La prima edizione del progetto triennale del Festivaldera si è chiusa con 3249 persone in sei serate-evento.
L’apertura al territorio con una proposta innovativa, culturale e turistica, le tematiche classiche, universali e al contempo di forte attualità, la preziosa sinergia fra i soggetti coinvolti hanno tracciato un nuovo percorso, che ha avuto un ottimo riscontro sia per la presenza del pubblico che per il gradimento.
Dal 26 maggio al 17 giugno 2018 Il Festivaldera si è svolto nell’Anfiteatro del Teatro Era di Pontedera, spazio riallestito e inaugurato per l’occasione, nell’Anfiteatro del Triangolo Verde di Peccioli e nell’esclusivo borgo di Castelfalfi ed è stato organizzato da la Fondazione Peccioliper e dalla Fondazione Teatro della Toscana e con il nuovo brand culturale The Other Theater, con il contributo della Fondazione Pisa, con il patrocinio del Comune di Peccioli, di Pontedera e di Montaione e in collaborazione con la Belvedere Spa e Toscana Resort Castelfalfi.
Sono stati sei gli appuntamenti legati dal filo conduttore della riscrittura del Decamerone di Boccaccio. Michele Santeramo, uno dei maggiori drammaturghi della scena contemporanea, vincitore di numerosi premi ha curato la drammaturgia originale di Storie dal Decamerone, un racconto in quatto capitoli, con le musiche originali di Francesco Mariozzi, violoncellista, compositore poliedrico e musicista.
Marco D’Amore, Anna Foglietta, Claudio Santamaria sono stati i protagonisti che hanno accolto il progetto artistico, prendendone parte con entusiasmo.
Il festival ha raggiunto l’obiettivo di mettere insieme qualità e interessi, di realizzare un teatro popolare, aperto a tutti, e di alta qualità artistica.
168 gli abbonati al Festivaldera, che hanno assistito ai quattro capitoli di Storie dal Decamerone, una produzione Fondazione Teatro della Toscana, in prima nazionale.
I primi due spettacoli sono stati presentati presso l’Anfiteatro del Teatro Era, il terzo per il maltempo è stato spostato all’interno al Teatro Era e il quarto presso l’Anfiteatro del Triangolo Verde di Peccioli. Marco D’Amore in Un Amore (31 maggio), accompagnato dalle note del violinista Manfred Croci, ha raccontato la storia di un uomo e del suo malessere legato all’amore, che ha sempre creduto la verità sia la migliore compagna dell’amore; Anna Foglietta, con Luigi Gagliano alla Viola, si è confrontato con Una Guerra (3 giugno), la vicenda di una donna che per salvare i suoi due figli dalla guerra del suo Paese decide di fare il viaggio che in molti fanno. Claudio Santamaria, in scena insieme a Francesco Mariozzi al violoncello, ha affrontato Il Potere (8 giugno): il racconto di un potente dalle cui decisioni dipendono la vita e la morte delle persone.
La quarta serata, nel suggestivo Anfiteatro del Triangolo Verde di Peccioli, il 10 giugno, ha visto i tre attori Anna Foglietta, Marco D’Amore e Claudio Santamaria ne Il Caso e l’invenzione, con l’accompagnamento di uno speciale ensemble musicale con i solisti dell’orchestra da camera di Roma Manfred Croci, Luigi Gagliano, Francesco Mariozzi.
La leggerezza di Boccaccio ha avvicinato i più, donando al contempo un messaggio di guarigione e di salvezza. Nell’opera del Boccaccio ci sono dieci persone che, per sfuggire alla peste, decidono di ritagliarsi un tempo di vita in una piccola comunità, raccontandosi storie che tengano viva la loro attenzione, ecco che la Valdera è una valle che racchiude segreti, diversi da quelli delle città, che dona il tempo per gustarsi delle storie e permette di rivivere il Decamerone oggi. Come per Boccaccio c’era la peste a imporre ai dieci personaggi di cercare riparo lontano da tutto; per noi, in questo tempo, c’è la necessità di trovare luoghi nei quali poter essere lasciati in pace, nei quali poter stare tranquilli, nei quali poter godere di un tempo lento che molto spesso, nella quotidianità, ci è negato. Le novelle sono la medicina con cui si guarisce dalla peste.
Come ha dichiarato Michele Santeramo: “Riscrivere un classico significa cercare dentro quei racconti un collegamento vivo – come deve essere il teatro – con il presente, cercare di capire quanto quelle pagine abbiano ancora da raccontare e insegnare.”
Il Festivaldera è nato, fin da questa prima edizione, con l’obiettivo abbracciare più territori nel cuore della Toscana per creare una visione culturale e artistica, diversa, più ampia.
È un festival, strettamente connesso al territorio e al paesaggio inteso come esito della relazione tra un territorio e i suoi abitanti.
In questo senso il paesaggio è mutevole, continuamente, ed è frutto di una relazione. La Valdera, ospitando storie e persone, è diventata un paesaggio teatrale, attraverso il racconto di una vicenda strettamente connessa al presente.
L’ultima serata, il 17 giugno a ingresso gratuito, si è svolta nel borgo di Castelfalfi con Racconti dal Decamerone in forma di spettacolo itinerante, in italiano e in inglese, con la compagnia Bohemians Arte e Musical, nei cortili e nei vicoli del centro storico le vicende del Decamerone. I dieci racconti dello spettacolo con protagonisti personaggi contemporanei sono stati scritti dai partecipanti del laboratorio A Bottega, tenuto da Michele Santeramo all’inizio di aprile a Peccioli, prima tappa del Festivaldera.
Il Festivaldera si può definire un festival di valle e anche questo aspetto ha determinato la sua unicità, come ha scritto Michele Santeramo: “La valle è la culla di esperienze fatte altrove, che confluiscono dentro un territorio per contribuirne a indicarne un senso.”