Giovedì 7 novembre ore 19.30, venerdì 8 novembre ore 20.30, sabato 9 novembre ore 18 in Sala Santa Cecilia a Roma
Dopo 9 anni torna a Santa Cecilia, per i concerti in programma il 7 novembre alle ore 19.30 (con repliche venerdì 8 novembre alle ore 20.30 e sabato 9 novembre alle ore 18, Auditorium Parco della Musica), il pianista norvegese Leif Ove Andsnes, che nella Fondazione romana ha debuttato nel 1996. In occasione del concerto romano suonerà il più celebre e amato dei concerti per pianoforte di Beethoven, il numero 5 detto “Imperatore”, eseguito la scorsa stagione con orchestre quali la New York Philharmonic e la London Symphony Orchestra. Sul podio salirà il giovane Maxim Emelyanychev, classe 1988, che a Santa Cecilia ha debuttato nel 2021.
Il New York Times ha definito Andsnes “un pianista di magistrale eleganza, potenza e intuizione” e il Wall Street Journal “uno dei musicisti più dotati della sua generazione”. Ha inciso più di cinquanta dischi ricevendo undici nomination ai Grammy, sette Gramophone Awards e molti altri premi internazionali. Emelyanychev è Direttore principale della Scottish Chamber Orchestra, Chief Conductor dell’ensemble Il Pomo d’Oro e a partire dalla stagione 2025-26 Principale direttore ospite della Swedish Radio Symphony Orchestra. Il direttore, nato a Nizhny Novgorod e allievo del leggendario Gennady Rozhdestvensky, dirigerà anche la Sinfonia n. 103 di Haydn detta “Il rullo di timpani” n. 103, la penultima del compositore, che deve il suo nome a un singolare colpo di timpani in apertura dell’Adagio. Aprirà il concerto, in prima esecuzione ceciliana, la composizione Con brio del tedesco Jörg Widmann (Monaco 1973) tra i più eseguiti compositori della sua generazione. “Con brio” è un’indicazione agogica che ricorre spesso nei brani di Beethoven, per esempio nella sua Sinfonia n. 7, dalla quale Widmann ha ripreso lo stesso organico con il proposito di scatenare anche un simile “furore e impulso ritmico”. In questo brano, eseguito per la prima volta a Monaco nel 2008, il compositore si è orientato sulla struttura dello Scherzo “che lavora molto con le ripetizioni. Finora nella mia musica non c’erano mai state ripetizioni, ma qui le utilizzo deliberatamente. Tutto avviene così rapidamente […] che bisogna ascoltarlo una seconda volta per poter percepire le piccole differenze”.
Maxim Emelyanichev
Maxim Emelyanychev è Principal Conductor della Scottish Chamber Orchestra, direttore principale dell’ensemble Il Pomo d’Oro e dalla stagione 25-26 Principale direttore ospite della Swedish Radio Symphony Orchestra. Nato nel 1988 in una famiglia di musicisti, ha ricevuto la sua educazione musicale nella sua città natale, Nizhny Novgorod, e in seguito ha frequentato la classe di direzione di Gennady Rozhdestvensky al Conservatorio Čajkovskij di Mosca. Poco dopo il suo debutto come direttore all’età di 12 anni, è stato invitato a dirigere alcune orchestre barocche e sinfoniche russe. Quindi, nel 2013, è diventato Direttore principale dell’orchestra Il Pomo d’Oro e Direttore principale dell’Orchestra da camera dei solisti di Nizhny-Novgorod. Nel 2014 ha diretto con grande successo il Don Giovanni di Mozart al Teatro de la Maestranza di Siviglia, e da allora ha iniziato una rapida carriera internazionale con impegni in tutta Europa. Nel 2016 ha debuttato all’Opernhaus Zürich e successivamente ha diretto al Grand Théâtre di Ginevra e al Théâtre du Capitole de Toulouse. Ha diretto l’Orchestra of the Age of Enlightenment in due delle maggiori istituzioni liriche internazionali: il Glyndebourne Festival (Rinaldo di Händel) e la Royal Opera House (Agrippina di Händel). Fra gli impegni più rilevanti della sua carriera ricordiamo inoltre i concerti con l’Orchestra della Svizzera Italiana, Orchestre National de Lyon, Filarmonica di San