La nuova Stagione si muove nel segno della responsabilità, quella alla quale il Piccolo è chiamato dal riconoscimento dell’Autonomia e dalla funzione di Teatro d’Europa, nel segno di una sfida artistica e produttiva che è da sempre aperta a un orizzonte internazionale, che oggi, ancora di più, entra e innerva il sistema produttivo, come dimostra la scelta di aprire la Stagione, questa e la prossima, con due produzioni dirette da registi come Declan Donnellan (Stagione 2018/2019) e Thomas Ostermeier (Stagione 2019/2020).
Un tracciato profondamente condiviso con il pubblico – la “copertura” delle sale della scorsa stagione è stata superiore al 97% – che risponde con convinzione ed entusiasmo alla scelta delle lunghe teniture, alla sensibilità nei confronti della drammaturgia contemporanea e di una dimensione ‘europea’ che non si declina solo negli spettacoli in lingua originale ospitati nelle nostre sale o nelle tournée che continuano a portare il nome del Piccolo nel mondo, ma soprattutto in un più radicato, sostanziale, duraturo concetto di relazioni e legami continuativi con artisti internazionali che per la prima volta firmano, per il Piccolo, produzioni in lingua italiana e con attori italiani.
La Stagione si apre proprio in questa direzione, con l’inglese Declan Donnellan, maestro della regia shakespeariana, Leone d’oro alla carriera, che per la sua prima produzione al Piccolo e in Italia sceglie La tragedia del vendicatore del giacobita Thomas Middleton (34 repliche al Teatro Strehler); Giorgio Sangati dirige Sandro Lombardi e Paolo Pierobon nella versione per la scena firmata da Stefano Massini di Cuore di cane di Bulgakov, romanzo censurato in Russia fino al 1987 (42 repliche al Teatro Grassi); per la prima volta protagonista di una produzione del Piccolo, Marco Paolini porta in scena, con la regia di Gabriele Vacis, la sua rilettura del racconto di Ulisse (31 recite al Teatro Strehler), primissimo ‘attore’ di un Mediterraneo, attraversato da intense contraddizioni ma anche da straordinarie opportunità, al quale il Piccolo ha deciso di aprire fin dal 2003 e che non ha mai smesso di percorrere con i suoi spettacoli e di portare nelle proprie sale: Il teatro comico di Goldoni, diretto da Roberto Latini ha toccato Tunisi nel marzo scorso e arriverà a Istanbul in autunno, nello stesso periodo in cui il ‘nostro’ Arlecchino, con Enrico Bonavera, continua il suo viaggio infinito, approdando ad Algeri. Entrambi gli spettacoli sono al centro di una tournée, promossa dal MAECI, nell’ambito del progetto ‘Italia, Culture, Mediterraneo’.
Alla sua prima regia al Piccolo, Jacopo Gassmann dirige un testo di Juan Mayorga, Il ragazzo dell’ultimo banco (25 recite al Teatro Studio), dal quale nel 2012 è stato tratto il film di François Ozon, Dans la maison. A settembre il Piccolo Teatro entra eccezionalmente nel Cenacolo Vinciano con due recite (altre due saranno al Teatro Grassi) di un progetto realizzato in collaborazione con il Museo del Cenacolo Vinciano, per rendere omaggio, grazie al carisma di Sonia Bergamasco, a una donna di passione e determinazione straordinarie, Fernanda Wittgens, alla quale si deve la sopravvivenza del capolavoro di Leonardo.
Gli spettacoli internazionali della Stagione 2018/2019 si aprono con una parentesi autunnale russa – Le Stagioni russe in Italia, festival promosso dal Ministero russo della Cultura – che vedrà protagonisti Valerij Fokin, Andrij Zholdak, Rimas Tuminas, Anton Okoneshnikov. Sarà anche la prima volta di Milo Rau al Piccolo con uno spettacolo che ha debuttato da poco e che è già acclamato dalla critica. Infine, La dama duende, un raffinato classico spagnolo da Madrid e l’attesissimo ritorno di Slava.
Trentadue sono gli spettacoli ospiti – metà di compagnie private – con i protagonisti della scena italiana. In particolare, in occasione di Finale di partita della Compagnia Mauri Sturno, a novembre, il Progetto Beckett-Kurtág unisce al Piccolo il Teatro alla Scala e Milano Musica.
Infine, le collaborazioni storiche: Compagnia Carlo Colla & Figli, Accademia Teatro alla Scala, Enrico Intra e Civica Jazz Band e molti altri.
