“Romeo e Giulietta, pur essendo stata scritta da Shakespeare tra il 1594 e il 1596, per me è una storia senza tempo. Mi lascio guidare dalla storia originale, ma aggiungendo alcuni elementi contemporanei perché è una storia attuale”. Così il regista e coreografo romano Giuliano Peparini presenta Romeo e Giulietta, la sua nuova, ultima creazione di balletto con le musiche di Prokof’ev che debutta in prima assoluta il 27 luglio (ore 21, cinque date in totale fino al 4 agosto) alle Terme di Caracalla, seconda produzione della stagione estiva del Teatro dell’Opera Di Roma.
Un ritorno, quello di Peparini al Costanzi, sulla scia dello straordinario successo ottenuto con il suo personalissimo e contaminato Schiaccianoci, che da tre anni a questa parte registra il sold out in teatro confermando di essere diventato già un classico: numeri che lasciano intuire come l’approccio al Romeo e Giulietta, balletto su una drammaturgia in bilico fra amore e violenza, sarà del tutto simile al fortunatissimo Schiaccianoci.
“Dopo Traviata anche la produzione pensata per le Terme di Caracalla è un nuovo allestimento che conferma l’impegno che riserviamo per questi spazi – spiega il Sovrintendente del Teatro, Carlo Fuortes – Crediamo che nella programmazione dell’anno, Caracalla rappresenti un momento importante perché è un momento unico per poter ampliare una platea diversa, fidelizzando anche chi generalmente non frequenta abitualmente il nostro teatro. Ci aspettiamo molto da questo balletto perché Peparini già con Schiaccianoci ha dato prova di saper lavorare su un grande classico con uno sguardo fresco e personale, lo confermerà”.
I numeri in effetti parlano chiaro visto che al momento, a stagione non conclusa, l’incasso delle Terme di Caracalla è di 5 milioni e mezzo di euro, “un record assoluto visto che – ricorda Fuortes – nel 2013 l’incasso totale si era fermato al di sotto dei due milioni di euro”.
La nuova progettualità della stagione estiva conferma i suoi frutti con un mix riuscito di “extra sempre più appetibili e allestimenti sempre più spettacolari” e anche il nuovo Romeo e Giulietta di Peparini rispecchia i “canoni” richiesti, proponendo con un linguaggio nuovo e contemporaneo la revisione di un balletto classico.
Grandiosità e contaminazione, ma sostanzialmente spettacolo, sono assolutamente garantiti e se squadra che vince non si cambia, il team creativo che affianca Giuliano Peparini è lo stesso dello Schiaccianoci da record con le scene mobili di Lucia D’Angelo e Cristina Querzola, i costumi eleganti, ma dal taglio moderno di Frédéric Olivier, le luci di Jean-Michel Désiré, le proiezioni di Thomas Besson e Albin Rosa – D/Labs in stile trompe d’oeil.
“È la mia seconda messinscena di Romeo e Giulietta, ma la prima era una versione pop per un musical, molto diversa – spiega Peparini – Adesso la mia chiave di lettura mi permette di andare in profondità di capire meglio i personaggi e quello che voglio così da poter elaborare una mia visione, sempre più personale della vicenda. L’impianto è fortemente teatrale e ho cercato di restare del tutto fedele alla storia di Shakespeare mantenendo le stesse scene, reinterpretando in modo originale il dramma”.
In una messinscena all’insegna della creatività e della rielaborazione personale, la Morte, donna bella e misteriosa, diventa un personaggio metaforico, Frate Lorenzo è una figura torturata dai sensi di colpa, la Nutrice è una donna giovane e bella, i genitori di Giulietta sono molto autoritari e poco attenti alla figlia, i Montecchi sono più classici e romantici, i Capuleti più aggressivi, ma ci sono altri personaggi aggiunti che aiutano il pubblico a leggere e interpretare gli altri personaggi.
“È bene rispettare i personaggi, ma anche qui ci sarà la contaminazione di altri stili: lo faccio di proposito per poter portare in teatro anche un altro tipo di pubblico poco avvezzo alla danza classica – continua il regista-coreografo – Questo Romeo e Giulietta è una sfida per riuscire a far tornare il pubblico che ha visto e apprezzato Schiaccianoci e spero che questa produzione abbia lo stesso effetto la mia creazione e destinata ai giovani e anche a chi non ama particolarmente il balletto classico”.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, il Maestro David Levi che annovera la musica di Prokof’ev come “una fra le grandi partiture di balletto di tutti i tempi” confermando la “forte empatia con il maestro coreografo e con ballerini” e anticipando un finale a sorpresa del primo atto che si conclude con il matrimonio dei due sfortunati giovani in un balletto che è stato racchiuso in questa versione in due atti.
“Ringrazio il mio amico e grande artista Giuliano Peparini, con il quale ho percorso insieme buona parte della mia carriera con il geniale Roland Petit, per essere qui. Siamo in totale sintonia e crediamo nel futuro della danza in Italia e per me era importante portare un italiano che creasse qualcosa per i nostri ballerini – ricorda Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo capitolino – una sfida che colmasse la mancanza del balletto a Caracalla lo scorso anno e lui continua a lavorare per un pubblico giovane e nuovo perché anche questa sua nuova produzione sarà un un mix di tutti i generi musicali che amiamo”.
In questo allestimento sontuoso tra classico e contemporaneo, il ruolo dei protagonisti viene affidato a un doppio cast con Susanna Salvi e Claudio Cocino primi ballerini del Teatro dell’Opera di Roma (27 luglio, 3 e 4 agosto) e dalla guest Vittoria Valerio, solista del Teatro alla Scala di Milano e dal solista capitolino Michele Satriano (il28 luglio e 1 agosto).
L’étoile del Costanzi Alessandra Amato interpreta La Morte, fil rouge della tragedia, il primo ballerino Alessio Rezza è Mercuzio (27 luglio, 3 e 4 agosto) che si alterna nel ruolo con Simone Agrò (28 luglio e 1 agosto), Benvolio è Giacomo Castellana.
“La regia per me è particolarmente importante e non può mai essere scissa dalla danza – conclude Peparini – io metto in scena la produzione che io posso fare occupandomi dello spettacolo in generale. Non sono un coreografo come McMillan, Cranko o Nurayev e non potrei mai fare nulla del genere perché mi sentirei troppo presuntuoso”.
Dopo la prima di venerdì 27 luglio, il balletto viene delicato sabato 28 luglio, mercoledì 1 agosto, venerdì 3 agosto, sabato 4 agosto sempre alle ore 21.00. Info: operaroma.it