All’interno della 29esima edizione del Festival delle Colline torinesi Romeo Castellucci è ospitato con la performance Senza Titolo, presentato alla Triennale di Milano nel contesto delle attività dell’artista come Grand Invité del 2023. Nella grande sala bianca della Fondazione Merz di Torino il pubblico è disposto lungo le pareti e osserva un’asta d’oro sospesa, parallela al suolo, sormontata da un microfono agganciato ad uno dei cavi che la sorregge. Più indietro un basamento bianco sostiene una bacinella bianca neutra. Dopo alcuni minuti entra un performer dalla lunga criniera liscia, si ferma di fronte al basamento e immerge i suoi capelli nel liquido contenuto nella bacinella, che pare a tutti gli effetti essere acqua. Li raccoglie e strizza fino a quando sono completamente bagnati ma senza gocciolare eccessivamente. Con movimento aggraziato ma inespressivo si avvicina all’asta d’oro e con un sussulto misurato del corpo colpisce l’asta con i lunghi capelli bagnati. Un rumore secco e metallico viene amplificato e distorto da un sistema acustico di cattura ed elaborazione del suono che scompone l’onda tricologica in sonorità echeggianti, cupe e mostruose. Ritmicamente il performer, lasciando passare qualche secondo fra un colpo e l’altro, come disegnando una danza lenta e rituale, infrange i suoi capelli sull’asta dorata, fecondando la stanza di onde sonore inaspettate. Dopo alcuni minuti giunge una seconda performer, molto diversa dal primo, ma accomunati dalla lunga capigliatura liscia. Anch’essa immerge i suoi capelli nella bacinella bianca e si avvicina al primo performer. Si scambiano uno sguardo neutro di intesa e all’unisono colpiscono l’asta con i lunghi capelli bagnati e quindi a ritmo proprio alternato continuano a sferzare il metallo con la capigliatura. Dopo qualche secondo, il primo performer se ne va, lasciando la seconda arrivata da sola nella sala a continuare l’opera di sonorizzazione. Giungeranno successivamente molte altre persone, di diverse fattezze, costituzioni, età e genere, ma tutte accomunate dai lunghi capelli lisci o leggermente mossi. Una performance rituale, basata sulla reiterazione e sul passaggio di testimone, sulla necessità di continuare l’opera, con spirito solidale e infaticabile, manifestando il rumore di sé, come umanità che si guarda e continua il cammino; non sappiamo dove, come e perché, ma solo sappiamo che dobbiamo camminare. Fra preghiera e ritualità, performance e azione scenica, Senza Titolo ipnotizza lo spettatore e gli consente di osservare senza giudizio, senza aspettative, solo ascoltando e connettendo il proprio essere con l’avvenimento performativo in una preghiera comune, in un ringraziare all’essere, senza la necessità di un nome, di uno schema, di una storia, di un titolo. Senza Titolo.
Visto domenica 13 ottobre
Fondazione Merz – Torino
Senza Titolo
concezione e direzione
Romeo Castellucci
cura del movimento
Gloria Dorliguzzo
elaborazione del suono
Nicola Ratti
con
Luce Berta, Sabrina Doro, Emanuele Franco, Cinzia Picchioni, Luna Quadrini, Rodrigo Salemi, Federico Salemi, Elena Savio
produzione
Caterina Soranzo
direzione della produzione
Benedetta Briglia
promozione e distribuzione
Gilda Biasini
organizzazione
Giulia Colla
amministrazione
Simona Barducci, Elisa Bruno, Michela Medri
direzione tecnica
Eugenio Resta
equipe tecnica in sede
Lorenzo Camera, Carmen Castellucci, Francesca Di Serio, Gionni Gardini
foto
Luca Del Pia
video
Carlo Maria Rabai
una produzione
Triennale Milano e Societas
commissionata in occasione del centenario di Triennale Milano
nell’ambito del progetto Let-mi…Promote and Experience Milan
finanziato con le riscorse del
Piano Sviluppo e Coesione del Ministero del Turismo