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PRODUZIONI
AL PICCOLO, DONNELLAN PARLA ITALIANO – Il pubblico ha applaudito al Piccolo Teatro le sue geniali regie di testi shakespeariani, Cymbeline nel 2007, Macbeth nel 2010 e Racconto d’inverno nel 2016. Ora, con La tragedia del vendicatore del giacobita Thomas Middleton (nella versione italiana di Stefano Massini), Declan Donnellan, uno dei più grandi registi europei, Leone d’Oro alla carriera, dirige per la prima volta una produzione per il Piccolo, con interpreti italiani, puntando su una compagnia giovane (l’età media non supera i 30 anni), in grado di restituire l’energia dirompente e minacciosa del testo (in scena Ivan Alovisio, Alessandro Bandini, Marco Brinzi, Fausto Cabra, Martin Ilunga Chishimba, Christian Di Filippo, Raffaele Esposito, Ruggero Franceschini, Pia Lanciotti, Errico Liguori, Marta Malvestiti, David Meden, Massimiliano Speziani, Beatrice Vecchione).
IL CUORE DI CANE DI GIORGIO SANGATI – Alla sua seconda regia in una produzione del Piccolo Teatro (con la Compagnia Lombardi Tiezzi) – la prima fu Le donne gelose di Goldoni nel 2015 – Giorgio Sangati si confronta con la potenza della scrittura di Bulgakov, drammaturgicamente ‘restituita’ da Stefano Massini. In scena un cast straordinario che, tra gli altri, vede Paolo Pierobon nei panni del cane randagio Pallino e Sandro Lombardi in quelli del Professore (insieme a Lorenzo Demaria, Giovanni Franzoni, Lucia Marinsalta, Bruna Rossi).
MARCO PAOLINI, NEL TEMPO DEGLI DÈI- Marco Paolini firma per la prima volta una produzione del Piccolo, manifestando, nella scelta del tema, una significativa consanguineità con il lungo percorso che il Teatro ha tracciato attraverso il Mediterraneo, fin dal 2003, e che negli ultimi mesi ha toccato e toccherà, con i suoi spettacoli, Tunisia, Turchia e Algeria. La sintonia con Paolini intorno a questi argomenti nacque, come lui stesso ha affermato, in occasione del progetto Odyssey, nel 2013, con lo spettacolo diretto da Robert Wilson, divenuto occasione di incontri e riflessioni, un vero ‘viaggio’ in luoghi della città. Oggi, con la collaborazione alla scrittura di Francesco Niccolini e la regia di Gabriele Vacis, quella narrazione ha trovato il suo centro negli dèi, burattinai del destino umano.
GASSMANN, MAYORGA E LE VITE DEGLI ALTRI – Alla sua prima regia al Piccolo Teatro, Jacopo Gassmann dirige un testo dello spagnolo Juan Mayorga. Una lucida parabola, inquietante come un thriller, che intorno all’ambiguo rapporto tra un professore e uno studente costruisce una riflessione sul sottile, impalpabile confine tra finzione o realtà. Fino a che punto l’arte e la scrittura hanno il diritto di addentrarsi nelle vite degli altri? Capovolgimento dell’archetipo del “romanzo di formazione”, Il ragazzo dell’ultimo banco mette in scena personaggi costretti a fare i conti con il proprio fallimento e con la solitudine (con Pierluigi Corallo, Alfonso De Vreese, Fabrizio Falco, Pia Lanciotti, Danilo Nigrelli, Mariángeles Torres).
IL PICCOLO AL CENACOLO, PROGETTO SPECIALE – Una pagina fondamentale di storia comune che il Piccolo e il Museo del Cenacolo Vinciano portano in scena – sia al Cenacolo Vinciano sia al Teatro Grassi – a partire dagli scritti di Fernanda Wittgens, che contribuì a garantire, miracolosamente, la sopravvivenza dell’Ultima cena di Leonardo ai bombardamenti inglesi del 1943. Sonia Bergamasco dà corpo e voce alla passione, al carisma, alla determinazione instancabile di una donna che interpretò nel modo più nobile la missione del servizio pubblico a tutela del bene comune.
SE DICESSIMO LA VERITÁ – Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, prolungando il tracciato di Dieci storie proprio così, opera-dibattito sulla legalità, approfondiscono la riflessione scenica sulla ‘prassi criminale’ che interseca ormai ogni geografia, con un nuovo spettacolo – e nuove storie –, sempre in coproduzione con il Piccolo e in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e in particolare con il Corso di Sociologia della Criminalità organizzata di Nando Dalla Chiesa, con il quale il Piccolo, attraverso l’‘Osservatorio sul presente’, svolge da anni un intenso lavoro di studio e riflessione sui temi della legalità.
