Ritorna dal 18 al 25 agosto, il Concorto Film Festival, la rassegna internazionale di corti giunta alla diciassettesima edizione che si terrà a Pontenure in provincia di Piacenza, nella tradizionale cornice del Parco Raggio.
Una settimana all’insegna del cinema dove, oltre ai film in concorso che si sfideranno per aggiudicarsi il tradizionale Asino d’oro, sarà possibile vedere pellicole all’interno di quattro focus: WABI SABI – FOCUS JAPAN, VISA POUR L’AFRIQUE, RASSEGNA WANNABE e RASSEGNA DEEP NIGHT. Concorto quest’anno, inoltre, ospiterà il Torino Horror Film Festival per una piccola rassegna dedicata al genere.
Parallelamente al concorso ufficiale ci sarà anche la RASSEGNA UBIK, una sezione non competitiva del festival dove trovano spazio le opere dal linguaggio più innovativo. In occasione del Festival per la prima volta ci sarà anche la mostra dal titolo UNA ICONOGRAFIA CONCORTIANA, curata da DEM, artista visivo e street writer di fama internazionale, che vedrà protagonisti gli artisti e illustratori italiani che negli anni hanno realizzato e intrepretato la locandina di Concorto. Ma non è tutto, oltre al seminario di linguaggio e critica cinematografica tenuto da Roy Menarini rivolto alla Giuria Giovani, ci sarà il workshop “Audiovisiva 2018” tenuto da Tomás Sheridan, indirizzato agli studenti delle scuole secondarie superiori della provincia di Piacenza.
Infine, protagonista del festival sarà come sempre la musica, con VAMPYR di Carl Theodor Dreyer musicato dal vivo da Paolo Spaccamonti e Ramon Moro, il live del sorprendente producer italo-canadese Bruno Belissimo per l’opening party di apertura e JAPAN SUICIDE TRIP, progetto del pianista jazz Umberto Petrin e la proiezione del documentario Pico: un parlante de Africa en America di Invernomuto & Jim C. Nedd.
—–
I FOCUS
Uno degli elementi più importanti e distintivi che rafforzano l’identità di Concorto Film Festival è la sua visione internazionale. Ampliare gli orizzonti cinematografici del proprio pubblico introducendolo a filmografie estere e poco note, è una questione che sta particolarmente a cuore al festival.
Di conseguenza, sin dal 2009, parallelamente al concorso principale, è stato deciso di cogliere la sfida e dedicare una sezione speciale a un particolare Paese con lo scopo di far luce su prospettive nuove e insolite, indissolubilmente legate al contesto culturale e sociopolitico del paese in questione. Sono nati così i focus su Polonia, Israele, Québec, Corea, Svezia, Belgio, Iran, Grecia, Cuba, Argentina e Romania.
—–
WABI SABI – FOCUS JAPAN
Quest’anno, Concorto rivolge lo sguardo sul cinema nipponico.
Se si volesse condensare la lunga storia della cinematografia nipponica in un’espressione, la scelta più azzeccata sarebbe wabi-sabi. Il significato di questa voce giapponese potrebbe essere definito come un insolito cambiamento di prospettiva che può generare un mutamento interiore molto potente e profondo, in grado di spingerci a rallentare e considerare i dettagli della realtà circostante, in tutte le loro sfumature più squisite ed evocative. Ed è proprio questo l’obiettivo della rassegna organizzata da Concorto: riflettere e indagare su questo concetto attraverso le opere dei giovani autori giapponesi, eredi di questa lunga e ricca tradizione filmica.
—–
RASSEGNA UBIK
Ubik è una sezione non competitiva del festival dove trovano spazio le opere dal linguaggio più innovativo. La ricerca di cortometraggi che sperimentano nuove strade di espressione è una prassi che sta alla base della valutazione e della selezione di tutti i film presenti a Concorto, ma con i corti presenti in UBIK ci si è spinti in territori ancora meno esplorati, dove il confine tra cinema e video arte si fa sempre più labile. È un cinema che parla di sé medesimo, un cinema che rivolge l’occhio verso se stesso, rivelando senza pudore i meccanismi alla base della registrazione visiva, un cinema che, consapevole delle proprie strutture e del proprio specifico linguaggio, decide di “scoprire l’inganno” ma proprio questa procedura fa sì che lo “svelare” renda la visione opaca, come se il meta-cinema fosse una lente che funziona al contrario, in grado di offuscare gli strati infiniti di cui è composta la realtà e l’esperienza della visione.