Pietroburgo, Netherlands Philharmonic, Tokyo Symphony, Concertgebouw di Amsterdam, Royal Liverpool Philharmonic, Orchestre National du Capitole de Toulouse, Berliner Konzerthausorchester, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks. In questa stagione debutterà con l’Orchestra Filarmonica di Dresda, l’Orchestra Filarmonica di Monaco, l’Orchestre National de France e dirigerà la Mahler Chamber Orchestra. Tornerà sui podi della Bergen Philharmonic, Antwerp Symphony, Orchestre National du Capitole de Toulouse, Orchestre de chambre de Paris, Orchestra of the Age of Enlightenment; sarà il pianista di Joyce DiDonato in Winterreise di Schubert a Berlino (Staatsoper) e Londra (Wigmore Hall). Ha registrato diversi cd per Warner Classics/Erato alla guida de Il Pomo d’Oro, tra cui un album di sinfonie e concerti di Haydn con Riccardo Minasi e In War and Peace, Harmony through music con Joyce DiDonato, cd che ha vinto il Gramophone Award 2017. Per Warner Classics ha inoltre registrato due cd con il controtenore Jakub Orlinski: Face d’Amore e Anima Sacra e Agrippina di Händel, con Joyce DiDonato nel ruolo principale, disco che ha vinto il Gramophone Classical music Award 2020 – Category Opera.
Leif Ove Andsnes
Il New York Times lo ha descritto come “un pianista dotato di eleganza, energia e capacità magistrali”; il Wall Street Journal lo ha definito “uno dei musicisti più talentuosi della sua generazione”. Grazie alla sua grandiosa tecnica e alle penetranti interpretazioni, il celebre pianista Leif Ove Andsnes ha riscosso consensi in tutto il mondo suonando nelle principali sale da concerto e con le orchestre più importanti. È stato inserito nella Hall of Fame da Gramophone nel luglio 2013 e ha ricevuto dottorati onorari dalla Juilliard School di New York e dalle Università norvegesi di Bergen e Oslo. Due Concerti in particolare avranno un posto di rilievo nella stagione 2024-25 di Leif Ove Andsnes: dopo le recenti esecuzioni del Concerto ‘Imperatore’ di Beethoven con ensemble del calibro della New York Philharmonic e London Symphony Orchestra, lo stesso brano viene ripreso con la Washington National Symphony Orchestra, l’Orchestra della Gewandhaus di Lipsia e in tournée con la Filarmonica di Oslo. Allo stesso modo, dopo le recenti interpretazioni del Terzo Concerto di Rachmaninoff con ensemble tra cui la Philadelphia Orchestra, la Pittsburgh Symphony e l’Orchestre de Paris, eseguirà lo stesso pezzo al Festival di Pasqua di Baden-Baden con la Filarmonica di Berlino, in un tour europeo comprendente l’Italia con la Mahler Chamber Orchestra e con la Filarmonica di Rotterdam, la Sinfonica della Radio di Stoccarda e la Filarmonica di Londra. La discografia di Leif Ove Andsnes comprende più di cinquanta titoli – pubblicazioni solistiche, da camera e orchestrali, molti dei quali bestseller – che spaziano dal repertorio barocco ai giorni nostri. È stato nominato per undici Grammy Awards e i suoi numerosi premi internazionali includono sette Gramophone Awards. Leif Ove Andsnes ha ricevuto l’illustre onorificenza norvegese di Commander of the Royal Norwegian Order of St. Olav e nel 2007 ha ricevuto il prestigioso Peer Gynt Prize, assegnato dai membri del parlamento per onorare eminenti personalità norvegesi per i loro successi in politica, sport e cultura.
Leif Ove Andsnes, nato a Karmøy, in Norvegia, nel 1970, torna a Santa Cecilia dopo 9 anni di assenza.
Giovedì 7 novembre ore 19.30, venerdì 8 novembre ore 20.30, sabato 9 novembre ore 18
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Maxim Emelyanychev
pianoforte Leif Ove Andsnes
Widmann Con brio prima esecuzione a Santa Cecilia
Beethoven Concerto per pianoforte n. 5 “Imperatore”
Haydn Sinfonia n. 103 “Rullo di timpani”
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www.santacecilia.it
biglietti da € 19 a € 52