Sabato 14 dicembre ore 17.30 in Aula Magna della Sapienza di Roma
Fra le star internazionali che danno lustro alla programmazione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti spicca Albrecht Mayer, primo oboe dei Berliner Philarmoniker, fra i più prestigiosi solisti a livello mondiale. Mayer sarà l’interprete d’eccezione, sabato 14 dicembre ore 17.30 in Aula Magna, insieme all’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta dal suo konzertmeister Ettore Pellegrino, del Concerto per oboe e orchestra di Richard Strauss, fra i capisaldi delle composizioni per questo strumento e parte di un progetto pluriennale promosso dall’ISA che ha previsto l’integrale dei concerti solistici del compositore tedesco.
Il Concerto per oboe fu scritto a Garmisch nel 1945 da uno Strauss che, sebbene anziano e malato, rispose con entusiasmo alla calorosa richiesta del giovane primo oboe dell’Orchestra di Philadephia che si trovava di stanza nella località bavarese come soldato dell’esercito americano di occupazione. Il risultato è quello di una pagina che richiama lo stile classico, di grande impegno tecnico e interpretativo per il solista.
Albrecht Mayer è anche autore di una registrazione del Concerto pubblicata dalla Deutche Grammophone divenuta punto di riferimento nell’interpretazione di quello che è uno dei brani più importanti della letteratura solistica per questo strumento. Nello stesso album, con il Concerto per oboe è pubblicato Soliloquy, un brano suggestivo e poco conosciuto di Edward Elgar, compositore inglese a cavallo tra Ottocento e Novecento, che esalta le qualità timbriche ed espressive dell’oboe e che viene proposto ad apertura di questo programma, è infatti un brano perfetto per introdurre il Concerto per oboe di Strauss, che un’introduzione non ce l’ha e richiede al solista un impegno immediato, tecnico e fisico, che caratterizza l’approccio a tutto il brano.
A completare il programma la Prima Sinfonia di Beethoven. Ispirata formalmente ai modelli di Haydn e Mozart, la Prima Sinfonia contiene in sé molti elementi del linguaggio sinfonico sviluppato negli anni da Beethoven, ponendosi in una posizione tutta particolare in quanto rappresenta nello stesso tempo il punto di arrivo della sinfonia classica e l’avvio di quella nuova direttrice che porterà alla sinfonia romantica. Alla guida dell’orchestra come primo violino concertatore ci sarà Ettore Pellegrino, affermato solista che per questa occasione particolarmente importante torna a vestire i panni del konzermeister, ruolo che ha ricoperto per molti anni con l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese di cui oggi è Direttore Artistico.
Il primo incontro di Albrecht Mayer con la musica è stato come membro del coro della cattedrale della sua città natale, Bamberg, un’esperienza precoce che forse è in parte responsabile della qualità calda e canora del suo oboe. La sua arte invita ai superlativi: si parla di una “scintilla divina” e di come abbia elevato il “miracoloso oboe” a “strumento di seduzione”.
Ha iniziato la sua carriera professionale nel 1990 come oboista principale dell’Orchestra Sinfonica di Bamberg. Dal 1992 ricopre la stessa posizione con i Berliner Philharmoniker, ottenendo contemporaneamente un’enorme fama come solista. Tra gli oboisti più richiesti del nostro tempo, è apparso come solista con direttori eminenti come Claudio Abbado, Nikolaus Harnoncourt, Sir Simon Rattle e François-Xavier Roth. Ha debuttato alla Carnegie Hall nel 2007 con l’Orpheus Chamber Orchestra, ed è un appassionato camerista: tra i suoi partner figurano Vital Julian Frey, Hélène Grimaud, Leif Ove Andsnes e Lars Vogt. Insignito del Premio ETA-Hoffmann di Bamberg nel 2006, nel 2013 Mayer è stato inserito nella “Hall of Fame” di Gramophone e ha ricevuto il Premio della Cultura Bavarese. È stato inoltre premiato tre volte con il premio ECHO-Klassik, due volte come strumentista dell’anno, e il suo recente album Mozart ha vinto il premio Opus Klassik 2022 per la registrazione del concerto dell’anno.
La sua autobiografia più venduta, Klangwunder: Wie die Kraft der Musik mich geheilt hat (“Il miracolo del suono: Come il potere della musica mi ha guarito”; scritta con la giornalista Heidi Friedrich), è stata pubblicata nel settembre 2022.
