Anche quest’anno l’Università di Roma “Tor Vergata” promuove una stagione di ben venti concerti, realizzati dall’Associazione Roma Sinfonietta con la direzione artistica del Maestro Luigi Lanzillotta. La stagione ha il contributo del MIBACT e della Regione Lazio. Salvo diversa indicazione tutti i concerti si svolgono il mercoledì alle 18.00 nell’Auditorium “E. Morricone” presso la Macroaerea di Lettere e Filosofia, in via Columbia 1.
È una delle più ricche stagioni di musica da camera della capitale e si distingue per l’apertura ai più diversi generi musicali, senza preclusioni, dando così un panorama completo dei modi in cui l’arte musicale si manifesta nella nostra epoca, con l’unica discriminazione dell’alto livello qualitativo, su cui non si transige.
Da ottobre a maggio si susseguono appuntamenti del massimo interesse, tanto per il livello degli interpreti quanto per i programmi, che spaziano dai classici ai contemporanei, dalla musica sacra al jazz, dal teatro musicale ai canti tradizionali delle regioni italiane, dalla canzone d’autore alle letture di grandi poeti abbinati alla musica, con un ventaglio di proposte in grado di suscitare l’interesse di un pubblico formato in buona parte da professori e studenti universitari (ma molti sono anche gli studenti che vengono dalle scuole medie e superiori delle zone limitrofe) e quindi particolarmente aperto a sollecitazioni culturali nuove e stimolanti. Ma la stagione si rivolge anche ad un pubblico più ampio, in particolare quello di Roma est e dei comuni limitrofi, colmando così i limiti dell’offerta culturale – e musicale in particolare – in una zona molto ampia e popolosa.
L’inaugurazione può fregiarsi d’un protagonsita come Maurizio Baglini, artista esclusivo Decca, saldamente affermato in campo internazionale e considerato uno dei migliori pianisti della sua generazione, quella dei quarantenni. Eseguirà due Concerti di Haydn con l’Orchestra Roma Sinfonietta, che completerà da sola il programma con una Sinfonia di Mozart: un tuffo nella grande musica della fine del Settecento, l’epoca classica della musica. La settimana dopo si volta pagina: Enrico Pieranunzi al piano e Rosario Giuliani al sax propongono Duke’s Dream, un omaggio a Ellington che stanno portando nei festival e nelle sale più importanti d’Europa e che è diventato anche un disco, accolto con grande favore da pubblico e critica.
Baglini e Pieranunzi sono solo i primi di una serie di eccellenti pianisti, che prosegue con Giuseppe Albanese, tra i concertisti italiani più richiesti in tutto il mondo, artista Deutsche Grammophn e Decca. Poi Pierluigi Camicia, i cui recital in Europa, USA e Asia, in prestigiose sale come la Scala di Milano, la Carnegie Hall di New York e l’Oriental Art Center di Shanghai, riportano sempre ampi consensi di critica e di pubblico: il suo programma impagina tre grandi russi della fine dell’Ottocento. A chiudere questa mini stagione pianistica all’interno della stagione più ampia sarà Leonardo Pierdomenico, che, dopo essersi affermato in concorsi prestigiosissimi come il Van Cliburn e il Regina Elisabetta di Bruxelles e aver vinto il Premio Venezia, si sta affermando come uno dei miglior giovani pianisti a livello internazionale. Tra i gruppi da camera ecco il trio formato da Gabriele Pieranunzi, Alessandra Leardini e Antonello Maio (violino, violoncello e pianoforte), che prima di Mendelssohn eseguono un musicista di oggi, Carlo Galante. Hanno il marchio prestigioso della Cappella Musicale Pontificia Sistina gli Ottoni Sistina, che propongono un programma che dal Rinascimento di Byrd e Gabrieli arriva fino a Gershwin e Nino Rota. Trombe barocche, timpani, tamburi e organo sono gli strumenti dell’Ensemble Girolamo Fantini, che in un concerto intitolato Al suon di bellico strumento fanno ascoltare musiche italiane, tedesche francesi del periodo barocco.
Non può certo mancare il violino, rappresentato da Vincenzo Bolognese, che con l’Orchestra Roma Sinfonietta presenta un “Viaggio musicale nel primo Novecento italiano”, che farà riscoprire capolavori nascosti di Ghedini, Rieti, Salviucci e Casella. Il violoncellista Gianluca Giganti eseguirà il più brillante e virtuosistico – e anche il più amato dal pubblico – dei Concerti per il suo strumento, quello di Dvorak, in un concerto in cui si ascolterà anche una selezione da L’opera da tre soldi di Kurt Weill, diretta da Gabriele Bonolis, che per anni è stato collaboratore di Morricone ed ora svolge una brillante carriera come direttore d’orchestra sul podio di Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano, Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, Festival dei 2 Mondi di Spoleto, Orchestra Sinfonica Nazionale Ceca, Opera di Stato di Dresda.
Quello di Kurt Weill non è l’unico excursus nel teatro musicale del Novecento, perché qualche settimana dopo Fabio Maestri dirigerà Trouble in Tahiti, opera in un atto di Leonard Bernstein, di cui si celebra quest’anno il centenario della nascita. Lo stesso Fabio Maestri ci traghetta in un ambito molto diverso, quello della musica sacra, eseguendo nella basilica di Santa Agnese in piazza Navona durante la settimana di Pasqua uno dei capolavori non soltanto della musica sacra ma della musica di ogni tempo e di ogni genere, la Passione secondo San Giovanni di Bach. Un altro capolavoro sacro è l’oratorio Santa Editta di Alessandro Stradella, compositore del Seicento considerato il Caravaggio della musica, non solo per la sua vita sregolata e torbida, che lo portò ad essere assassinato per ragioni mai chiarite, ma soprattutto per la forza espressiva della sua musica, ricca di chiaroscuri, assolutamente eccezionale per la sua epoca. Dirigerà Andrea De Carlo, apostolo della riscoperta di questo compositore.
Un altro filo rosso che attraversa la stagione è l’incontro tra musica e poesia. Nel Canto di Shakespeare Pamela Villoresi ci guida in un Viaggio tra musiche e parole del teatro rinascimentale elisabettiano, con le musiche del tempo di Shakespeare eseguite da Musica Antiqua Latina. Massimo Venturiello legge Dante, i cui versi saranno inframezzati dalle musiche di Bach eseguite dal violinista Leonardo Spinedi. Lo stesso Venturiello ritornerà per leggere Leopardi, in una nuova tappa del Progetto Archilochus, che accosta poeti del passato e musiche contemporanee, appositamente commissionate a Antonio Di Pofi, Marcello Filotei, Domenico Turi e Giovanni Guaccero, che saranno eseguite dall’Ensemble Roma Sinfonietta.
Abbiamo lasciato per ultimi, last but not least, i concerti dedicati alla canzone d’autore, che costituiscono una parte importante della stagione. L’Argiria Band e il Coro “Claudio Casini” dell’Università di Roma Tor Vergata eseguono Blues, ballate e canzoni d’autore. Greg con un gruppo di quattro musicisti dedica il proprio concerto alla chitarra e alla storia del rock da Jimi Hendrix ad oggi. L’Orchestra Roma Sinfonietta ci accompagna in un Viaggio nella canzone d’autore da Gershwin a Luigi Tenco, con gli arrangiamenti di Riccardo Biseo. Per la serie “Musica dalle regioni d’Italia” curata da Giorgio Adamo quest’anno è la volta del Lazio: si ascolteranno strumenti tradizionali, come le ciaramelle d’Amatrice, gli organetti e le zampogne, che suoneranno saltarelli, canti religiosi e altre musiche di origine antichissima.
Registrazioni dei concerti a cura del Master in Sonic Arts dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
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Biglietti:
Intero € 12, ridotto € 8, studenti € 5
Abbonamenti:
posto fisso € 140
Ridotti per docenti € 100
Ridotti Associazioni culturali € 90 (almeno 10 persone)
Studenti € 46
È inoltre possibile acquistare la TESSERA UNIMUSICA che permette agli studenti (al costo di 12 euro) di partecipare a tutti i concerti della Stagione fino ad esaurimento dei posti; ai docenti e al personale (al costo di 60 euro) di partecipare a 10 concerti a scelta fino ad esaurimento dei posti.
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Info per il pubblico: 06 3236104, 339 8693226
info@romasinfonietta.it – www.romasinfonietta.com