrigante di tutto il repertorio” secondo Pech, e Benno, amico di infanzia del principe, ma da sempre di lui invidioso che diventa l’anima nera del balletto.
Eliminando il tradizionale stregone von Rothbart che non viene rappresentato, è Benno ad acquisire i tratti del villain trasformandosi in un essere doppio, geloso e avido di potere che manipola in ogni momento Siegfried.
Pech interviene sulla drammaturgia suggerendo anche una velata omosessualità che sembra tormentare Siegfried come Cajkovskji) in un rapporto ambiguo con Benno: Odette resta la donna impossibile da amare che muore e il Principe si trasforma in un eroe ferito che ha perso il suo amore ed è stato tradito dalla sua donna, alla “ricerca sempre continuamente rinnovata di una perfezione mai raggiunta” spiega Pech che nel lavoro di rinnovamento è anche intervenuto con eleganza nelle danze di carattere del terzo atto con qualche taglio.
Confermando la sua inarrestabile crescita tecnica e artistica, costruita anno dopo anno, il Corpo di Ballo padroneggia con stile una coreografia, snella e moderna in cui spiccano le prime parti e brillano i protagonisti.
Nei ruoli principali, le étoiles Rebecca Bianchi e Alessio Rezza, dopo la prima, in scena per altre due recite (tra cui anche il 23). Rebecca Bianchi è un’intensa e fragile Odette, sempre delicata e sofferente, forse un po’ meno convincente come seducente Odile di cui le manca forse un po’ di passionale spregiudicatezza. È sempre impagabile Alessio Rezza, regale e dalle linee pulite, Mattia Tortora regala una convincente interpretazione di Benno, anima nera del balletto, regalandogli giovinezza.
Fra i cast che si alternano, spiccano le due stelle del Royal Ballet di Londra nel ruoli principali, Fumi Kaneko e Vadim Muntagirov (22 ore 20, 25 e 27 giugno) entrambi principal dancers della prestigiosa compagnia inglese. A impreziosire il Lago dei cigni di Pech ,l’elegante e inedita lettura di Koen Kessels, direttore musicale del Royal Ballet di Londra, sul podio del lirico capitolino, che rinnova la meravigliosa partitura di Čajkovskij. Applausi entusiasti del pubblico per uno spettacolo che si avvia verso il sold out.
Dopo le recite di Roma, la Fondazione Capitolina debutta con Il lago dei cigni al Liceu di Barcellona con la sua prossima tournée internazionale in programma il 19, 20, 21, 22 e 23 luglio 2024.
Fabiana Raponi