Costantemente alla ricerca di nuovo repertorio, è affascinato dall’idea di prestare la voce del suo oboe a brani scritti per altri strumenti o per cantanti. È particolarmente attratto dalla voce umana, in quanto strumento più “naturale” di tutti. La sua prima registrazione per la DG, Lieder ohne Worte, un disco di trascrizioni di Bach per oboe e orchestra, è entrata subito nelle classifiche tedesche di classica al n. 2, e ha raggiunto le classifiche tedesche di pop con New Seasons, un album che presenta la musica di Handel sotto una nuova e sorprendente luce, dando all’oboe linee vocali di opere e oratori. In Search of Mozart, registrato con Claudio Abbado e la Mahler Chamber Orchestra, ha raggiunto la vetta delle classifiche tedesche di musica classica. A Venezia, con concerti barocchi di compositori veneziani, sono seguiti Voices of Bach, una selezione di opere di Bach per oboe, coro e orchestra; Drums ‘n’ Chant, una collaborazione con il percussionista austriaco Martin Grubinger; Bonjour Paris, un album di musiche di Debussy, Ravel, Satie, Fauré, D’Indy e Françaix; Songs of the Reeds, un’antologia vincente di tesori romantici; e Let it Snow! con i King’s Singers.
Nel 2015 è uscito Lost and Found, una raccolta di quattro concerti classici per oboe e corno inglese poco conosciuti, per i quali Mayer è stato sia solista che direttore della Kammerakademie Potsdam. Pubblicato nel 2017, Tesori d’Italia ha visto l’esecuzione da parte di Mayer e de I Musici di concerti a lungo perduti di Giuseppe Sammartini, Domenico Elmi e Giovanni Alberto Ristori insieme all’amatissimo Concerto per oboe in do maggiore RV 450 di Vivaldi. La registrazione successiva di Mayer, Longing for Paradise, realizzata con i Bamberger Symphoniker e Jakub Hrůša e pubblicata nel 2019, presenta musiche per oboe e orchestra di Elgar, Strauss, Ravel e Goossens, opere legate dalle esperienze di perdita e di guerra dei loro compositori – siano esse passate, presenti o imminenti – e da un desiderio di bellezza di fronte alla tragedia.
Pubblicato nell’aprile 2021, Mozart (“una festa per le orecchie” – Wiener Zeitung) è un tributo personale a un compositore di cui ama la musica da 50 anni. Registrato con la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen e il clavicembalista Vital Julian Frey, presenta sei opere arrangiate per oboe, oboe d’amore o corno inglese, insieme a un completamento appositamente commissionato del frammentario Concerto per oboe in fa maggiore, K 293 (416f). Un’edizione ampliata di Mozart, che presenta sei brani aggiuntivi (tra cui tre trascrizioni di arie da Die Zauberflöte), è stata pubblicata nel novembre 2021.
L’ultimo album di Mayer lo vede spostare la sua attenzione da Mozart alla famiglia Bach, dal talento unico. Registrato con i Berliner Barock Solisten e Gottfried von der Goltz (violino solista/concertmaster), comprende opere di Johann Sebastian, Johann Christoph, Carl Philipp Emanuel e Johann Christoph Friedrich Bach. Bach Generations è stato pubblicato nell’agosto 2023.
Tra i recenti momenti salienti del suo programma di tournée figurano le apparizioni alla Musikwoche Hitzacker 2023 in qualità di direttore artistico uscente del festival; le esecuzioni dell’Aulodie di Peter Ruzicka alla Elbphilharmonie di Amburgo con la Philharmonisches Staatsorchester Hamburg diretta dal compositore; e un concerto di gala con la Gewandhausorchester di Lipsia nell’ambito del Festival Bach300 di Lipsia, che segna il 300° anniversario della nomina di J.S. Bach a Kantor della Thomasschule.
I suoi progetti futuri includono un recital da camera con amici al Festival di Edimburgo del 2023, con opere di Mozart, Britten, Goossens e Moeran (agosto); un’esibizione al Seoul Arts Center con la Korean National Symphony Orchestra e David Reiland (ottobre); e una serie di concerti con i Berliner Barock Solisten con il repertorio di Bach Generations a Francoforte, Hannover, Düsseldorf, Brema, Amburgo, Colonia, Ratisbona, Monaco e Berlino (dicembre 2023).
