Deborah Warner e Michele Mariotti per il capolavoro di Britten sul conflitto tra società e individuo, dall’11 al 19 ottobre a Roma
Deborah Warner e Michele Mariotti
insieme per Peter Grimes, capolavoro di Benjamin Britten sul conflitto tra società e individuo in scena al Teatro dell’Opera dall’11 al 19 ottobre 2024 (per un totale di sei recite) nell’allestimento del 2021 realizzato in coproduzione con il Teatro Real di Madrid la Royal Opera House di Londra e l’Opéra National di Parigi.
Sul podio dell’Orchestra capitolina, il direttore musicale del teatro Michele Mariotti, che per la prima volta si confronta con un’opera di Britten che vede sul palco tre artisti al debutto al Costanzi. Il famoso tenore Allan Clayton interpreta il ruolo del titolo, ed è già stato protagonista dell’edizione del 2021 e con ampio repertorio dal barocco al contemporaneo. Ellen Orford è il soprano Sophie Bevan, che vanta regolari collaborazioni con direttori come Pappano, Harding, Nelsons, Simon Keenlyside è invece il capitano Balstrode, baritono dall’ampio repertorio di ruoli, tra cui spiega il Don Giovanni. Notevole l’impegno del Coro preparato dal Maestro Ciro Visco.
“Come Britten, anch’io sono nato in una città di mare – commenta Mariotti – elemento che può accogliere ma anche respingere, isolare. Per Grimes, il mare è fonte di vita e di riscatto, ma diventerà la sua tomba, poiché verrà spinto a morire da una società miope e giudicante verso tutto ciò che, non conformandosi ad essa, diventa inevitabilmente diverso e pericoloso. Peter Grimes è senza dubbio uno dei grandi capolavori del Novecento, un magistero di orchestrazioni e suoni, e in cui molto presente, appunto, è l’elemento liquido e inafferrabile del mare”.
“Un uomo perseguitato dall’orrore di un terribile incidente, spaventato dai pettegolezzi e che forse, prima ancora della disgrazia, ha sempre agito in modo diverso da chi lo circonda” il commento della pluripremiata regista britannica, che tornerà al Costanzi a settembre 2025 firmando un altro capolavoro di Britten, The Turn of the Screw, che trasforma il Borgo ottocentesco inglese in un decadente villaggio inglese dei nostri tempi raccontato una società impoverita, arrabbiata e sofferente, dove alla miseria si mescolano il rancore e il pregiudizio rendendo aridi i rapporti umani e dove il pescatore Peter Grimes diventa la vittima di una società che cerca un capro espiatorio.
Il Peter Grimes, del 1945, prima grande opera di Britten, è un capolavoro incentrato sull’eterno conflitto tra massa e individuo raccontando il dramma dell’esclusione sociale, del pregiudizio e la crudeltà della folla: Grimes è un pescatore che abita nel Borgo, un villaggio costiero del Suffolk, un personaggio profondamente tragico, che resta coinvolto nella morte di due piccoli apprendisti in mare e che, nonostante il dubbio irrisolto, diventa il capro espiatorio di una tristissima vicenda e muore in mare fra la totale indifferenza degli abitanti del villaggio.
“La durezza dell’esistenza di coloro che si guadagnano da vivere sul tratto di costa del sud est inglese è tema centrale sia dell’opera di Britten sia del poema di Crabbe, The Borough, da cui è tratto il libretto – spiega la regista Deborah Warner – con similitudini che permangono sino a oggi. Nonostante le innovazioni tecnologiche, quella del pescatore solitario è ancora un’esistenza faticosa. Volevamo far rivivere questa storia in una cornice contemporanea, senza però cadere in un pericoloso sentimentalismo verso la povertà del passato, per cui il dolore e il rancore nati da un’esistenza di privazione rischiano di perdersi. Non volevamo che questa realtà venisse ammorbidita trasferendo la storia in un altro periodo: Peter Grimes viene rifiutato da una comunità feroce e stressata, e volevamo rendere questa percezione immediata”.
L’impatto psicologicamente drammatico dello spettacolo viene esaltato dalle scene di Michael Levine, i costumi di Luis F. Carvalho, le luci di Peter Mumford, i video di Justin Nardella e le coreografie di Kim Brandstrup.
Al Peter Grimes è anche dedicato il quarto numero della rivista di attualità e approfondimento culturale “Calibano” che si concentra intorno alla tematica dell’outsider con Peter Grimes/L’outsider”.
Dopo l’Anteprima giovani mercoledì 9 ottobre (ore 19.00), il debutto dell’opera è previsto per venerdì 11 ottobre alle ore 20.00 con repliche domenica 13 ottobre (ore 16.30), martedì 15 ottobre (ore 20.00), giovedì 17 ottobre (ore 20.00), sabato 19 ottobre (ore 18.00). Info e dettagli su operaroma.it.
Fabiana Raponi