Domenica 20 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Argentina di Roma
Il capolavoro del grande compositore statunitense Steve Reich Music for 18 musicians, eseguito dall’ensemble Sentieri Selvaggi, incontra il teatro trasformativo ed effimero di Office for a Human Theatre [OHT] di Filipppo Andreatta in Nuvolario, l’ultima creazione di OHT – coproduzione REF- che sarà presentata domenica 20 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Argentina.
Con Nuvolario – Music for 18 musicians OHT porta in teatro la dinamica ritmica dell’opera manifesto del minimalismo contemporaneo di Reich- Praemium Imperiale per la musica nel 2006, e Leone d’oro alla carriera della Biennale Musica di Venezia 2014- composta per 18 musicisti ma senza un direttore d’orchestra, ed eseguita per l’occasione dall’ensemble fondato nel 1997 da Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto.
Music for 18 Musicians [Mf18M] inizia con una serie di pulsazioni che si moltiplicano rapidamente diventando un vortice sonoro mozzafiato. Una volta innescato, Mf18M utilizza l’aria e la respirazione per modularsi e riverberare. Il respiro delle voci femminili diventa la misura delle pulsazioni del brano, creando un’incredibile vertigine sonora, una poliritmia di respiri, un continuo movimento d’aria all’interno di battiti ripetitivi. L’aria, declinata nelle sue diverse mutazioni, è un agente trasformativo che in Nuvolario si manifesta in tutta la sua invisibilità e visibilità; nell’apparire e scomparire di una nuvola così come nel momento di sospensione fra inspirazione ed espirazione.
Cirri, nuvole, respiri, fiati e nubi si susseguono creando una tassonomia delle forme del cielo che attraversa il palcoscenico e i suoi artifici celestiali. Nuvolario è una ricerca sul potere effimero e trasformativo del teatro che ci invita a guardare all’insù, un omaggio alla potenza visiva delle nuvole nella più semplice delle azioni teatrali; vedere quello che non c’è, un teatro d’aria.
Trasfigurando il paesaggio esteriore in quello interiore, OHT esplora le nuvole come stratagemma per riportare il teatro alla sua originaria evanescenza trasformando i respiri del capolavoro di Steve Reich in nuvole.
produzione Office for a Human Theatre [OHT]
co-produzione Fondazione I Teatri / Festival Aperto Reggio Emilia, Romaeuropa festival, Sagra Musicale Malatestiana
residenza artistica Centrale Fies, teatro alla Cartiera Rovereto
con il contributo di MiC, Provincia Autonoma di Trento, Fondazione Caritro di Trento e Rovereto
[bio]
Office for a Human Theatre [OHT] è lo studio di ricerca fondato da Filippo Andreatta, il cui lavoro si occupa di paesaggio e di politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato. OHT scardina la gerarchia della visione e dell’ascolto realizzando spettacoli, performance e installazioni in contesti urbani e non; ha raggiunto i ghiacci del 79° parallelo nord per leggere Frankenstein attorno a un fuoco, portato in scena il campanile di Curon/Graun; ha creato Little Fun Palace una roulotte parassitaria che ha viaggiato in due continenti e dato vita alla Nomadic School: una scuola sul rapporto fra arti performative e paesaggio che si muove fra montagne, paludi e altre aree rurali contaminando l’arte con le scienze naturali e sociali.
Sentieri Selvaggi nasce nel 1997 da Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto e stringe nel corso degli anni collaborazioni con i più importanti compositori della scena internazionale, come David Lang, Louis Andriessen, James MacMillan, Philip Glass, Julia Wolfe, Fabio Vacchi; accanto a loro il gruppo promuove e diffonde una nuova generazione di compositori italiani. Sentieri selvaggi è regolarmente ospite nelle stagioni musicali italiane, tra cui Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia, Accademia Filarmonica Romana e dei maggiori eventi culturali e festival internazionali. Si interessa al dialogo e fra diverse espressioni artistiche per avvicinare la musica contemporanea ad un pubblico più vasto.
Steve Reich è considerato uno dei compositori di spicco del panorama musicale statunitense. La sua musica, più che affidata all’alea e all’improvvisazione, è caratterizzata da un costante interesse per l’elemento ritmico, spesso continuo e ininterrotto. Fra i maggiori rappresentanti del minimalismo musicale, nel corso degli anni la sua ricerca si è aperta a uno sperimentalismo colto e in continua evoluzione, andando a esplorare le più diverse tradizioni musicali, da quella africana alla cantilazione ebraica, con costante attenzione per le tecniche compositive e esecutive. Praemium Imperiale per la musica nel 2006, nel 2014 è stato insignito del Leone d’oro alla carriera della Biennale Musica di Venezia.
Info festival
https://romaeuropa.net/