—–
LA MOSTRA: UNA ICONOGRAFIA CONCORTIANA
Da tempo Concorto Film Festival affida la locandina del festival a un artista visivo diverso, che ogni anno è chiamato a interpretare attraverso la propria sensibilità artistica l’immagine del festival, ovvero l’asino volante. Ne è risultato un bestiario alquanto peculiare, popolato da equini multiformi, ognuno con tratti caratteristici propri: chi vola con ali da angelo, chi si fa trasportare da un dirigibile, chi resta ben saldo a terra e chi fluttua con la sola forza del pensiero.
L’ultima locandina in ordine di tempo è quella del 2018, realizzata da Silvia Idili, artista e illustratrice di grande talento; proprio dalla volontà di dare più risalto alla produzione artistica di Silvia, e di unire la sua poetica con quella degli artisti che negli anni si sono cimentati con la locandina concortiana, è nata l’idea di una mostra iconografica che racchiuderà in sé le opere di alcuni degli illustratori degli anni passati. Un dialogo di forme e interpretazioni, declinato sulla base della visione artistica di ognuno e configurato quasi come un “bestiario” in cui le forme della natura sono viste attraverso il filtro immaginifico e culturale degli artisti coinvolti. Una mostra che, come un caleidoscopio di forme e suggestioni, ci mostra come “ci son più cose in cielo e in terra, Orazio, che non sogni la tua filosofia”.
“Iconografia concortiana” sarà curata da DEM, artista visivo e street writer di fama internazionale (autore della locandina 2014), e coinvolgerà tra gli altri Silvia Idili (locandina 2018) e Hitnes (locandina 2017). La mostra si terrà dal 18 al 25 agosto 2018 a Piacenza, all’interno del giardino di Palazzo Ghizzoni Nasalli, vicolo Serafini 12, in occasione della diciassettesima edizione di Concorto Film Festival.
—–
MUSICA
“VAMPYR” DI CARL THEODOR DREYER MUSICATO DAL VIVO DA PAOLO SPACCAMONTI E RAMON MORO – venerdì 24 agosto
A cinquant’anni dalla morte del grande maestro del cinema nordico Carl Theodor Dreyer, Paolo Spaccamonti e Ramon Moro trasformano Vampyr, uno dei suoi film più celebri, in un’esperienza visiva e sonora che restituisce al pubblico contemporaneo tutto il mistero e l’inquietudine di un horror onirico che ha influenzato generazioni di cineasti.
Paolo Spaccamonti: chitarra, synth
Ramon Moro: tromba, effetti.
Un concerto nato dalla collaborazione del duo di musicisti con il Museo del Cinema di Torino e il Festival del cinema di Pesaro.
BRUNO BELISSIMO – venerdì 17 agosto
Opening Party del festival con il dj, produttore e polistrumentista Italo-Canadese Bruno Bellissimo, parte della nuova generazione dell’italo disco tra funk e house, uscito a maggio con il nuovo album “Ghetto Falsetto”.
—–
JAPAN SUICIDE TRIP – sabato 18 agosto
Umberto Petrin, pianoforte, elettronica.
Omaggio al Giappone in tutte le sue forme. Il jazz che si unisce alla drum and bass, un’esperienza musicale unica. Umberto Petrin è tra i massimi pianisti jazz italiani. Ha collaborato e collabora con Stefano Benni, Tiziana Ghiglioni, Guido Mazzon, Steve Lacy, Paul Lovens, Paul Rutherford, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Lee Konitz.
Proiezione Documentario “Pico: Un parlante de Africa en America” – domenica 19 agosto
di Invernomuto & Jim C. Nedd (Stati Uniti, Italia / 2017 / 60’)
“PICO: Un parlante de Africa en America” è un documentario sulla tradizione colombiana dei Picos, soundsystem vividamente decorati che animano le feste della Costa Atlàntica. La sua storia risale agli anni ’60, ma le sue radici sono da cercare più a fondo, ai tempi della tratta degli schiavi, quando la costa colombiana occupava un ruolo strategico nelle rotte. Le città portuali colombiane erano punti di accesso per i dispositivi tecnologici e prodotti culturali – compresa musica dall’Africa Occidentale – che in seguito posero le basi per la cultura dei Pico.
Attraverso interviste girate sul posto, i protagonisti di questa tradizione approfondiscono un fenomeno sfaccettato, dagli aspetti musicali e visivi abbaglianti.
La regia di Invernomuto e Jim C. Nedd da uguale spazio al caleidoscopico ambiente costeño e al naturale svolgersi di una storia ancora da scrivere.
www.concortofilmfestival.com