Sabato 21 settembre 2024 ore 20:30
TEATRO OFFICINA
presenta
Sabato 21 settembre 2024 ore 20:30
nel cortile di via Celentano 1 – INGRESSO LIBERO
INTRIGO IN VIA CELENTANO
Di Nalini Vidoolah Mootoosamy
Con Massimo de Vita, Daniela Airoldi Bianchi, Naraiana degli Innocenti,
Antonello Garofalo, Tancredi Marinello, Antonietta Menna, Pietro Versari
Drammaturgia Nalini Vidoolah Mootoosamy
Luci di Marcelo Seregni
Elementi scenografici di Salvatore Manzella
Fotografo di scena Angelo Fausto Lo Buglio
Regia di Enzo Biscardi
L’evento si replica il 27 settembre nel cortile di via Cesana 3 e il 28 settembre nel cortile di via degli Etruschi 1, sempre alle ore 20,30.
UN GRANDE AFFRESCO STORICO DA UNA PROSPETTIVA UNICA
Le case di via Celentano 1 sono state costruite nel 1931: hanno visto quindi i bombardamenti della guerra e i rifugi in cantina, la progressiva scomparsa delle campagne che si dispiegavano tutto intorno per far spazio alle nuove fabbriche, e quindi l’arrivo della manodopera operaia, dal Veneto e dal Sud, che rappresenta la prima ondata di immigrazione dal sud Italia. Gli inquilini di via Celentano hanno avuto queste origini, fino agli anni recenti, con i nuovi inquilini che arrivano oggi da ogni parte del mondo. Una nuova ondata di immigrazione accompagnata dalle consuete diffidenze e difficoltà che hanno portato a ciò che è via Padova oggi: un quartiere multietnico e colorato nel quale diverse umanità intersecano le loro vite, scambiano culture e costruiscono insieme la vita tra discussioni e, se si riesce, armonia.
La raccolta di interviste, nostra consueta modalità di partenza per raccogliere e raccontare una storia, è riuscita a fotografare questo intero periodo storico ed ha costituito la trama e l’ordito della drammaturgia, affidata a Nalini Vidoolah Mootoosamy (finalista 2024 al Premio Riccione) che – forte della sua competenza specifica nel teatro sociale – ha costruito un copione in cui si intrecciano curiosamente le vicende di una famiglia marocchina che ambisce ad un nuovo alloggio con la vita di un anziano che abita da 70 anni al quarto piano, grande
amante della lettura, i cui occhi ormai vedono sempre meno.
Chi conquisterà l’alloggio in assegnazione? Quali imprevedibili alleanze stringeranno in un patto fraterno Omar e Vittorio?
La regia di Enzo Biscardi, che da anni cura la realizzazione di spettacoli nei cortili mettendo in relazione attori e abitanti, tesse legami da balcone a cortile, da finestra a finestra (sì, gli attori entrano nelle case e recitano alcune scene in dialoghi fra finestre e cortile), crea sapientemente la suspence che ruota intorno all’intrigo per avere il nuovo alloggio, libera energie vitali nella grande festa con ballo che chiude lo spettacolo e travolge festosamente attori, inquilini e pubblico.
Uno spettacolo vivace, pieno di vita vera, di storie davvero vissute, di quotidiano che viene visto da una prospettiva più alta e aiuta a considerarlo per come è. Tanta partecipazione, voglia di raccontarsi da parte degli abitanti. Complessi abitativi spesso dimenticati che diventano protagonisti di loro stesse. In questa proposta teatrale c’è un quid che va oltre la fruizione di uno spettacolo: c’è scambio di saperi, ricerca di analogie e di diversità specifiche, riconoscimento della propria storia, costruzione di legami sociali che nutrono il bisogno – di tutta la città, certo, ma nelle case ERP più che altrove – di andare oltre il senso di solitudine che pervade la nostra epoca.