ANTICIPAZIONI STAGIONE 2019/2020 – Nell’autunno 2018, Thomas Ostermeier dirige per la prima volta una nuova produzione del Piccolo Teatro. Il direttore della Schaubühne di Berlino firma il primo allestimento italiano, con un cast di attori italiani, di Ritorno a Reims di Didier Eribon.
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PRODUZIONI: RIPRESE, TOURNÉE
Elvira, lo spettacolo prodotto dal Piccolo Teatro e da Teatri Uniti, che Toni Servillo ha tratto dalle sette lezioni di Louis Jouvet, torna nella sala storica di via Rovello, dove è nato e ha debuttato e da dove è partita una tournée, italiana e internazionale, ancora in corso.
Torna Uomini e no, diretto da Carmelo Rifici. Nella scorsa Stagione ha fatto registrare il ‘tutto esaurito’, affidando il racconto della Resistenza a Milano a giovani attori professionisti, che hanno la stessa età dei protagonisti del romanzo di Elio Vittorini.
A maggio, torna Arlecchino con Enrico Bonavera, dopo il congedo di Ferruccio Soleri, salutato pochi giorni fa dagli applausi calorosissimi di una sala affettuosa e commossa. Non si ferma il viaggio infinito di questo spettacolo che è un atto d’amore assoluto per il teatro e che continuerà a essere ‘palestra’ di attori (gli allievi della Scuola di Teatro, da sempre a fianco dei ‘veterani’) e ambasciatore del Piccolo nel mondo: prossime tappe Kazakhstan e Madrid; in autunno, poi, sarà anche lui, come Il teatro comico, al centro di una tournée nel Mediterraneo, promossa dal MAECI, nell’ambito del progetto ‘Italia, Culture, Mediterraneo’, che lo porterà in Algeria. Il teatro comico, dopo Tunisi, sarà al Festival Internazionale di Istanbul, a novembre. Continua, infine, la lunga tournée di Bestie di scena, regia di Emma Dante, che ha preso le mosse dal Festival di Avignone e toccherà, nel 2018, nuove piazze italiane e internazionali.
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PRODUZIONI PER RAGAZZI
La mitologia del volo come superamento dei propri limiti e conquista di nuovi orizzonti, l’epica della guerra come tragedia collettiva, la mistica dell’amore lacerato dai contrasti e vissuto senza fiato fino alla morte, i paradossi variopinti di un mondo in cui le nostre leggi non hanno effetto, la narrazione fiabesca ripercorsa attraverso la fascinazione musicale: queste le tappe di un unico grande romanzo di formazione che, inevitabilmente, passa anche per il teatro. Leonardo, Omero, Shakespeare, le fiabe di Lewis Carroll, dei Fratelli Grimm, rilette, reinventate, illuminate di nuovi colori, saranno i tasselli del mosaico teatrale che il Piccolo dedica ai ragazzi negli spazi del Teatro Studio e della Scatola Magica.
Stefano de Luca trasformerà la Scatola Magica nel Paese delle Meraviglie per un’Alice un po’ sui generis e metterà in scena Principe Ranocchio e Cappuccetto Rosso a ritmo di swing e di rock; torneranno spettacoli a cui il pubblico giovane è molto affezionato come Il volo di Leonardo di Flavio Albanese, Iliade, mito e guerra, riflessione sull’immane tragedia che sono tutte le guerre; Romeo & Juliet (are dead), in lingua inglese, diretto da Laura Pasetti con il ‘suo’ Charioteer Theatre. E poi si continuerà a esplorare la ‘macchina’ misteriosa del teatro, alla ricerca del suo segreto, come fosse una caccia al tesoro, con i Benvenuti al Piccolo.
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SPETTACOLI IN LINGUA ORIGINALE
Gli spettacoli internazionali, sempre presentati al pubblico in lingua originale, attraversano l’intera Stagione del Piccolo, da novembre a giugno, con registi rappresentati per la prima volta e attesi ritorni.
