Ultima opera al Teatro Costanzi prima dell’avvio del Caracalla Festival 2024, l’Otello di Verdi in scena dal 1 (ore 20) al 12 giugno diretto dal maestro Daniel Oren, riconosciuto interprete delle partiture verdiate e pucciniane, sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma dopo I pagliacci .
La penultima opera di Verdi arriva al Costanzi nell’allestimento dell’Opéra di Monte Carlo e dall’Opera Nazionale di Tbilisi con la regia Allex Aguilera, noto per le sue collaborazioni con il collettivo catalano La Fura dels Baus e al personale debutto al Costanzi. Gregory Kunde è Otello accanto a Roberta Mantegna nel ruolo di Desdemona.
Amore, gelosia, sospetto del tradimento e manipolazione sono al centro di Otello, intenso dramma shakespeariano che sfocia nella violenza e in cui Verdi rivoluziona il suo linguaggio musicale liberando arie e recitativi in un flusso musicale che sembra richiamare le influenze wagneriane.
“Otello per me è una delle opere più belle e più difficili: lo chiamo l’Everest dell’Opera. Io ho provato a mettere in scena quello che c’è scritto nella partitura. Non si tratta di in allestimento ulta moderno, ma nemmeno totalmente classico nel tempo e nello spazio come scritto nel libretto – spiega Aguilera – Questo è quello che lo rende unico per me perché cerco di mescolare la tradizione con la modernità e ho cercato di creare una drammaturgia della luce con il fuoco. Ad esempio nel duetto d’amore tra Otello e Desdemona si vede il fuoco che è a fiamma bassa e che è un po’ una scena simbolica del loro amore che finirà”.
Allex Aguilera vanta numerose collaborazioni con importanti artisti come Zubin Mehta, Henrik Nánási, Werner Herzog. Fra i suoi lavori, Tristan und Isolde al Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, Pagliacci all’Opéra di Monte Carlo, Carmen al Teatro Municipal di Rio de Janeiro, La Traviata ad Andorra, La Favorita di Donizetti al Teatro Massimo di Palermo, Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn per la riapertura del Nervi Music Ballet Festival 2021 di Genova, ma sono numerosi i lavori con la La Fura dels Baus, come Les Troyens di Berlioz, al Reina Sofía, Die Walküre e Siegfried al Teatro de la Maestranza di Siviglia.
Aguilera recupera proprio l’idea classica dell’unità di tempo e luogo del teatro classico (costumi di Françoise Raybaud Pace) e pensa, per i quattro atti di quest’opera a un unico elegante grande scenario suddiviso in tre livelli coadiuvato dalla scenografia di Bruno De Lavenère, luogo in cui si intrecciano la psiche manipolata di Otello, gli intrighi di Iago, la purezza innocente di Desdemona, sempre immersa in una atmosfera in penombra ((creata dalle luci di Laurent Castaingt) con i video di Arnaud Pottier.
“Otello per me non è un personaggio che non è completamente a suo agio per due motivi, non appartiene alla famiglia di Desdemona ed è uno straniero e per il colore della sua pelle. Elemento attualissimo ancora oggi nelle forme di razzismo che esistono ancora oggi – prosegue il regista che ha puntato sulla tremenda attualità del dramma – Con la manipolazione di Iago, Otello cambia, perde la sua coscienza, diventa selvaggio e compie le sue brutalità fino all’omicidio di Desdemona. Il femminicidio è un tema ancora molto attuale in Spagna e parlando con i cantanti ho chiesto loro di pensare proprio a questo tipo di violenza e al femminicidio che si verifica quotidianamente nel mio Paese”.
Ad impreziosire l’allestimento grandi voci a cominciare da Gregory Kunde, riconosciuto come uno dei più importanti interpreti verdiani, nel ruolo di Otello.
Kunde, celebre belcantista e solo successivamente dedito al repertorio drammatico, ha cantato il ruolo di Otello in tutto il mondo, nei teatri di Tokyo, Londra, Barcellona, Monte Carlo, Dresda, Vienna, Parigi, ed è stato Otello anche nella messa in scena di Aguilera all’Opera di Monte Carlo nel 2019. Al Costanzi torna dopo l’’Aida di Verdi di Livermore e il dittico Il tabarro/Il castello del principe Barbablù con la regia di Johannes Erath.
Accanto a lui la giovane Roberta Mantegna, diplomata nel 2018 nella prima edizione di “Fabbrica”, lo Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, ma che vanta in carriera già la Carmen alle Terme di Caracalla e ne I masnadieri, Les Vêpres siciliennes, Il trovatore e Luisa Miller al Costanzi.
Nel ruolo di Iago, il baritono russo Igor Golovatenko al debutto al Costanzi, ma che ha già calcato prestigiosi palcoscenici internazionali dalla Metropolitan Opera House alla Royal Opera House al Semperoper Dresden.
Si alterna al primo, un secondo cast nelle recite del 5, 8 e 11 giugno con Marco Berti, nel ruolo di Otello, Vladimir Stoyanov nel ruolo di Jago, Vittoria Yeo (anche nella replica del 12 giugno) come Desdemona.
Completano il cast Irene Savignano (Emilia), diplomata “Fabbrica” Young Artist Programm dell’Opera di Roma, Francesco Pittari (Roderigo), Alessio Cacciamani (Lodovico), Alessio Verna (Montano), Piotr Buszewski (Cassio). Nella parte dell’araldo si alternano Leo Paul Chiarot (1,5,8,11 giugno) e Fabio Tinalli (4,7,9 e 12 giugno).
In scena Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco del Teatro dell’Opera di Roma, affiancato dalla Scuola di Canto Corale. La prima rappresentazione di sabato 1° giugno, ore 20, è trasmessa in diretta su Radio3 Rai, seguono le repliche di martedì 4 giugno (ore 20.00), mercoledì 5 giugno (ore 20.00), venerdì 7 giugno (ore 20.00), sabato 8 giugno (ore 18.00), domenica 9 giugno (ore 16.30), martedì 11 giugno (ore 20.00), mercoledì 12 giugno (ore 20.00). Anteprima giovani venerdì 31 maggio (ore 19.00). Info e biglietti su operaroma.it.
Fabiana Raponi