CeDAC
Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna
Legger_ezza 2024
Promozione della Lettura
VI EDIZIONE
Stefano Dal Bianco presenta “Paradiso” (Garzanti 2024)
in dialogo con Giovanna Caltagirone
martedì 10 dicembre – ore 17.30 – Foyer – Teatro Massimo – CAGLIARI
Il fascino delle colline senesi in “Paradiso” di Stefano Dal Bianco (Premio Strega per la Poesia 2024), una raccolta di liriche ispirate alle passeggiate dell’autore con il suo cane, Tito, edita da Garzanti, nell’incontro in programma martedì 10 dicembre alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari sotto le insegne di Legger_ezza 2024, il progetto di promozione della lettura a cura del CeDAC Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo.
La parola al poeta e critico letterario, docente presso l’Università degli Studi di Siena, nel dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne, che dialogherà con Giovanna Caltagirone (già professoressa associata di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea all’Università degli Studi di Cagliari.
Stefano Dal Bianco, studioso di Francesco Petrarca e Ludovico Ariosto, nonché di Andrea Zanzotto e della poesia italiana del Novecento, ha pubblicato le sillogi “La bella mano” (1991), “Stanze del gusto cattivo” (1991), “Ritorno a Planaval” (2001 e 2018), “Prove di libertà” (2012) oltre alla raccolta di saggi “Distratti dal silenzio. Diario di poesia contemporanea” (2019).
La sua opera più recente, “Paradiso” ha vinto l’XI edizione del Premio di Poesia “Paolo Prestigiacomo” e la seconda edizione del la seconda edizione del Premio Strega Poesia: «…Un Eden umanissimo: teatro di visioni più o meno rasserenate, più o meno rassicuranti, che – malgrado la brevità dei testi – Dal Bianco orchestra accordando il prevalente endecasillabo a versi di minore lunghezza come nelle stanze della tradizionale forma canzone» – si legge nella nota del Comitato Scientifico –. «Vi domina la luce «radente del sole che cala». Ma anche in questa trascolorante natura che si offre ai sensi è possibile percepire «la maestà / del giorno che finisce»… Così, se il cane è gettato senza scampo nel mondo delle cose fisiche… il suo padrone è un io desiderante, continuamente rinviato a un luogo sconosciuto, collocato oltre l’esperienza, oltre il ricordo e l’immaginazione…».
INGRESSO GRATUITO
Viaggio alla scoperta dell’incanto della natura in “Paradiso” di Stefano Dal Bianco (Premio Strega per la Poesia 2024), una raffinata silloge edita da Garzanti (febbraio 2024), da cui affiorano le immagini di un moderno Eden, cui è dedicato l’incontro con l’autore, coordinato da Giovanna Caltagirone, esperta di modernità letteraria e poetiche otto-novecentesche (già professoressa associata di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea all’Università degli Studi di Cagliari), in programma martedì 10 dicembre alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari sotto le insegne di Legger_ezza 2024 / Promozione della Lettura – VI edizione a cura del CeDAC Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo.
La parola quindi al poeta e critico letterario Stefano Dal Bianco, docente di Poetica e Stilistica presso l’Università degli Studi di Siena (dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne), studioso di Francesco Petrarca e Ludovico Ariosto, di Andrea Zanzotto e della poesia italiana del Novecento, che ha pubblicato le sillogi “La bella mano” (1991), “Stanze del gusto cattivo” (1991), “Ritorno a Planaval” (2001 e 2018), “Prove di libertà” (2012), oltre a numerosi articoli e saggi, in parte riuniti nel volume “Distratti dal silenzio. Diario di poesia contemporanea” (2019). Fondatore della rivista “Scarto minimo” con Mario Benedetti e Fernando Marchiori, e collaboratore di “Poesia”, l’intellettuale e poeta padovano, allievo di allievo di Pier Vincenzo Mengaldo, ha curato con Gian Mario Villalta il volume de I Meridiani su “Le poesie e le prose scelte” di Andrea Zanzotto, e l’edizione di “Tutte le poesie” del grande artista veneto per Mondadori (2011).