L’autunno sarà dedicato a “Le stagioni russe in Italia”. È un rapporto particolarmente saldo quello che unisce il Piccolo ai teatri russi, di Mosca e San Pietroburgo. Gli spettacoli del Piccolo trovano in Russia un pubblico colto e attento, al pari delle produzioni in lingua russa proposte nelle nostre tre sale. Con il Teatro Alexandrinskij di San Pietroburgo il Piccolo collabora dal 2006, invitato a partecipare al Festival che celebrava il 250° anniversario di quella storica istituzione, la cui attuale architettura si deve a un progetto del 1832 dell’italiano Carlo Rossi. Il Maly di San Pietroburgo diretto da Lev Dodin e il Maly di Mosca sono di casa sui nostri palcoscenici. In occasione dell’edizione 2018 del Festival Le stagioni russe in Italia, promosso dal Ministero russo della Cultura, Milano e il Piccolo sono apparsi la sede naturale per la sezione teatrale della manifestazione. Al Teatro Strehler e allo Studio Melato vanno in scena tre spettacoli dell’Alexandrinskij di San Pietroburgo – Your Gogol. The last monologue, scritto e diretto dal suo direttore, Valerij Fokin, On the other side of the curtain, con la regia di Andrij Zholdak, e The Twelve, diretto da Anton Okoneshnikov – e una produzione del Vachtangov State Academic Theatre di Mosca, Evgenij Onegin, scritto e diretto da Rimas Tuminas. Dal 27 novembre al 1° dicembre, al Chiostro Nina Vinchi, negli spazi del Piccolo e della Scuola di Teatro, incontri, mostre, conferenze, approfondimenti dedicati agli autori, ai registi, alla straordinaria storia del teatro russo.
Sempre in autunno (novembre 2018), al Teatro Strehler, la Compañia Nacional de Teatro Clásico di Madrid porta La dama duende, un classico del teatro spagnolo che la regista Helena Pimenta, dal 2011 alla guida del CNTC, interpreta con uno sguardo particolarmente attento al femminile. Con una ricca colonna sonora che attinge all’opera italiana di Bellini, Donizetti, Rossini e Verdi.
Per la fine del 2018 e l’inizio del nuovo anno, l’attesissimo ritorno di Slava Plunin e del suo SLAVA’S SNOWSHOW, lo spettacolo con cui, dal 1993, il clown russo porta la neve nei teatri di tutto il mondo e che al Piccolo è una presenza quasi familiare. Una performance in movimento, tra poesia ed effetti speciali, che ad ogni stagione si arricchisce, senza smettere di incantare, a dispetto dell’età anagrafica. Davanti a questa sorta di Arlecchino, venuto dalla Siberia, figlio della grande tradizione di Leonid Engibarov, ma anche di Marcel Marceau e dell’indimenticabile Charlot di Charlie Chaplin, tutti torniamo bambini.
Ha debuttato in prima assoluta, lo scorso 4 maggio, al Kunstenfestivaldesarts 2018, al Théâtre National Wallonie Bruxelles ed è stato accolto dalla critica con appassionato entusiasmo.
È Milo Rau, che arriva al Piccolo per la prima volta, nella primavera 2019, con il suo ultimo lavoro The repetition, Histoire(s) du théâtre (I), del quale lo Standaard scrive “un omicidio crudele diventa un capolavoro teatrale” e Die Zeit lo definisce “una grandiosa ricostruzione di sfavillante bellezza”.
Torna, infine, al Piccolo, nel giugno 2019, Milano incontra la Grecia, festival di respiro europeo, che ha lo scopo di promuovere la cultura greca oltre i confini nazionali, fortemente voluto dal Ministro della Cultura Greca, Lydia Koniordou, già straordinaria interprete della nostra coproduzione Odyssey di Robert Wilson.
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COLLABORAZIONI
Molto più che collaborazioni: sono legami forti che il Piccolo ha stretto con realtà importanti del panorama culturale milanese, condividendo, negli anni, un comune percorso artistico, longevo e felice. Ad ogni Stagione non è un semplice ritorno, ma una conferma di affinità e un arricchimento e approfondimento di intenzioni e ispirazioni.
La Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, che da quasi vent’anni impreziosisce il cartellone del Piccolo con l’incanto degli ‘attori di legno’, propone una fiaba, La lampada di Aladino, e una nuova produzione, L’isola del tesoro, nella riduzione firmata da Eugenio Monti Colla del classico della letteratura per l’infanzia, presentata al Piccolo in prima mondiale, prima di attraversare l’Oceano per essere allestito a New York. Enrico Intra e la Civica Jazz Band, ripropongono l’immancabile e seguitissimo doppio appuntamento musicale: la terza edizione del MITJAZZ Festival, raffinata prefazione alla stagione jazzistica del Piccolo, ‘tre giorni’ unica, che si incastona all’inizio del mese di dicembre e poi, da gennaio 2019, come tradizione, Jazz al Piccolo con un calendario di concerti, a cadenza mensile, fino ad aprile.
