Da domenica 16 a domenica 23 settembre 2018 torna perAspera, piattaforma di arti performative contemporanee, in una rinnovata edizione a Bologna e nell’Area Metropolitana tra meravigliosi e potenti luoghi storici, spazi pubblici e territori di relazione con performance, installazioni, workshop e progetti site specific volti alla valorizzazione di luoghi inusuali.
perAspera, realizzato con il contributo di Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna e Città Metropolitana di Bologna, nell’ambito di Bologna Estate, coinvolge dieci luoghi tra Bologna (Palazzo Malvezzi de’ Medici, Mercatino Albani Bologna, ADIACENZE, Elastico fa/ART, Kilowatt – Le Serre dei Giardini Margherita, SpazioAltrove) e l’Area Metropolitana (il Parco Storico di Monte Sole, la Casa Museo Giorgio Morandi e i Fienili del Campiaro a Grizzana Morandi, l’architettura settecentesca di Villa Smeraldi, a Bentivoglio) con dieci interventi che utilizzano i linguaggi del contemporaneo, dalla performance all’installazione, dal cortometraggio alla pratica filosofica, dalla danza al talk al live electronics.
Si parte con Vincenzo Scorza, compositore e sound designer rappresentativo di perAspera fin dai primissimi anni, che presenta in anteprima il live electronics Frame / Texture / Dots (16 settembre, eLaSTiCo faArt, Bologna ore 21) per attraversare la sottrazione e far esplodere il concetto di limite e di identità. Un limite che Scorza si auto-impone già a livello metodologico, scegliendo come dispositivo un piccolo sistema modulare analogico, inteso come “voce” dell’identità principale inserito in un più versatile contesto digitale e virtuale (il paesaggio nel quale si svolgono le mutazioni).
Sul limite – reale e simbolico, economico, morale, fisico e materiale – lavora anche il collettivo multimediale 7-8 chili con la video-installazione La nuca è un mistero per l’occhio (17 settembre, Mercato Albani, Bologna) commissionata da perAspera proprio per il Mercato Albani, tra i più antichi mercati rionali di Bologna, da poco riconosciuto come mercato storico, emblema del processo di rigenerazione della Bolognina e della città tout court. Partendo dalla citazione di Paul Valéry, il collettivo fa luce sul senso del limite, intervistando le persone che ogni giorno vivono il mercato e sottoponendole ad una riflessione che scatena reazioni, cattura sguardi e gesti, restituiti in una installazione video fruibile liberamente dalle 8,30 alle 14,00 e dalle 18,30 alle 22,00.
Sull’interpretazione del legame – inteso come legame con la realtà fuori di sè – lavora la compagnia bolognese DNA, diretta da Elisa Pagani. In scena, due danzatori compongono la loro collocazione nel mondo sopravvivendo ad un naufragio e trovando rifugio ne La Pancia della Balena (18 settembre, Villa Smeraldi, Bentivoglio, ore 20). La sottrazione dal mondo è quindi qui solo apparente in quanto essenzialmente funzionale ad una nuova nascita.
La giovanissima Noemi Diamantini, classe ’93, artista visiva residente a Bruxelles che presenta Vkproject (19 settembre, Adiacenze, Bologna, ore 19.30), si interroga sul tema della ferita con un lavoro che, partendo dall’assurdo gioco della morte online, il Blue Whale Challenge, riflette sui corpi degli adolescenti, sulla loro intimità fragile, negata, derisa, esposta, e sulla manipolazione della comunicazione come forma d’arte.
Sulle identità e sulle loro costruzioni, ricostruzioni e decostruzioni è focalizzato l’incontro con Mariella Popolla, ricercatrice all’Università di Genova, e Fran Stable, regista e attivista (20 settembre, Palazzo Malvezzi, Bologna, ore 17), che analizzano il linguaggio della performance e del cinema nella loro capacità di definire e sovvertire i confini della creazione dei corpi e dei desideri.
Lo stesso tema, dal punto di vista cinematografico, viene poi esplorato nella selezione di cortometraggi dell’Hacker Porn Film Festival (20 settembre, SpazioAltrove, Bologna ore 20.30) nato a Roma nel 2017 per dare valore e visibilità alle produzioni indipendenti focalizzate sulle pratiche artistiche e sulle narrazioni sul corpo e i suoi linguaggi.
Tra gli eventi commissionati appositamente da perAspera da non perdersi MonteSole (21 settembre ore 18, Al di là del Fiume. Marzabotto) lavoro del coreografo Fabrizio Favale – produzione KLM Kinkaleri/Le Supplici/MK – nato nell’omonima località del bolognese, tragicamente nota per l’eccidio nazifascista.
Un luogo che sottrae la parola in cui Favale crea un’opera per cinque danzatori in cui resta solo il corpo, privo di qualsiasi ornamento, a dialogare con la potenza delle colline e del cielo, testimoni di una ferita da non dimenticare.
La sottrazione – tra i concetti poetici cardine di questa edizione di perAspera – è espressa nella performance audio-video di BST dal titolo Alle Rocce (22 settembre, Le Serre dei Giardini Margherita, 19.30), esperimento elettronico su spartito in movimento filmico. Un atto estetico offerto alle rocce, alla loro impassibilità e al contempo un atto politico dedicato a chi ha il coraggio di restare e resistere, fermo davanti ciò che accade.
