Quattro giorni dedicati all’immortale arte di Michelangelo Buonarroti affidati all’abilità oratoria di Vittorio Sgarbi: l’eclettico critico indaga Michelangelo, su uno dei padri del Rinascimento italiano nella nuova lectio magistralis di arte comparata, in scena dal 15 al 18 marzo al Teatro Olimpico di Roma.
Uno spettacolo che arriva nel solco del successo dello straordinario Caravaggio, portato in scena lo scorso anno e che si fregia della cultura e della vis affabulatoria di Sgarbi che indaga fra le opere di Michelangelo in un’immersione nell’arte attraverso un percorso trasversale tra la storia dell’artista fiorentino e l’attualità del nostro tempo.
“La cultura unisce l’Italia al contrario della politica – chiosa il critico in occasione della presentazione del nuovo spettacolo, proprio a ridosso delle elezioni politiche – Caravaggio è stato un riscontro superiore alle aspettative tanto che abbiamo immediatamente pensato a uno spettacolo sul Rinascimento, ma si è creato un conflitto di interessi per l’omonimia tra spettacolo e partito quando avevo pensato alla costituzione di un movimento politico dal nome Rinascimento. E dopo circa 200 repliche di Caravaggio, il Rinascimento è diventato Michelangelo, ma abbiamo in programma anche Leonardo, che debutterà il 3 giugno al Teatro romano di Verona dal 3 giugno e poi Raffaello per ricostituire il Rinascimento”.
Sgarbi però non ripropone lo stesso schema di Caravaggio con il suo azzardato e fascinoso accostamento a Pasolini per metterne in evidenza la stessa pulsione creativa e artistica, ma rinnova la forma del suo Michelangelo puntando sulla creatività che si lega alla contemporaneità.
“Troppo difficile trovare una personalità come quella di Michelangelo per cui ho deciso di muovermi sulla contemporaneità – spiega Sgarbi – e soprattutto attraverso la tecnica del non finito che lascia immaginare ciò che non c’è propongo riferimenti agli artisti del Novecento a lui legati in qualche modo come Henry Moore, Alberto Giacometti o Jan Fabre. Lo spettacolo è un racconto variegato di Michelangelo, dalla formazione al passaggio a Bologna fino all’incontro con Niccolò dell’Arca passando alla Pietà e alla produzione come pittore e come sculture”
Immutata invece la scelta audace di Sgarbi di contaminare la narrazione critica con le immagini visive curate dal visual artist Tommaso Arosio raccontate attraverso le parole e il contrappunto delle musiche dal vivo di Valentino Corvino (compositore e al violino, viola, oud, elettronica), già protagonista, quasi per legge del contrappasso, delle oltre 350 repliche dello spettacolo di Travaglio.
Il progetto di Sgarbi sarebbe stato più audace vista la conclamata predilezione del critico per gli artisti minori come “Francesco del Cossa e Pier Matteo d Amelia”. “Avrei preferito il Rinascimento degli sconosciuti, ma Michelangelo è un titolo che attrae il pubblico e crea un effetto da star system – continua Sgarbi – ma da un punto vista visivo Michelangelo è uno spettacolo entusiasmante per ogni tipo di pubblico ed è uno spettacolo che attrae tutti”.
Molto soddisfatto del “riscontro ottenuto da in tutta Italia” con un pubblico eterogeneo con conta moltissimi ragazzi, Sgarbi regala un’immersione nell’arte in un viaggio sorprendente che illumina sulla bellezza imperitura dell’arte trasformandola in qualcosa di appetibile.
“Non farò il ministro in questa legislatura – conclude Sgarbi – sarebbe necessario rendere i musei gratuiti, ma nonostante ciò l’incremento degli ingressi è un dato oggettivo che conferma come la gente apprezzi la cultura”.
Dal 15 marzo al 18 marzo, biglietti 15,50 a 39,00 euro, info Tel. 06 3265991 / E-mail: biglietti@teatroolimpico.it, vendita online www.teatroolimpico.it