dal 20 settembre 2024 al 27 settembre 2024
La Cenerentola
La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo, dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti, debuttò al Teatro Valle di Roma il 25 gennaio 1817. Da poco reduce dal successo del Barbiere di Siviglia, Rossini fu incaricato dall’impresario del Valle di scrivere un’opera buffa per la stagione di carnevale 1817. Dopo aver valutato e scartato numerosi soggetti, il compositore accettò volentieri la proposta di Ferretti di mettere in musica la nota fiaba di Cenerentola. Il soggetto è infatti tratto da Cendrillon ou la petite pantoufledi Charles Perrault, ma anche dai libretti d’opera Cendrillon di Charles-Guillaume Etienne e Agatina, o la virtù premiata di Francesco Fiorini. Nel libretto della Cenerentola di Rossini vi sono alcune modifiche rispetto alla favola di Perrault tra cui l’assenza di elementi magici a favore di elementi comici e realistici. La matrigna, ad esempio, è sostituita dal patrigno Don Magnifico, nobile squattrinato che ha sperperato il patrimonio della figliastra Angelina, detta Cenerentola, la fata madrina è rimpiazzata da Alidoro, il saggio precettore di Don Ramiro che aiuterà la protagonista a coronare il suo sogno d’amore, mentre in luogo della famosa scarpetta di cristallo compare un braccialetto. Sono assenti del tutto poi i topolini trasformati in cavalli e cocchieri nonché la zucca che diventa carrozza. Tra i personaggi, oltre alla dolce Angelina e al principe Don Ramiro, figurano le bisbetiche e altezzose sorellastre Clorinda e Tisbe, che insieme al patrigno tiranneggiano Angelina, e Dandini, il servitore di Don Ramiro che nel primo atto opera uno scambio di identità con il principe per testare il reale interesse delle figlie di Don Magnifico. La Cenerentola fu scritta in tutta velocità tanto dal librettista quanto dal compositore, che in poco più di venti giorni firmò la sua ultima opera buffa dando l’ennesima prova del suo talento teatrale. Nella Cenerentola Rossini ci regala momenti di pura poesia, come nelle arie di Angelina e nei duetti con Don Ramiro, e altri di irresistibile ilarità e verve ironica: ne sono esempio perfetto i concertati finali, geniali e spassosissimi meccanismi a orologeria di cui il Pesarese fu maestro indiscusso.
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
Artisti
Maestro concertatore e direttore
Gianluca Capuano
Regia
Manu Lalli
Scene
Roberta Lazzeri
Costumi
Gianna Poli
Luci
Vincenzo Apicella riprese da Valerio Tiberi
Assistente alla regia
Chiara Casalbuoni
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro
Lorenzo Fratini
Don Ramiro
Patrick Kabongo
Dandini
William Hernandez
Don Magnifico
Marco Filippo Romano
Clorinda
Maria Laura Iacobellis
Tisbe
Aleksandra Meteleva
Angelina
Teresa Iervolino
Alidoro
Matteo D’Apolito
Durata
Durata complessiva: 3 ore e 15 minuti circa