I Consigli di Amministrazione delle Fondazioni del Teatro di Roma e del Teatro Stabile del Veneto hanno votato congiuntamente e all’unanimità la proposta di promuovere un confronto istituzionale che coinvolga i vertici dei sette Stabili Nazionali sul futuro del Teatro Pubblico Italiano, attraverso due incontri che si terranno uno a Venezia a gennaio e l’atro a Roma a giugno.
Nel momento in cui il Codice dello Spettacolo dal vivo riprende il suo cammino di revisione, rinnovando le regole di produzione e distribuzione, il Presidente del Teatro di Roma Francesco Siciliano e il Presidente del Teatro del Veneto Giampiero Beltotto hanno deciso di rendersi capofila di un momento di incontro e discussione attorno alla Riforma teatrale, affinché diventi uno strumento di azione, rilancio e partecipazione culturale per l’intero sistema teatrale nazionale.
«A nostro avviso la riforma pone l’accento su meccanismi gestionali e ripartizioni economiche, proprio per questo ci sembra necessario ritrovare anche la funzione istituzionale e di servizio pubblico che una Fondazione Teatrale nel suo territorio è chiamata a svolgere – commenta il Presidente del Teatro di Roma Francesco Siciliano – Crediamo con il presidente del Veneto Beltotto che, mentre il ministero della Cultura si prepara a riscrivere le regole su cui sarà incardinato lo spettacolo dal vivo nel prossimo futuro, la voce istituzionale dei Teatri non possa mancare. Infatti, proprio perché le nuove regole avranno un impatto immediato sul perimetro in cui potranno svolgersi i programmi e le stagioni teatrali, riteniamo che non sia possibile dimenticare il senso profondo e la storia del Teatro Pubblico nel nostro Paese. Insieme abbiamo capito che oggi è più che mai necessario aprire un confronto con il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per riportare all’attenzione il nostro lavoro, in virtù anche del fatto che lo spettacolo dal vivo, e in particolare quello della prosa, è tornato a essere premiato dal pubblico, sempre più numeroso nelle sale.»
«Roma, Venezia e il Veneto sono territori vocati all’accoglienza di popoli, di culture e di economie diversi e segnati da flussi turistici importanti – dichiara il Presidente del Teatro del Veneto Giampiero Beltotto – Di conseguenza, le due Fondazioni hanno maturato una indiscutibile vocazione all’internazionalizzazione e alla relazione con realtà artistiche che consentono già oggi di esportare il nostro stile di vita e accompagnare le nostre realtà imprenditoriali in giro per l’Europa. Le nostre Fondazioni stanno costruendo all’interno del mondo del teatro italiano un modo, se non nuovo, certo originale di intendere la responsabilità di servizio pubblico, con gli spettatori al centro di visioni culturali trasversali rispetto ai gusti, alle generazioni e alle idee. Sarà decisivo per chi rappresenta le istituzioni pubbliche e private avviare, assieme a tutti gli altri Presidenti di Teatri nazionali, una corretta relazione col Ministro della cultura, Alessandro Giuli, con l’obiettivo di rompere il soffitto che rende il teatro italiano la cenerentola dello spettacolo dal vivo. I risultati dei Teatri nazionali in termini di produzione, di abbonati, di spettatori e di servizio sono un volano indiscutibile per lo sviluppo culturale del nostro Paese».