La metafora di una ferita dell’identità a cui si può reagire creando un legame è al centro dell’opera di Ivana Ruffolo, che con Perle Mon Amour (22 e 23 settembre) circonda la Casa Museo Giorgio Morandi (Località Campiaro, Grizzana Morandi) di una enorme collana di perle: l’ostrica secerne madreperla in cerchi concentrici attorno a un corpo estraneo. Nell’impossibilità di espellere ciò che ferisce, la perla si forma come reazione e sublimazione di quanto subito o vissuto.
L’installazione sarà il punto di partenza per le pratiche filosofiche – una destinata ai ragazzi tra gli 8 e i 12 anni (ore 11.30) e una rivolta agli adulti (ore 10.00) – create e condotte su questi temi da Filò, start-up dell’Università di Bologna (22 settembre, Fienili del Campiaro – Casa Museo Giorgio Morandi).
Ingresso con tessera associativa gratuita e contributo libero.
Le pratiche filosofiche sono a prenotazione obbligatoria fino al raggiungimento del numero massimo di posti disponibili.
tel: 349 5824266 / 349 6600300 (dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00)
info@perasperafestival.org
www.perasperafestival.org
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Dichiarazione di poetica
L’anno undici di perAspera si contraddistingue per il disegno nitido della relazione tra luogo, artista e persone che vivono/attraversano le architetture e gli spazi.
Spazi intesi come territori di relazione, luoghi cardine della vita sociale della città: spazi pubblici – come il Mercato Albani in Bolognina – e collettori culturali – come eLasTiCo Fa/ART, anch’esso in Bolognina, l’articolato progetto di rigenerazione de Le Serre dei Giardini Margherita, la galleria Adiacenze, il nuovissimo SpazioAltrove.
Ma anche spazi storici, che fanno parte della poetica di perAspera fin dalla sua nascita, da far rivivere con i respiri inusuali di interventi contemporanei. Tra questi, il quattrocentesco Palazzo Malvezzi, che apre al pubblico la Sala dello Zodiaco, che prende il suo nome dagli affreschi dei 12 segni zodiacali sul soffitto; la Casa di Giorgio Morandi, a Grizzana, dove tutto è come il pittore lo ha lasciato, abiti, pennelli, colori, una cartolina di Sandro Pertini; Villa Smeraldi, nella campagna di Bentivoglio, con il suo piano nobile che guarda il giardino all’inglese, identico al suo disegno orginario che risale alla fine del Settecento; la potenza evocativa dei paesaggi del Parco Storico di Monte Sole, a Marzabotto, luogo di una storia tragica mai troppo ricordata.
Con la componente spaziale nelle sue specifiche accezioni e con le parole chiave che esprimono le diverse interpretazioni del tema di questa edizione – pelle – si relazionano gli artisti selezionati.
Maria Donnoli
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Unità Centrale perAspera – associazione culturale alberTStanley
perAspera, piattaforma multidisciplinare che interseca gli spazi architettonici con interventi di artisti del Contemporaneo, nasce a Bologna nel 2007 nella settecentesca Villa Aldrovandi Mazzacorati.
Negli anni il progetto si amplia, includendo tra i suoi obiettivi l’abitare temporaneo delle arti performative in luoghi non deputati, antichi e urbani, anche dell’Area Metropolitana.
A partire dal 2013, infatti, perAspera opera in sinergia con spazi storici (tra gli altri, Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi, Rocca dei Bentivoglio in Valsamoggia, Villa Smeraldi a Bentivoglio, Villa Salina a Castel Maggiore), con spazi urbani (ex Hotel Pedretti e Casa delle Cerimonie a Casalecchio di Reno, Bocciofila di Osteria Grande, Ippodromo di Bologna), con spazi dismessi (come la ex distilleria Buton a Ozzano dell’Emilia), spazi pubblici (come l’area industriale La Cicogna a San Lazzaro di Savena).
In questi luoghi perAspera interviene stimolando e mettendo in atto una relazione tra gli artisti, le architetture e le persone che le abitano e le attraversano.
Sempre nel 2013, viene fondata perAspera / Accademia Invernale: laboratori dedicati alla formazione e alle sperimentazioni nell’ambito delle arti performative contemporanee (teatro performativo, computer music, live visuals e danza), condotti da docenti selezionati dalla piattaforma perAspera. Le attività dell’Accademia Invernale di perAspera si inseriscono attivamente nel progetto di riqualificazione del Parco della Montagnola.
A febbraio 2015 nasce perAspera pills, ciclo di eventi legati al Contemporaneo performativo, che attraversano luoghi di cultura della città di Bologna, tra cui Dynamo, Atelier Sì, Maison 22.
Del 2015 è anche la rassegna L’amore che osa pronunciare il suo nome, con interventi performativi a tematica LGBTQI di Fabrizio Favale / Le Supplici, Slavina, Macellerie Pasolini presso il Cassero Gay Lesbian Center di Bologna.
Nel 2017, nell’ambito della programmazione di BEST, viene realizzata la prima edizione di Temporanee, progetti artistici site specific nei luoghi del lavoro (Officine Minganti, DopoLavoro Ferroviario, Ippodromo Arcoveggio, Museo del Patrimonio Industriale).
L’associazione alberTSTanley, che è alla base dell’Unità Centrale perAspera, partecipa alle attività del Patto di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti delle persone e della comunità LGBTQI promossa dall’Assessorato alle Pari Opportunità e Tutela delle Differenze del Comune di Bologna.