L'artista calabrese celebra i 30 anni d'attività al Museo d'arte contemporanea (Maca) di Acri (Cs) inaugurata lo scorso 9 novembre
L’approccio di Massimo Sirelli alle arti visive avviene in adolescenza tramite i graffiti, la street art ed il writing, che lo aiutano a filtrare la realtà. Primo artista calabrese, nella Calabria degli anni ‘90 lontana dalle atmosfere delle grandi metropoli italiane e europee, ad usare il linguaggio metropolitano come ambiente di ricerca e sperimentazione.
“Era l’estate del 1995, avevo 13 anni e da pochi giorni erano terminati gli esami di terza media. Un giorno presi delle bombolette dal magazzino degli attrezzi e realizzai il primo murales in strada. Non ho mai più smesso di cercare nuovi stimoli creativi”.
Il percorso espositivo, curato da Antonella Bongarzone, ripercorre gli assi tematici della sua produzione artistica. Massimo Sirelli appropriandosi di elementi prelevati dalla cultura di massa in modo dissacratorio e ironico, nonché di critica verso la nuova società dei consumi, riesce nelle sue opere, che esasperano volutamente i toni, a stravolgere le icone popolari. Scopo della sua arte è cercare un canale comunicativo diretto con un pubblico il più possibile allargato ed eterogeneo, instillando dubbi, stimolando riflessioni e suggerendo un diverso modo di osservare il reale.
L’antologica presenta una panoramica completa dei concetti e delle sperimentazioni che, nel corso degli anni, Sirelli ha sviluppato tra la pop e l’urban art: un percorso artistico che prende avvio negli anni Novanta del Novecento, ma che continua tutt’oggi.
L’atmosfera di Palazzo Sanseverino-Falcone è la perfetta scenografia per l’allestimento spettacolare del progetto, che presenta al pubblico 30 opere per i 30 anni di carriera.
La mostra è stata possibile grazie al finanziamento che l’Associazione Oesum Led Icima ha ottenuto a mezzo dell’Avviso Pubblico TOCC (azione B2 transizione ecologica organismi culturali e creativi del Ministero della Cultura) della Direzione Generale Creatività Contemporanea.
MASSIMO SIRELLI – Biografia
Massimo Sirelli è un’artista italiano. Art e creative director: curioso, eclettico e poliedrico. Il suo approccio alle arti visive avviene in adolescenza tramite la graffiti art. Attraverso la prospettiva della strada impara a filtrare i linguaggi metropolitani: le scritte, la pubblicità, gli arredi urbani, i mezzi pubblici e i rifiuti, tutto diviene per lui ambiente di ricerca ed sperimentazione. Diplomatosi nel 2003 allo IED di Torino nel dipartimento di Digital e Virtual Design, per alcuni anni collabora come freelance con diverse agenzie di comunicazione, lavorando su noti marchi nazionali ed internazionali (Alpitour, Rai, Coca Cola, Ferrero, Seven, Fiat, Iveco etc.). Nel 2006 apre lo studio creativo Dimomedia e i suoi lavori iniziano ad essere pubblicati su alcuni dei più importanti libri di grafica e web design al mondo (Taschen, Gestalten, PepinPress). È docente di Tecniche di presentazione e Portfolio presso lo IED di Torino e di Como.Nel 2013 Sirelli lancia il progetto AdottaunRobot.com, la prima Casa Adozioni di Robot da compagnia al mondo. Robottini Orfani del progresso industriale e del consumismo sfrenato, trovano il loro cuore e la loro anima attraverso l’opera e la ricerca dell’artista, che li assembla e cerca di dar loro una nuova “Famiglia”.Le sue opere hanno ispirato noti marchi della moda e del prodotto: Cirio, Amarelli, Jadise, con cui ha realizzato capsule in limited edition. Ha lavorato per American Express, Amarelli, Banca Ifis, Bordoni, Bosh, Brand Dubai, Callipo, Cirio, Dolly Noire, Dremel, Fondazione Prada, Giro d’Italia, Idra Water, Independent Republic, Insuperabili, Lavazza, Montblanc, Pastiglie Leone, SuperaBike Racing SBK, Tissot, Wired, Zero Assoluto. Le creazioni di Massimo Sirelli sono state in mostra presso Museo L. Castel di Pont St.Martin, Temporary Museum di Torino, Triennale di Milano, Villa Reale di Monza e in moltissime esposizioni e mostre in Italia e all’estero.
È ambassador di Airc e collabora con la Onlus Insuperabili, e founder del progetto “La mia Calabria è bellissima”.
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