Nonostante la pressione dei suoi impegni, ha trovato anche il tempo di istituire la Albrecht Mayer Foundation, un progetto che raccoglie fondi per salvare la vista. “Per me, come musicista, l’udito è di fondamentale importanza nella mia vita”, afferma. “Proprio perché i nostri sensi hanno un’importanza unica per gli esseri umani, non riesco a immaginare di essere costretto a vivere con una vista che si affievolisce o addirittura senza alcuna vista”. Questa preoccupazione per il benessere degli altri è il segno distintivo di un uomo il cui modo di fare musica, carico di emozioni, continua a portare grande gioia al pubblico di tutto il mondo. Albrecht Mayer suona un oboe e un oboe d’amore dei costruttori tedeschi Gebrüder Mönnig.
L’Istituzione Sinfonica Abruzzese (ISA), qualificata come Ente Morale ONLUS, è una delle tredici Istituzioni Concertistico-Orchestrali (ICO) italiane riconosciute dal Ministero della Cultura ai sensi dell’art. 28 della Legge 14 agosto 1967 n. 800 con il compito di promuovere, agevolare e coordinare le attività musicali nel territorio di riferimento. Fondata nel 1970 per volontà del compianto Avv. Nino Carloni, che ne fu primo Presidente, l’ISA è un’Istituzione dotata di un complesso orchestrale stabile a carattere professionale che svolge annualmente, sul territorio regionale e nazionale, attività secondo i criteri quantitativi e qualitativi indicati dal Fondo Unico per lo Spettacolo che ne garantisce, unitamente a Regione Abruzzo ed al Comune di L’Aquila, il finanziamento.
Nel corso della sua pluriennale attività, l’Orchestra dell’ISA si è esibita per e con le più prestigiose istituzioni musicali italiane tra le quali, a titolo esemplificativo, si ricordano l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro alla Scala con la direzione dei più grandi Maestri della scena nazionale ed internazionale qual, a titolo esemplificativo e non esaustivo, Carlo Zecchi, Gianluigi Gelmetti, Bruno Aprea, Piero Bellugi, Donato Renzetti, Nino Antonellini, Massimo De Bernart, Marco Zuccarini, Marcello Bufalini, Carlo Rizzari, Giampaolo Pretto, Roberto Molinelli, Pietro Borgonovo, Ulrich Windfurh, Alexander Mayer, Carlo Goldstein e Daniel Oren. Il M° Riccardo Muti l’ha diretta in un importante concerto commemorativo tenutosi a pochi mesi dal sisma che ha colpito L’Aquila nel 2009.
Parimenti, nelle sue esecuzioni musicali, l’ISA vanta la presenza di grandi Solisti quali Vladimir Ashkenazy, Barbara Hendriks, Katia Ricciarelli, Milva, Renato Bruson, Placido Domingo, Carmela Remigio, Andrea Bocelli, Ivo Pogorelich, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Milan Turcovic, Maurice André, Hermann Baumann, Danilo Rossi, Severino Gazzelloni, Enrico Rava, Rudolf Firkusny, Leonid Kogan, Paul Tortelier, Massimiliano Damerini, Michele Campanella, Bruno Canino, Maria Tipo, Jörg Demus, Mario Brunello, Nazzareno Carusi, Sylvano Bussotti, Boris Petruschansky, Roberto Prosseda, Fabrizio Meloni, Pavel Berman, Benedetto Lupo, Luigi Piovano, Alessandro Carbonare, Francesca Dego, Miriam Prandi, Alessandro Deljavan, Gennaro Cardaropoli, Massimo Quarta, Domenico Nordio, Alessio Allegrini e Rainer Honeck.
L’ISA ha al suo attivo anche numerose incisioni con primarie case discografiche quali discografiche BMG Ariola, Amadeus-Paragon, Arts, Rugginenti, Sonzogno, Bongiovanni e registrazioni per la RAI – Radio Televisione Italiana e molteplici prime esecuzioni di compositori contemporanei.
La Direzione Artistica dell’Orchestra, che ha sede presso il Ridotto del Teatro Comunale in L’Aquila, è attualmente affidata al M° Ettore Pellegrino che nel 2010 era succeduto al M° Vittorio Antonellini e nel 2018 è subentrato alla Prof.ssa Luisa Prayer che l’ha guidata nel triennio 2015/2017. Il Presidente dell’Istituzione Sinfonica è il M° Bruno Carioti che è succeduto nel 2020 ad Antonio Centi nominato Presidente Onorario.