LA DRAMMATURGIA
Il testo, scritto dall'autrice Nalini Vidoolah Mootoosamy parla di cittadinanza, di frontiere e di identità sospese. Il cortile diviene luogo “neutro” di passaggio e d’incontro per i problemi del quotidiano: la mancanza della luce a causa del “solito ennesimo guasto”, diventano
metafora della vita, che va condivisa e abitata per superare i momenti bui che l’attraversano. Il pubblico, seduto nel cortile dove avviene la vicenda, viene trasportato fuori e dentro l’intimità delle case e delle persone e gli vengono offerte le storie raccolte, in modo che passato e presente non rappresentino solo il tempo che passa, ma anche le culture che lo abitano.
NALINI VIDOOLAH MOTOSAMY
Finalista nel 2023 al premio Riccione con il testo Lost & Found, è emigrata dall’isola di Mauritius nel 1990. Drammaturga e scrittrice, ha conseguito un dottorato in letteratura francese all’Università degli Studi di Milano.
Nel 2022 ha vinto il bando “Interactiones – Interazioni e pratiche della scena contemporanea dei Sud” per un progetto di collaborazione tra Italia, Europa Mediterranea, Europa dell’Est e Sudamerica.
ENZO BISCARDI
Regista e formatore di teatro sociale (Master Cattolica di Milano). Diplomato alla scuola del Teatro Officina. Sue le regie di Ci ho le sillabe girate, La Stanza di Anna, Tirare la corda e Oppure anche (in collaborazione con l’Università Bicocca). Tra i fondatori di Teatro Periferico tiene laboratori teatrali per Zona K. Ha vinto 4 primi premi e ricevuto 2 segnalazioni speciali. Nel 2009 ha vinto il Premio Casa della pace
con il progetto Cellophane.
LE REPLICHE DELLO SPETTACOLO
Lo spettacolo viene replicato in altri due cortili di case popolari: il 27 settembre nel Quartiere Beretta (che l’anno scorso ha narrato la propria storia e ora accoglie questa) e il 28 settembre nel quartiere Aler di Molise Calvairate, luogo non solo di pesante disagio abitativo ma anche di straordinarie pratiche di autogestione che da decenni il Comitato Inquilini mette in campo.
IL TEATRO OFFICINA E IL TEATRO NELLE CASE POPOLARI
Teatro Officina rappresenta spettacoli nei cortili di case popolari ERP dal 1992. Significa arrivare in cortile la mattina, montare palchi e scene, dialogare con gli inquilini che si affacciano da finestre e ringhiere, gli stessi che la sera scendono giù per godersi la magia del teatro. Dal 2022 questa nostra antica pratica ha inventato una nuova formula: lo spettacolo che va in scena in quel cortile parla della storia di
quelle case, recuperata intervistando mesi prima gli inquilini i quali vengono talvolta anche coinvolti nel lavoro di palcoscenico.
E’ un vero proprio progetto di protagonismo civico e di partecipazione attiva degli abitanti delle case ERP, iniziato nel 2022 con gli inquilini delle case popolari di Gorla – quelle in cui il nostro teatro ha la sua sala – (debutto all’Elfo Puccini l’11 aprile 2022 e poi replica a Gorla il 24 aprile 2022), proseguito poi con il Quartiere Beretta (plesso di case di via Palmanova/Cesana/Tarabella) il 30 settembre 2023 e che ora approda nelle case Aler di una via laterale della multietnica via Padova, via Celentano appunto. Si creano così relazioni e sinergie tra i diversi cortili e loro rispettivi abitanti che portano alla nascita di percorsi di condivisione delle problematiche comuni e delle possibili strategie risolutive sperimentate.
Lo spettacolo è frutto del progetto Sottocasa Casamondo 2 sostenuto da Fondazione Cariplo.
Ingresso gratuito
TEATRO OFFICINA via Sant’Elembardo, 2 Milano | MM1 Gorla | info@teatroofficina.it
| www.teatroofficina.it | 02.2553200