L’edizione 2018 di Les Étoiles registra ancora una volta il sold out nella doppie date romane del 27 e del 28 gennaio (con tanto di liste d’attesa in biglietteria) con una Sala Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica, completamente gremita per il gala internazionale di danza più atteso dell’anno.
Les Étoiles resta il gala dei gala che edizione dopo edizione, è sempre un appuntamento prestigioso e di altissimo livello: merito del direttore artistico Daniele Cipriani che anche in questa occasione è riuscito a convogliare ben 12 Étoiles provenienti dalle maggiori compagnie di danza internazionali.
“Ogni stella ospite ha un suo talento unico, irripetibile, incomparabile, straordinario” aveva annunciato il direttore artistico Daniele Cipriani, e ogni ospite è dotato di classe e talento unici.
Salta la presenza della coppia dal Bolshoi di Mosca, Evghenia Obraztsova (lei con le febbre alta) – Semyon Chudin (lui infortunato), ma qualche piccola variazione nel programma e nei protagonisti non compromette di certo la qualità dello spettacolo.
A sostituire Chudin arriva l’amatissimo Vladimir Shklyarov, dal Mariinsky di San Pietroburgo e già ospite a sorpresa dell’edizione 2017 del gala, che ha esalato la platea con Ballet 101 di Eric Gauthier, scanzonato divertissment sulle posizioni della danza, fra i cavalli di battaglia del russo, ironico e leggero al punto giusto.
In coppia con Liudmila Konovalova dall’Opera di Vienna (chiamata a sostituire la Obraztsova) è un Siegfried regale nello spettacolo pas de deux del Cigno Nero del III atto del Lago dei cigni.
Difficile scegliere un momento migliore della serata: Iana Salenko (dal Berlin Ballett) e ben nota al pubblico romano, è una bellezza per gli occhi, stella del virtuosismo è minuta e magnifica nel pas de deux del III atto di Bayadère, radiosa nel pas de deux del II atto di Le Corsaire che chiude il gala fra applausi scroscianti in coppia con Kimin Kim, coreano elegantissimo e letteralmente volante che esalta il pubblico.
Raffiata la coppia francese Léonore Baulac – Hugo Marchand che si portano dietro la classe dell’Opéra di Parigi, bravissimi tanto nella classica Esmeralda di Petipa tanto nelle veste contemporanea in Amovéo di Benjamin Millepied su musica ripetitiva di Philip Glass. Fra le apparizioni del gala, l’argentina Marianela Nuñez dal The Royal Ballet di Londra: intensissima Giselle e straordinaria Kiki in uno dei momenti più spettacolari della serata con il pas de deux del III atto del Don Chisciotte in coppia con il brasiliano Daniel Camargo dal Balletto di Stoccarda chiamato a sostituire Vadim Muntagirov, influenzato.
Joaquin De Luz primo ballerino del New York City Ballet sorprende con Five Variations on a Theme di Fernandez su musica di Bach e in coppia con l’étoile a sorpresa, applauditissimo dal pubblico, Sergio Bernal, dal balletto Nazionale di Spagna, magnetico in Farruca del Molinero su musica di De Falla con tanto di mantilla rossa e in Folia de Caballeros, fiammante coreografia spagnola realizzata in coppia con De Luz.
La serata si apre con tutta la bellezza e la giovinezza della coppia Jacopo Tissi, unico italiano in forza al Bolshoi e Alena Kovaleva, lunga e flessuosa che lasciano quasi passare inosservata qualche minima imprecisione in Diamonds da Jewels di Balanchine, prima di tornare in scena con il passo a due di Raymonda di Grigorovich.
Un vero successo che in attesa del ritorno a Roma il prossimo anno si rinnoverà in estate, il 20 e 21 luglio al Teatro La Fenice di Venezia.