di Aristofane
interpretato e diretto da
Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani,
Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera,
Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler
musiche Alessandro Nidi
scene Alberto Favretto
costumi Marzia Paparini
luci Luca Bronzo
produzione Fondazione Teatro Due
PRIMA NAZIONALE
TEATRO DUE – Viale Basetti 12/A, Parma
26 novembre 2011, ore 21.00
27 novembre 2011, ore 16.00
1, 2 e 3 dicembre2011, ore 21.00
4 dicembre 2011, ore 16.00
Le Rane
di Aristofane vedono impegnati alla regia ed in scena Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera, Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler.
In un momento quanto mai difficile per il nostro paese e per la nostra città, il nucleo storico dell’Ensemble di attori di Teatro Due affronta attraverso questo classico della commedia greca la cruciale questione del ruolo politico della cultura, dell’arte, della poesia e del teatro nella società civile. E lo fa con comicità e leggerezza, al ritmo di un sirtaki, lanciando frasi in un megafono, inscenando un duello poetico, affidando al voto del pubblico il responso.
Come si può salvare una città che non sa distinguere il bene dal male? si chiede Aristofane e ci chiedono gli attori di Teatro Due. La risposta non è semplice ma l’umorismo e l’ironia di questo antico ed attualissimo testo conducono il pubblico in un viaggio agli inferi surreale e sgangherato, alla ricerca delle verità a cui la politica, ieri come oggi, pare non credere. Un viaggio per la salvezza della polis, che Aristofane crede attuabile attraverso il teatro.
Le Rane parla di noi, di una società in decadimento. Atene nel 405 a. C. è una città in mano alla corruzione: lentamente si sgretola quella che per secoli era stata considerata la radice della modernità e un prezioso caso di raffinatezza culturale. Aristofane dunque ingaggia Dioniso, Dio del teatro e della doppiezza, e lo manda nell’Ade alla ricerca degli antichi poeti-tragediografi che, resuscitando, possano restituire alla città i valori perduti.
L’Ensemble di attori di Teatro Due attiva, e non attualizza questo classico della commedia greca, proponendolo a noi, figli di un pragmatismo miope e orfani di miti, in gran parte logori. Non si tratta di piegare Aristofane per parlare dell’oggi, ma al contrario, di utilizzare la nostra contemporaneità tutta, per cercare i nostri Eschilo e Euripide, e riscoprire Aristofane.