Dal 15 al 20 ottobre a Roma
Un ritratto al vetriolo della disastrosa situazione in cui versa il mondo del lavoro ai giorni nostri, in un vortice di precarietà, frenesia e brutale competitività. Va in scena al Teatro SALA UMBERTO di Roma dal 15 al 20 ottobre, lo spettacolo Bidibibodibiboo di Francesco Alberici.
Parla di contemporaneo e lo fa con il linguaggio di uno degli artisti più promettenti e interessanti della nuova scena teatrale la nuova prestigiosa produzione firmata SCARTI – nata in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e con CSS Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Ente Autonomo Teatro Stabile di Bolzano con il sostegno di La Corte Ospitale.
Bidibibodibiboo è testo finalista alla 56a edizione del Premio Riccione per il Teatro, dell’autore e attore milanese Francesco Alberici – già Premio Ubu under35 – in scena con Daniele Turconi, Salvatore Aronica, Maria Aaris e Andrea Narsi.
Lo spettacolo è prodotto da SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Ente Autonomo Teatro Stabile di Bolzano e creato nell’ambito dell’École des Maîtres 2020/21.
Scritto, diretto e interpretato da Francesco Alberici, la scena di Bidibibodibiboo – a firma dello scenografo spezzino Alessandro Ratti – trae ispirazione dall’immaginario dell’artista visivo Maurizio Cattelan, riproducendo un classico interno di una cucina anni ‘50 – illuminata dal light designer Daniele Passeri – dietro un lavello con sopra un accumulo di stoviglie sporche, un bicchiere, una sedia vuota per raccontare lo sgretolamento del sogno di una vita senza più nessun incantesimo.
Dipendente a tempo indeterminato di un’importante multinazionale, Pietro è inspiegabilmente preso di mira da un superiore e inizia a vivere un incubo. Il fratello Daniele, drammaturgo teatrale, sceglie di raccontarne pubblicamente la vicenda, trasformandola nel soggetto di uno spettacolo, mettendo in discussione ogni certezza e distinzione tra realtà e finzione, in un intreccio potente e rigoroso che intende scardinare l’idea stessa di autenticità in un continuo scambio di ruoli e di identità, creando confusione tra persona e personaggio, alla ricerca forse di un riscatto, seppur immaginario e solo in “un mondo di fantasia”, alterando e manipolando ricordi e trasformando eventi, riflettendo su scelte e responsabilità, esasperando le situazioni, tutte senza via di uscita, tra rabbia e rassegnazione, fino a non comprendere più, come in un incantesimo, a chi appartiene realmente la storia che si sta raccontando. E forse non poi così importante visto che, in fondo, ci riguarda tutti.
Con dissacrante ironia e al tempo stesso grande tenerezza, da sempre cifra stilistica dell’autore e attore Francesco Alberici, Bidibibodibiboo racconta le scelte e le rinunce, i sogni e le grandi paure di una generazione alle prese con un mondo del lavoro drammaticamente spietato.
La giuria della 56a edizione del Premio Riccione per il Teatro, segnalando il testo tra i finalisti, ha sottolineato come «con un’efficace e misurata composizione, l’autore, tramite uno scambio di mail e un impianto tra l’autofiction e il metateatrale, racconta con asciutta verosimiglianza ed efficacia, la caduta agli inferi aziendali del dipendente di una grande azienda: attacchi, vergogna, licenziamento, omissione, liberazione».
Note allo spettacolo – di Francesco Alberici
Il titolo è ispirato all’opera quasi omonima di Maurizio Cattelan, nella quale uno scoiattolino è riverso su un tavolo, in un interno casalingo anni ’50 e si è appena sparato un colpo alla testa. Lo squallore di questo interno – col tavolo e le sedie moderne, in frassino chiaro e formica gialla, le stoviglie sporche buttate nel lavandino e la muffa sulla caldaia – rende alla perfezione l’atmosfera che immaginavo mentre scrivevo.
Il testo racconta di due fratelli.
Uno è dipendente in una grande e nota multinazionale e, preso all’improvviso di mira da un superiore, inizia a vivere un incubo che terminerà col suo licenziamento.
L’altro, che fa l’autore teatrale, decide di raccontare pubblicamente la vicenda del fratello, portandola in scena.
Se da un lato volevo raccontare la vergogna e la frustrazione del fratello che ha problemi sul lavoro, dall’altro ci tenevo a ragionare sulla delicata operazione che porta a trasformare un vissuto reale in arte.
Sono tanti i temi di questo spettacolo: il modello delirante di cultura aziendale che si sta imponendo a livello globale, in cui i lavoratori sono spinti a raggiungere standard che le stesse aziende definiscono con orgoglio “irragionevolmente alti” e ai dipendenti viene spiegato che quando “si arriva al limite”, a causa dei ritmi di lavoro implacabili, non resta altra soluzione che “superare quel limite”; i percorsi di vita che portano i due fratelli a compiere scelte differenti, scelte in cui la volontà ha un ruolo più marginale di quanto non si creda.
La precarietà riguarda ormai sia chi la sceglie deliberatamente, come me, sia chi cerca di costruirsi una vita più stabile. Nessuno è indenne. I nuovi colossi globali del mondo capitalista non stanno ridisegnando soltanto le dinamiche del lavoro, ma anche delle nostre vite. Termini e concetti aziendali hanno invaso il nostro linguaggio – performance, competizione, miglioramento di sé,
ottimizzazione – e ridefinito la nostra idea del tempo: ormai il tempo libero non è altro
che tempo perso.
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50, 00187 Roma – prenotazioni@salaumberto.com
Biglietti da 25€ a 18€
Da martedì a giovedì ore 20.30 – Venerdì e sabato ore 21 –
Domenica ore 17
Durata 1 ora e 45 min senza intervallo
FRANCESCO ALBERICI
BIDIBIBODIBIBOO
regia e drammaturgia Francesco Alberici
con Francesco Alberici, Maria Ariis, Salvatore Aronica, Andrea Narsi, Daniele Turconi
aiuto regia Ermelinda Nasuto
scene Alessandro Ratti
luci Daniele Passeri
tecnica Fabio Clemente, Eva Bruno
produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione
in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Ente Autonomo Teatro Stabile di Bolzano
con il sostegno di La Corte Ospitale
comunicazione Francesca Lombardi
ufficiostampa Maddalena Peluso
si ringraziano Alessandra Ventrella e Davide Sinigaglia
testo creato nell’ambito dell’École des Maîtres 2020/21, diretta da Davide Carnevali
finalista alla 56a edizione del Premio Riccione per il Teatro
Francesco Alberici Premio UBU miglior attore/performer under35 2020-21
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