In un Teatro Astra quasi colmo va in scena lo spettacolo “Avevo un bel pallone rosso” scritto da Angela Demattè, trentina attrice, cantante e drammaturga, che con questo testo ha vinto nel 2009 il premio Riccione, uno dei più ambiti riconoscimenti drammaturgici nazionali.
Carmelo Rifici riprende dopo 7 anni dal debutto questo spettacolo intenso e toccante giocato sull’intimità di una relazione profonda, quella che coinvolge Carlo Cagol, cattolico commerciante di Trento, e la figlia, Margherita. Lei diventerà da giovane adulta una delle figure più controverse della storia recente d’Italia, fondando insieme a Renato Curcio, le Brigate Rosse. Lo spettacolo attraversa lo spaccato di una società post sessantottina che aspira a traguardi più ampli che ad una vita borghese giocata sul filo di un lavoro pregnante e assoggettata al mito della costruzione famigliare. Margherita, che deciderà poi di farsi chiamare Mara nell’ambito della lotta rivoluzionaria, matura una personalità decisa e combattiva fin dagli anni dell’Università di Sociologia a Trento: percepisce il desiderio di lottare per ideali più grandi, più giusti, più universali e abbraccia senza esitazioni gli ambienti del pensiero e dell’azione rivoluzionaria, che la porteranno ad essere una delle attiviste più conosciute e determinate. Lo spettacolo illustra questo percorso di maturazione di Mara attraverso il rapporto con il padre, che pian piano perde il terreno comune di dialogo con la figlia; si apre una voragine di incomprensione, ben tratteggiato dall’autrice con la perdita dell’uso del dialetto trentino da parte di Margherita, quando va ad abitare a Milano. Rifici lavora molto sulla densità dei non detti e sulla presenza degli attori, interpreti capaci di trasmettere emozione con il silenzio: un televisore anni ’60 in scena trasmette immagini degli anni di piombo, mentre un grande schermo di fondale scandisce il tempo che passa con scritte e trasmettendo dal vivo immagini riprese sulla scena: primi piani degli attori e monologhi interiori ampliati dalla proiezione ammantata di un grigio piombo che ne deforma i lineamenti. Uno spettacolo intenso e toccante, con una drammaturgia intelligente che scandisce i rapporti umani nel non detto dei personaggi e una regia attenta a ricreare la pesantezza degli anni bui della nostra democrazia, nella voragine fumosa della relazione padre-figlia.
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23 – 28 ottobre 2018
Teatro Astra – Via Rosolino Pilo, 6 – Torino
AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO
di Angela Demattè
regia Carmelo Rifici
con Andrea Castelli e Francesca Porrini
scene e costumi Paolo Di Benedetto
musiche Zeno Gabaglio
luci Pamela Cantatore
video Roberto Mucchiut
regista assistente Alan Alpenfelt
produzione LuganoInScena, TPE Teatro Piemonte Europa, CTB Centro Teatrale Bresciano
in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura