PETER STEIN
legge Diario del Ladro di Jean Genet
MADDALENA CRIPPA
legge scritti erotici lesbici dall’antologia
Considerate le circostanze di Lee Fleming
TRIBUTO
Presentato al Teatro Belli di Roma nell’ambito di Garofano Verde, rassegna di scenari di teatro omosessuale, arrivata alla sua 18a edizione sotto la direzione di Rodolfo Di Giammarco, in TRIBUTO troviamo in scena la coppia regina del teatro europeo: Peter Stein e Maddalena Crippa.
Quando Peter Stein ha espresso la sua franca disponibilità ad aderire al Garofano Verde, il discorso è quasi subito andato naturalmente a Jean Genet.
Non tanto e non solo per una confidenza culturale di sempre e per un rapporto più intrinseco maturato già ai tempi della sua portentosa e moderna messinscena de “I Negri” alla Schaubhüne di Berlino. Ci deve in qualche modo essere una sintonia di intellettualità vigorosa, di pensiero forte, e di solida fisicità, tra il Genet di decenni fa e lo Stein di oggi.
Ed è parso fatale, che la voce brusca ma anche temerariamente classica di Stein potesse molto ben sostenere l’apologia della bellezza che Genet esprime in materia di anatomie maschili, amori maschili, azzardi maschili, sodalizi maschili, tenerezze maschili, rovelli maschili, etiche maschili.
Sarà come leggere, attraverso la voce del regista-lettore tedesco, un’altra faccia del Faust a lui tanto caro.
E poi c’è un altro tipo di militanza dello slancio, un altro tipo di dolcezza ferrea, un altro tipo di coraggio dello spirito, ed entra in campo Maddalena Crippa che col suo animo temerario e, con la sua fermezza di artista delle cause umanamente fuori catalogo, ha tutti i toni, i mezzi, i sensi per dare visibilità di pronuncia ed euforia di desiderio a varie poesie o brevi narrazioni di autrici contemporanee ispirate da temi erotici lesbici. E a lei spetteranno le oscillazioni fra smania e panico, struggimento e sarcasmo, introversione e spericolatezza, intercettando le sintonie con un canzoniere odierno di donne per donne, dove l’armonia è via via mentale, carnale, esistenziale, epidermica, timida, spregiudicata, e liberatoria almeno a parole.
un ringraziamento alla rassegna Garofano Verde