L’Accademia Teatro alla Scala anticipa i due tradizionali appuntamenti – lo spettacolo natalizio, quest’anno Cenerentola, e il tradizionale spettacolo istituzionale, in primavera, impegnativo ed emozionante banco di prova dei giovani allievi della Scuola di Ballo – con un nuovo speciale evento autunnale dedicato a Frank Zappa e al suo ultimo progetto musicale, The Yellow Shark . Anche il MilanoFlamencoFestival raddoppia: il Festival di fine Stagione, infatti, sarà preceduto da un’anteprima autunnale con la compagnia di Manuel Liñan, ballerino e coreografo già applaudito negli anni scorsi dal pubblico del Piccolo, e il suo Baile de Autor. Tramedautore, alla sua diciottesima edizione (settembre 2018), con la nuova direzione artistica di Michele Panella, continua la sua esplorazione di territori geografici e artistici, di linguaggi della contemporaneità, il cui focus sarà, quest’anno su Italia, Francia, Spagna e Germania.
Gli spazi del Piccolo ospiteranno ancora musica e cinema, con gli appuntamenti di MITO SettembreMusica, la tradizionale rassegna Milano per Gaber e le presenze ormai “di casa” di tre rassegne cinematografiche: Milano Film Festival, con la nuova direzione artistica affidata al Premio Oscar Gabriele Salvatores, Festival Mix e Souq Film Festival. A queste si aggiungono approfondimenti, intorno alle produzioni del Piccolo, realizzati insieme al Centro sperimentale di cinematografia, che con il Piccolo collabora intensamente dal 2006, e con l’Anteo Palazzo del Cinema, che per produzioni come Elvira o Freud o l’interpretazione dei sogni ha già rappresentato – e continuerà a rappresentare – un controcanto cinematografico, permettendo al pubblico, tra cinema e teatro, di vivere gli spettacoli come eventi totali.
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OSPITALITÁ ITALIANE
Con la presenze di 32 spettacoli ospiti – metà di compagnie private – molti protagonisti della scena italiana tornano o si affacciano per la prima volta sui palcoscenici del Piccolo:
Massimo Popolizio, Glauco Mauri, Fabrizio Gifuni, Federico Tiezzi, Emma Dante, Umberto Orsini, Roberto Sturno, Ottavia Piccolo, Maddalena Crippa, Franco Branciaroli, Gabriele Lavia, Silvio Orlando, Pippo Delbono, Lucia Calamaro, Renato Carpentieri, Moni Ovadia, Fausto Russo Alesi, Serena Sinigaglia, Roberto Andò, Carmelo Rifici, Andrea Renzi, Pierpaolo Sepe, Mario Perrotta, Tony Laudadio, Lino Musella, Valerio Binasco, Alessandro Serra, Lucrezia Guidone, Lino Guanciale, Franco Però, Renato Sarti, Mitipretese, Imma Villa.
