Venerdì 13 aprile alle ore 20.30 e sabato 14 aprile alle ore 17.00 al Teatro Ristori di Verona verrà riproposta, dopo il successo de La febbre dell’oro, la formula del cine-concerto, questa volta in collaborazione con la Fondazione Arena di Verona. La proiezione integrale dell’indimenticabile pellicola del 1936 TEMPI MODERNI, considerato uno dei più grandi capolavori di Chaplin e dell’arte cinematografica di tutti tempi, verrà accompagnata dalle musiche, in sincrono con le immagini, eseguite dal vivo dall’Orchestra dell’Arena di Verona.
Venerdì 13 e sabato 14 aprile il Teatro Ristori di Verona riscopre uno dei capolavori cinematografici del Novecento con il commento sonoro eseguito dal vivo dall’Orchestra dell’Arena di Verona: TEMPI MODERNI (MODERN TIMES) di Charlie Chaplin, con le sue musiche originali per orchestra restaurate e dirette da Timothy Brock.
Il genio di Chaplin si è espresso anche nella musica: ha sempre scelto e creato le proprie colonne sonore, anche quelle da eseguire dal vivo per i film muti, pur senza saper comporre davvero e suonando a orecchio. E se la sua prima composizione integrale è per Luci della città del 1931, già con La corsa dell’oro di sei anni prima “scrive” quella traccia fondamentale per la visione del capolavoro, che ancora una volta rilegge la tragedia in modo da far sorridere il pubblico.
Il compositore americano Timothy Brock, restauratore del corpus musicale del grande regista, ha ricostruito con maestria la partitura originale basandosi su registrazioni inedite eseguite al piano dallo stesso Chaplin. L’esecuzione, affidata all’Orchestra della Fondazione Arena di Verona diretta dallo stesso Brock, ne esalta quindi ogni dettaglio, in una perfetta simbiosi di grande impatto emotivo con le immagini esilaranti e struggenti al tempo stesso del film.
A volte non servono parole per parlare al cuore. Doveva saperlo bene Charlie Chaplin che con i suoi film muti ha incantato intere generazioni di cinefili. Ha mescolato immagini a emozioni più attuali che mai: il disprezzo per la società e la ricerca di un romanticismo perduto.
Nel 1999 la Fondazione Chaplin ha chiesto a Timothy Brock di restaurare la partitura originale per Tempi Moderni: da quel momento è iniziata una proficua collaborazione tra la famiglia Chaplin e la Cineteca Nazionale di Bologna, che ha portato al restauro delle musiche originali di tutti i grandi capolavori di Charlie Chaplin che Brock ha eseguito praticamente in tutto il mondo. Chaplin ha sempre ideato e realizzato da solo le proprie opere, accentrando su di sé le funzioni di soggettista, sceneggiatore, regista, interprete e compositore delle musiche. «È grazie alla sua musica che prende per mano lo spettatore», spiega Brock, riconosciuto ormai come il massimo esperto al mondo nel campo della musica per film, oltre che direttore e compositore di colonne sonore, che vanta una lunga esperienza con le partiture lasciate da Chaplin, delle quali ha curato la riedizione e l’orchestrazione per famosi titoli come: Luci della città, La febbre dell’oro, Tempi Moderni, Il Monello e Il Circo.
Opinioni della critica a parte, il periodo in cui Chaplin realizza Tempi Moderni fu particolarmente turbolento per la vita politica della nazione. In particolare, mentre si dedicava alla scrittura della sceneggiatura, tra l’inizio del 1933 e l’ottobre 1934, crebbe la popolarità di alcune figure politiche così come il sostegno di una serie di programmi di riforma sociale. Sempre durante l’ideazione di Tempi Moderni, si acuirono i conflitti tra classe operaia e classe dirigente, altro tema che trovò poi spazio nel film. Il National Recovery Act (1933) di Roosevelt, giudicato incostituzionale da una Corte Suprema a maggioranza conservatrice nel 1935, garantiva ai lavoratori il diritto alla contrattazione collettiva. Gli scontri tra i lavoratori e una classe dirigente riluttante divennero quindi sempre più frequenti e a tratti violenti, come accadde nel 1934 quando furono dichiarati ben 1.800 scioperi che coinvolsero oltre un milione e mezzo di lavoratori. Durante la campagna del 1934 per la nomina di governatore della California, che da molti storici viene indicata come l’ingresso del cinema hollywoodiano nella sfera politica del paese, Chaplin si schierò a sostegno di Upton Sinclair e del suo programma EPIC. Le sue simpatie per il Partito laburista inglese erano note, così come il suo sostegno al New Deal di Roosevelt, espresso anche durante un suo intervento radiofonico nell’ottobre del 1933 a favore del National Recovery Administration (NRA). In poche parole, durante il periodo in cui lavorava a Tempi Moderni, Chaplin poteva essere definito un ‘progressista’, apartitico, orientato a sinistra, solidale nei confronti dei lavoratori e di quanti risentivano della depressione economica.
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