Violinista dalla carriera internazionale, Ettore Pellegrino svolge intensa attività concertistica in formazioni cameristiche e con istituzioni liriche e sinfoniche, sia come spalla che come solista, esibendosi in Italia ed all’estero.
Dal 2011 al 2015 e ancora dal 2018 ad oggi ricopre la carica di Direttore artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese; dal 2012 al 2021 ha ricoperto lo stesso incarico per il Teatro Marrucino di Chieti e, dal 2021 per la ICO Suoni del Sud di Foggia
Ha iniziato a studiare violino all’età di quattro anni sotto la guida del padre. Si è diplomato nel 1989 con il massimo dei voti e lode presso il Conservatorio di musica di Frosinone. Si è perfezionato con interpreti di fama internazionale quali: G. Carmignola, F. Ayo, F. Gulli, P. Vernikov e I. Grubert.
In passato, è stato spalla dell’Orchestra del Gonfalone di Roma e l’Orchestra Regionale del Lazio, del complesso I Solisti Aquilani con concerti in Italia, Germania, Spagna, Belgio, Canada, Francia, Stati Uniti, Egitto, Libano, Marocco.
Dal 2000 al 2014 è stato spalla stabile presso l’Orchestra Sinfonica Abruzzese e collabora, sempre con il ruolo di prima parte, con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e con l’omonima Orchestra Filarmonica sotto la guida di grandi interpreti quali D. Harding, R. Ticciati, G. Pretre, M. Chung, D. Barenboim, D. Gatti, D. Renzetti, R. De Burgos. Con il ruolo di spalla ha collaborato, inoltre, con l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari e l’Orchestra Regionale delle Marche. Con I Filarmonici diretti da Alberto Martini ha preso parte all’incisione integrale dei Concerti per violino di Antonio Vivaldi, anche come solista. Ha interpretato Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi con I Filarmonici di Roma, già Orchestra da Camera dell’Accademia di Santa Cecilia.
Nel 2008 si esibisce, come solista, con il complesso Archi dell’Orchestra di Roma nelle più importanti sale da concerto del Giappone e nel 2009 vi torna con Philipp Moll ed i Solisti della Scala. Nell’estate 2009, con l’Orchestra del Teatro alla Scala, diretta da Daniel Barenboim, partecipa ad una lunga tournèe in Israele, in Giappone e nelle principali città Europee. È stato membro ufficiale del prestigioso complesso da camera “I Musici”, del Tosti Ensemble con il quale ha inciso un CD dedicato a Paul Hindemith e si è esibito in Inghilterra, in Canada, a Taiwan e in Australia.
Ha eseguito e inciso, in qualità di solista, diverse colonne sonore composte dal M° Ennio Morricone, sotto la direzione del quale si è esibito in alcuni dei più importanti teatri europei. Sempre come solista ha eseguito le colonne sonore composte da Luis Bacalov, Nicola Piovani, Germano Mazzocchetti, Franco Piersanti, Paolo Bonvino, Geoff Westley ed altri autori contemporanei.
Ha effettuato incisioni discografiche per Tactus, Naxos, Dynamic, Bongiovanni ed Egea.
Dal 1997 si dedica anche all’attività didattica tenendo corsi di alto perfezionamento a Pescara per l’Accademia Musicale Pescarese, a Parma per la Fondazione Arturo Toscanini, a Lanciano per l’Associazione Amici della Musica Fedele Fenaroli, a Reggio Emilia per l’associazione Suonarte e a Portogruaro per la Fondazione S. Cecilia come assistente del M° Ilya Grubert.
All’estero ha tenuto corsi di perfezionamento in Australia, in Tasmania e a Taiwan.
Ad oggi, è Docente di Violino presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila dopo anni di insegnamento in altri prestigiosi istituti italiani.
Suona un violino Goffredo Cappa del 1683 ex Michael Rabin.
Sabato 14 dicembre ore 17.30
Albrecht Mayer suona Strauss
Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese
Ettore Pellegrino konzertmeister
Albrecht Mayer oboe
Edgar Elgar Soliloquy per oboe e orchestra
Richard Strauss Concerto in re maggiore per oboe e orchestra
Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21
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