Dal 31 ottobre al 10 novembre 2024 a Roma
Dal 31 ottobre al 10 novembre il Teatro Vittoria di Roma ospita La trilogia dei Poveri Cristi, Rumba, Laika, Pueblo, di e con Ascanio Celestini.
«Voi siete tutti santi. Non c’è manco uno di voi ritratto con l’aureola nelle chiese di Roma. Non c’è uno che s’è guadagnato il nome scritto sul calendario. Ma non siete meno angelici di quelli stampati sui santini.
Tra voi e la Storia c’è un campo minato. La città finisce due fermate di autobus prima della nostra borgata. Poi comincia il parcheggio, il magazzino pieno di schiavi che spostano pacchi, un supermercato che mette tristezza, un bar con quattro vecchi che non escono mai, un condominio di gente scannata.
Eppure non c’è uno solo tra tutti voi che oggi non abbia compiuto un prodigio a partire dal sacrificio di alzarsi dal letto stamattina.»
Ho cominciato dieci anni fa, forse un po’ prima. Pensavo a un parcheggio in qualche periferia. Una qualunque. Al centro di Parigi c’è la torre di ferro, a Roma il Colosseo di pietra e a New York una foresta di grattacieli. I centri storici sono tutti diversi. Per quello ci fanno le cartoline. Le periferie si assomigliano tutte. I personaggi periferici pure. Si muovono fuori dal centro in un mondo che va da Roma a Parigi, da Stoccolma a New York senza mai passare dal centro. Senza finire fotografato nelle cartoline.
Così ho scritto Laika. Il barbone che chiede l’elemosina si incontra con la vecchia che va al supermercato, ma poi che succede dentro al supermercato? La donna con la testa impicciata abita nel condominio, ma poi che succede nel condominio?
I personaggi di Laika avevano bisogno di altri personaggi per farci capire da dove sono arrivati. Pueblo entra nel supermercato con Violetta che lavora alla cassa e si sente come una regina. Ma la sera stacca il turno e torna a casa, così guardiamo attraverso le finestre del condominio. Lungo la strada parla con Domenica, la borbona che tiene pulito il parcheggio. Lei ha un grande amore, si chiama Said. È un facchino che ci accompagna nel grande magazzino della logistica. E allora entriamo anche lì dentro, in mezzo agli schiavi che spostano pacchi, in mezzo ai migranti che partono, ma non sanno dove si fermerà il viaggio.
Rumba indica dov’è cominciato quel viaggio. Ce lo racconta il barbone che abbiamo conosciuto in Laika. Prima di essere un barbone è stato un facchino. Ma prima? È una storia di naufragi e galere, ma anche di canti in una terra lontanissima che bisogna lasciare. “L’uccello che canta non costruisce il nido” dice Joseph che porta nel cuore la vita degli altri e si scorda di vivere la sua.
Il barbone, la barbona, lo zingaro, la vecchia, la donna con la testa impicciata, il razzista col figlio morto, il vecchio analfabeta, il seppellitore, la cassiera del supermercato, i facchini africani… Protagonisti, ma fuori dalla grande Storia, lontani da qualsiasi ufficiale centro del mondo, ma al centro della propria vita. Lontano dai riflettori, ma se ti abitui a vedere dove c’è poca luce: li vedrai brillare nell’ombra!
Dal 31 ottobre al 10 novembre 2024
andranno in scena 3 spettacoli che compongono
La trilogia dei Poveri Cristi
di e con
Ascanio Celestini
dal 31 ottobre al 3 novembre
RUMBA
L’asino e il bue
del presepe di San Francesco
nel parcheggio del supermercato
musica Gianluca Casadei
Produzione Fabbrica, Fondazione Musica Per Roma,
Comitato Greccio 2023,
Teatro Carcano Milano
5, 6 e 9 novembre
LAIKA
fisarmonica
Gianluca Casadei
voce fuoricampo
Alba Rohrwacher
Produzione Fabbrica
7, 8 e 10 novembre
PUEBLO
fisarmonica
Gianluca Casadei
suono
Andrea Pesce
Produzione Fabbrica