Attenzione ai particolari e precisione caratterizzano The Sleeping Beauty a firma dell’English National Ballet, in scena al London Coliseum di Londra dal 6 al 16 giugno.
La versione di Kennet MacMillan del capolavoro di Petipa è molto tradizionale ma presenta tutti gli elementi per una produzione di successo.
Prima di tutto, la cura di ogni dettaglio. Per raccontare questa favola meravigliosa in modo convincente è necessario trasportare gli spettatori in un’altra dimensione, magica, fantastica ed estremamente elaborata, dove l’illusione della fiaba può risultare quanto più reale. Le performance dell’ENB funziona alla perfezione in questo senso. Tutti gli elementi si uniscono in un flusso perfetto, dove nulla risulta fuori posto: la scenografia di Peter Farmer, le luci di Neil Austin, l’incantevole partitura di Čajkovskij e, non da ultimo, la danza raffinata.
Il cast propone inoltre una performance complessivamente buona.
Alina Cojocaru è una gioiosa Principessa Aurora: nel suo Adagio della Rosa danza tutta la bellezza della gioventù in fiore, con occhi raggianti e dolcezza sognante. Peccato per le imprecisioni negli aplomb.
Joseph Caley, il Principe Desiré, dopo un inizio sottotono si riscatta danzando la variazione del 3 atto con buona eleganza, regalando una partnership sicura nel pas de deux con Cojocaru.
Note di merito per la fata madrina di Shiori Kase: nel suo debutto nel ruolo, si dimostra autorevole e sicura come il personaggio richiede, elegante contraltare della Carabosse di James Streeter, personaggio macabro e oscuro, vagamente alla Tim Burton.
In scena fino al 16 giugno, la produzione è dedicata a Elisabetta Terabust grande nome della danza internazionale che ha portato il successo della scuola italiana nel mondo.
Grazie, dunque, a Tamara Rojo per la dedica e all’intero corpo di ballo per il bel ricordo.
Letizia Cantù