Si comincia, a settembre 2018, con il nuovo spettacolo della Compagnia di San Patrignano, Di forme mutate in corpi nuovi per Coro e Soli, scritto e diretto da Pascal La Delfa;
Ci avete rotto il caos, uno spettacolo duro e toccante, sul tema del bullismo, messo in scena dagli attori detenuti del IV Reparto del Carcere di Milano-Bollate e dalla compagnia Corpi Bollati (settembre);
Dio ride (Nish Koshe): nel 25° anniversario di Oylem Goylem, Moni Ovadia, debutta con un nuovo spettacolo (ottobre);
a ottobre tre spettacoli per un progetto speciale dedicato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”: il ritorno in scena, dopo 32 anni, di Hamletmachine, nato nel 1977, dall’incontro tra Heiner Müller e Robert Wilson; Un ricordo d’inverno e Notturno di donna con ospiti di Annibale Ruccello con Arturo Cirillo;
Occident express è il diario di una fuga, un’odissea del Terzo Millennio, tratta da una storia vera, raccontata da Stefano Massini e interpretata da Ottavia Piccolo (ottobre);
Glauco Mauri e Roberto Sturno portano in scena Finale di partita e nello stesso periodo, a novembre, Samuel Beckett sarà al centro del Progetto Beckett-Kurtág, un programma di iniziative e appuntamenti che unisce al Piccolo il Teatro alla Scala, dove è in scena Fin de partie, composizione e drammaturgia di György Kurtág e Milano Musica con il 27° Festival Milano Musica György Kurtág. Ascoltando Beckett. Il Piccolo, in quei giorni, ripropone in video lo straordinario Giorni felici con Giulia Lazzarini, regia di Giorgio Strehler;
torna in scena il testo di Angela Demattè, diretto da Carmelo Rifici, Avevo un bel pallone rosso: il rapporto tra Mara Cagol e il padre, dalle montagne alla clandestinità nelle BR (ottobre);
a novembre due spettacoli nell’ambito di NEXT: Ritratto di donna araba che guarda il mare di Davide Carnevali, regia Claudio Autelli e Io non sono un gabbiano, scritto e diretto da Stefano Cordella;
Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe dirigono Il servo di Robin Maugham. In scena, insieme a Renzi, Tony Laudadio e Lino Musella (novembre);
Fabrizio Gifuni rende omaggio al Principe di Danimarca con un concerto in cui la voce dell’Amleto shakespeariano si intreccia all’affresco sonoro di Šostakovič nell’interpretazione dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (novembre);
dai Fratelli Karamazov di Dostoeskij, Serena Sinigaglia mette in scena uno spettacolo sul libero arbitrio e il senso rivoluzionario del perdono. Fausto Russo Alesi è Ivan (dicembre);
Nel nome del padre: Mario Perrotta, accompagnato da Massimo Recalcati, dedica ai padri il primo capitolo di una trilogia. In prima assoluta al Piccolo (dicembre);
Federico Tiezzi mette in scena La signorina Else (interpretata da Lucrezia Guidone), il capolavoro di Arthur Schnitzler, spietata radiografia della società austriaca negli anni Venti (gennaio);
Ragazzi di vita, il romanzo di Pasolini, diventa uno spettacolo diretto da Massimo Popolizio, su drammaturgia di Emanuele Trevi con Lino Guanciale (gennaio);
con Antigone, torna al Piccolo, la compagnia composta dai giovani detenuti del Carcere minorile Beccaria di Milano con gli attori della compagnia Puntozero (gennaio);
neo direttore artistico del Teatro Stabile di Torino, Valerio Binasco rilegge il “mito” di Don Giovanni (febbraio);
Franco Branciaroli è Jean Valjean nella messa in scena teatrale di uno dei capolavori della letteratura: I Miserabili di Victor Hugo (febbraio);
con I giganti della montagna, Gabriele Lavia dirige e interpreta l’ultimo capolavoro pirandelliano, il più evocativo: la certezza laica che la poesia non può morire (febbraio);
in Si nota all’imbrunire, scritto e diretto da Lucia Calamaro, Silvio Orlando mette in scena una profonda e struggente solitudine (marzo);
Emma Dante dirige La scortecata, novella di Giambattista Basile, splendido apologo sui rischi della vanità in un mondo basato sull’apparenza (aprile);
Umberto Orsini è Il costruttore Solness di Ibsen, storia di un uomo in lotta contro se stesso, il tempo e il destino, in cerca di un impossibile riscatto. Regia di Alessandro Serra (aprile);
Essere Leonardo da Vinci: Massimiliano Finazzer Flory in un’intervista impossibile alla scoperta delle mille sfaccettature di un genio (maggio);
a dieci anni dal debutto del loro primo spettacolo, le quattro attrici/registe di Mitipretese, Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti e Mariángeles Torres propongono tre titoli del loro pluripremiato repertorio: Roma ore 11 Troiane/frammenti di tragedia, Festa di famiglia (maggio);
Renato Carpentieri è Prospero nella Tempesta di Shakespeare diretta da Roberto Andò (maggio);
Scannasurice: una sanguigna, ironica, tenerissima Imma Villa dà voce e corpo al femminiello di Enzo Moscato, magica e affascinante creatura senza identità (maggio);
Matilde, scritto e diretto da Renato Sarti, illumina il “non eroismo” di migliaia di uomini, ma soprattutto di donne, che a caro prezzo si opposero al fascismo e al nazismo (maggio);
l’Orchestra di piazza Vittorio, l’orchestra più multietnica d’Italia in un Don Giovanni glamour e iconoclasta, con Petra Magoni nel ruolo del protagonista (maggio);
il nuovo spettacolo di Pippo Delbono è dedicato a La gioia, intesa come una ricerca infinita da compiere insieme, attori e pubblico (giugno).