Itinerari lirici e metafisici tra le colline toscane, dalla cui bellezza scaturiscono meditazioni e intuizioni tradotte in versi in “Paradiso”, la nuova silloge di Stefano Dal Bianco, che ha vinto l’XI Premio di Poesia “Paolo Prestigiacomo” e la seconda edizione del Premio Strega Poesia: «Un uomo, il suo cane Tito, intorno il paesaggio senese: potrebbe essere una buona figurazione di un paradiso minore, terrestre, privo della proverbiale luce divina che si spande in quello dantesco» – si legge nella nota del Comitato Scientifico del Premio Strega Poesia 2024, formato da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Vivian Lamarque, Valerio Magrelli, Melania G. Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi e Gian Mario Villalta –. «Un Eden umanissimo: teatro di visioni più o meno rasserenate, più o meno rassicuranti, che – malgrado la brevità dei testi – Dal Bianco orchestra accordando il prevalente endecasillabo a versi di minore lunghezza come nelle stanze della tradizionale forma canzone. Vi domina la luce “radente del sole che cala”. Ma anche in questa trascolorante natura che si offre ai sensi è possibile percepire “la maestà / del giorno che finisce” (torna in mente la poesia potente di Yeats: “These are the clouds about the fallen sun, / The majesty that shuts his burning eye”). Così, se il cane è gettato senza scampo nel mondo delle cose fisiche, “Tito ha il naso rasoterra / tutto il tempo perché tutto / profuma di qualcosa”, il suo padrone è un io desiderante, continuamente rinviato a un luogo sconosciuto, collocato oltre l’esperienza, oltre il ricordo e l’immaginazione: “perché il profumo è altrove, / perché niente mi basta sulla terra”. Perché il paradiso, infine, non può essere mai qui e ora».
Un sereno e disincantato cammino per il mondo alla riscoperta, attraverso i sensi, delle meraviglie della natura: nel suo “Paradiso” che è insieme raffigurazione di un delizioso giardino dove si compie il ciclo delle stagioni e ogni minuto dettaglio assume risalto nella percezione duale del padrone e del cane, protagonisti delle passeggiate narrate in un poetico diario in versi, Stefano Dal Bianco espone le sue meditazioni sull’immanente, in una dimensione idilliaca che diviene specchio della vita e allegoria del reale. Uno scenario ammaliante e mutevole fa da cornice al silenzioso girovagare «per le strade, i sentieri, i boschi, i campi e lungo il fiume nei pressi di un piccolo borgo nelle colline senesi» scandito dal susseguirsi dei passi e dei pensieri: il poeta è immerso nella contemplazione della natura, da cui trae idee e insegnamenti, come l’animale che l’accompagna e di cui cui egli indovina, o inventa le reazioni. «Tutti i giorni, per tante stagioni, l’uomo e il cane imparano e scoprono qualcosa, incappano in avventure nuove» – si legge nella presentazione –. «Si crea così una sorta di concerto a tre voci, dove la terza, onnipresente e silenziosa, ma non del tutto, è quella del paesaggio. Una natura apparentemente non corrotta, a volte protettiva, a volte sottilmente inquietante, ma sempre in grado di trascendere, o di coprire, la penosa pena del vivere».
In una moderna e concreta rivisitazione dell’idea del Paradiso, come luogo ideale in cui uomini e bestie godono della perfetta armonia del cosmo e in cui non esiste il dolore, Stefano Dal Bianco sembra prefigurare nel dialogo con la natura un’ipotesi di felicità. «Eppure non c’è alcuna rimozione del dramma individuale e collettivo contemporaneo, che invece rimane ben presente – ancora nella presentazione – «ma come se davvero fosse stato superato e relegato sullo sfondo da una sorta di superiore, adulta, saggezza». La musicalità dei versi, in cui prevale la misura dell’endecasillabo e l’immediatezza delle immagini, la coerenza dell’ispirazione che si dipana in tre “capitoli”, rispettivamente “Appuntamento al buio”, “Paradiso” e “Vento d’autunno”, in una serie di variazioni sul tema, fanno dell’opera di Stefano Dal Bianco un affascinante e personalissimo diario, tra piccole e illuminanti scoperte, in un’esplorazione in cui si fondono la bellezza del paesaggio e il mondo interiore.
Il Premio Strega Poesia è promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento, in collaborazione con BPER Banca, con il sostegno del Ministero della Cultura – Parco archeologico del Colosseo, del Gabinetto Vieusseux, media partner Rai, sponsor tecnici Librerie Feltrinelli e SYGLA.
L’autore
Stefano Dal Bianco vive in provincia di Siena, dove insegna Poetica e Stilistica all’università. Si è occupato prevalentemente di Francesco Petrarca, Ludovico Ariosto, Andrea Zanzotto. Ha pubblicato La bella mano (1991), Stanze del gusto cattivo (1991), Ritorno a Planaval (2001, 2018), Prove di libertà (2012). I suoi saggi di poetica sono raccolti in Distratti dal silenzio. Diario di poesia contemporanea (2019).
INGRESSO GRATUITO fino a esaurimento posti