Largo alla Russia: la settimana si presenta ricchissima di appuntamenti all’Accademia di Santa Cecilia di Roma che in occasione del 125esimo anniversario della scomparsa di Čajkovskij, nel 1893, omaggia uno dei maggiori compositori romantici con una rassegna a dir poco monumentale, guidata dal carisma e dal guizzo del Maestro Valéry Gergiev che dall’11 al 16 gennaio sarà sul podio per dirigere l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia e la prestigiosa Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.
In programma, Iolanta, l’ultima opera di Čajkovskij (proposta in forma di concerto, giovedì 11 gennaio alle ore 19.30, venerdì 12 ore 20.30 e sabato 13 ore 18) e a seguire il Festival Čajkovskij, tre serate fuori abbonamento (dal 14 al 16 gennaio, ore 20,30 in Sala Santa Cecilia) per una settimana all’insegna del compositore russo.
La poderosa rassegna romana all’insegna della Russia per l’omaggio a uno dei compositori romantici più amati, si apre con una chicca poco nota di Čajkovskij, la sua ultima opera Iolanta: Gergiev dirige il Coro e l’Orchestra di Santa Cecilia in un’opera poco nota e attualmente anche poco rappresentata, l’ultima di Čajkovskij che aveva deciso di mettere in musica nel 1892 il dramma di Henrik Hertz La figlia del re René, da cui rimase folgorato dopo averlo visto in teatro.
Siamo lontani dallo sfarzo di Onegin (visto a Roma con Gergiev) e della Dama di picche (vista al Costanzi, due stagioni fa), ma nell’atto unico della Iolanta (su libretto del fratello Modest) la ricca orchestrazione regala un delicato romanticismo e un’atmosfera fiabesca e romanzata per raccontare la vicenda della bella principessa, Iolanda D’Angiò (interpretata da Irina Churilova) che, cieca dalla nascita, riacquista la vista grazie alla potenza salvifica dell’amore di Vaudémont (Nazhdmiddin Mavlyanov).
All’epoca, l’opera ebbe notevole successo (l il debutto fuori della Russia ad Amburgo nel 1893, vide Gustav Mahler alla direzione d’orchestra), è una fiaba romanzata che adesso non si può facilmente vedere in Italia: motivo in più per approfittare dell’appuntamento in calendario nella stagione di Santa Cecilia.
La settimana però prosegue all’insegna della musica sinfonica con il Festival Cajkovskji (in Sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica, ore 20.30), dal 14 al 16 gennaio, fuori abbonamento per l’imperdibile l’integrale delle Sei sinfonie, fra le pagine più celebri e amate del repertorio romantico, viaggio nell’anima del compositore, dal 1866 al 1893 per un percorso artistico e umano.
E stavolta il carismatico Gergiev, dopo il Festival Prokovev di due anni fa, sarà pronto a dirigere l’Orchestra del Teatro Mariinsky, la sua Orchestra di cui e direttore artistico e principale fin dal 1988 e senza interruzioni: un evento da non lasciarsi scappare per ascoltare il vero suono di Cajkovskji con una delle migliori orchestre al mondo, di riferimento nel repertorio del compositore russo.
Due le sinfonie proposte in ogni serata: si parte il domenica 14 gennaio con la Sinfonia n.1 – Sogni d’inverno, scritta pochi mesi dopo il diploma di composizione e la Sinfonia n. 6 – Pathétique, del 1893, preludio alla morte del compositore.
“Ho in essa riposto tutta la mia anima” scriveva Čajkovskij a proposito della Sesta, suo testamento spirituale, struggente ed enigmatico e fra le sue composizioni più amate.
Il 15 gennaio spazio alla Sinfonia n. 2 – Piccola Russia (del 1872) che riecheggia la musica tradizionale russa e la Sinfonia n. 5 legata al tema del destino e che segna il ritorno alla musica nell’estate del 1888 dopo un periodo di crisi creativa.
Martedì 16 gennaio terzo e ultimo appuntamento con la Sinfonia n. 3 – Polacca del 1875, un unicum composto da 5 movimenti (rispetto ai tre delle altre), e con la Sinfonia n. 4 del 1877 che coincidono anche con l’inizio del sodalizio umano e artistico tra Čajkovskij e la baronessa von Meck, sua amica e mecenate.
Per vivere al meglio lo spirito delle sinfonie, domenica 14 gennaio alle ore 11 si terrà la Conferenza degli Amici di Santa Cecilia (a ingresso libero) sulle Sinfonie di Pëtr Il’ič Ciajkovskij con l’introduzione di Michele dall’Ongaro
E per l’occasione sono anche previste delle agevolazioni con formule a partire da 57 euro (solo in esclusiva presso il botteghino dell’Auditorium Parco della Musica di Roma) acquistando 4 biglietti al prezzo di 3, i tre concerti con l’integrale delle Sinfonie e una delle esecuzioni di Iolanta. Biglietti da 19 a 52 Euro, info su www.santacecilia.it.