La prima cosa a catturare l’attenzione dello spettatore di Otello – L’ultimo bacio è certamente il genere ibrio in cui si inserisce, un’opera-musical che incanala i linguaggi di due generi teatrali affini, tra loro non del tutto sconosciuti, ma raramente così amalgamati da risultare in uno show che possa vestirsi con disinvoltura dell’una o dell’altra categoria.
In queste righe non si spenderanno parole di apprezzamento per il comparto tecnico-attoriale, che tanto nell’opera quanto nel musical sono da ritenersi una prerogativa fondamentale per la riuscita di una performance; basti affermare che tra danza, canto e presenza scenica il nutrito corpo di ballo e gli otto intepreti principali – oltre a Fabrizio Voghera, autore del testo e delle liriche con Francesco Antimiani, il cast riunisce i nome di Alessandra Ferrari, Claudia Paganelli, Andrea Manganotto, Luca Marconi, Lalo Cibelli e Alessandro Cavara – strappano applausi a ogni interludio, rischiando di interrompere il flusso della rappresentazione.
Opera-Musical
Voghera è personaggio noto al pubblico televisivo, avendo accompagnato Paolo Limiti lungo la trasmissione “Ci vediamo in TV” come voce solista. La concezione di uno show teatrale come “flusso” deve essere il retaggio della sua esperienza di fronte alle telecamere, traducendosi in una scena compatta, organica sostenuta dalla regia calcolata di Wayne Fowkes. Lo spettacolo shakespeariano diventa un’entusiasmante rapsodia pop in cui si susseguono ben 43 composizioni in due atti.
L’adattamento di Shakespeare a una tale esigenza di continuità scenica porta i personaggi principali, l’Otello di Voghera e la Desdemona di Alessandra Ferrari, a perdersi nella folla del corpo di ballo che anima il palcoscenico. Vere protagoniste sembrano essere la Venezia e la Cipro dipinte da Shakespeare nel XVII secolo, proiettate fugacemente sullo sfondo: in assenza di quell’organicità scenica e registica, il Trompe–l‘œil che raffigura le due città sarebbe apparso falso, posticcio, ma per merito dell’impostazione a flusso dell’intero spettacolo le piatte proiezioni riescono ad animarsi ed espandere l’esperienza visiva. La scenografia studiata da Massimo Voghera è molto dinamica, percorrendo lo spazio della scena secondo lo stesso rigore che Tony Lofaro e Wayne Fowkes imprimono nelle coreografie, sotto la pioggia di luce progettata dal light designer Enzo Galla.
Lotta tra generi
Alla caratterizzazione di taglio industriale della scenografia si accompagnano i costumi realizzati da Anna Pennazzo, marcatamente distinti per i personaggi femminili (in stile street casual) e quelli maschili (in divisa militare). La rilettura di Shekespeare sotto questa luce risulta tutt’altro che banale, riguardando all’Otello in chiave di conflitto tra i sessi, contrapponendo la virilità maschile dei personaggi che conducono gli intrighi all’innocenza e al martirio di Desdemona.
Una “lotta tra generi” che viene declinata anche nel senso del crossover tra il genere operistico e quello del musical, appiattendo le differenze tra interpreti e personaggi maschili e femminili in quell’amalgama compatta che costituisce il flusso della scena.
La tecnica pittorica del Trompe–l‘œil è dichiaratamente un inganno, un’illusione ottica che non pretende di essere credibile. Tale è l’illusione teatrale, tale è l’inganno che induce Otello a compiere il suo efferato atto di omicidio dell’amata Desdemona, come tragica risoluzione di una lotta tra generi.
Crowd Production
Il successo di Otello – L’ultimo bacio è tanto più fenomenale quanto più ne si consideri la sua genesi particolare: il progetto di Voghera nasce da un finanziamento in crowdfunding attraverso il portale www.innamoratidellacultura.it, raccogliendo fondi da parte di donatori spontanei.
Parallelamente, gli sforzi dei collaboratori si sono concentrati sui relativamente pochi nomi che infoltiscono il cartellone: all’interpretazione del personaggio di Otello da parte di Voghera si aggiunge la firma di quest’ultimo alle musiche originali, scrivendone le liriche insieme a Iago/Antimiani. L’eccellente risultato di un finanziamento dal basso e di una produzione collaborativa si plasma nell’impatto scenico dei molti figuranti diretti dalla regia di Fowkes, stagliandosi di fronte alla Venezia e alla Cipro che appaiono timide sotto i riflettori.
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Otello – L’ultimo bacio
di Fabrizio Voghera
regia Wayne Fowkes
assistente alla regia Claudia Paganelli
con Fabrizio Voghera, Alessandra Ferrari, Francesco Antimiani, Claudia Paganelli, Andrea Manganotto, Luca Marconi, Lalo Cibelli, Alessandro Cavara
corpo di ballo Luigi Allocca, Paolo Bruno, Alessia De Fazio, Ezio Domenico Ferraro, Mario Guadagno, Alessia Losavio, Roberta Onorato, Sara Pennella Emmanuele Rescigno, Andrea Spartà
musiche di Fabrizio Voghera
liriche di Francesco Antimiani e Fabrizio Voghera
arrangiamenti Fabrizio Ronco
light designer Enzo Galla
costumi Anna Penazzo
coreografie Tony Lofaro e Wayne Fowkes
scenografie Massimo Voghera
assistente scenografo Branislav Dimov
decorazioni scenografiche Vienna Bignolo – Micol Rosso – Cristina Ugo
suono Mirco Dal Ponte