Intervista a cura di Il Granchio in Frack
Ho conosciuto Alessandro Beconi a Milano circa un anno fa. Esponeva i suoi straordinari scatti al MIA.
Fondatore di Grandi Viaggi Fotografici, un progetto eccezionale, che unisce la passione per i viaggi all’arte della fotografia. La sua squadra, tutta composta da professionisti, viaggia per il mondo sempre alla ricerca dello scatto perfetto, quello che ti fa sudare, sognare, sperare, quello che si fa attendere e che poi, ti riempie di gioia e soddisfazione. Si tratta di viaggi per lo più naturalistici, in zone del nostro pianeta dove, fortunatamente, ancora comandano gli animali. Sono proprio loro i soggetti preferiti di Alessandro Beconi che, tra gufi delle nevi, puma, tigri, orsi, aquile, volpi rosse e alci, ha collezionato uno straordinario album di fotografie e ricordi.
– Alessandro quando nasce la tua passione per la fotografia e quando diventa professione?
Da piccolo partii insieme alla mia famiglia alla volta del Brasile. Nonostante la tenera età ricordo con affetto quel viaggio e, probabilmente, fu proprio quello che mi spinse poi a farne altri e altri ancora. Con molta probabilità proprio in quella occasione scoprii quanto c’è di bello nell’esplorare nuove terre e nell’essere curioso.
Eredito la passione della fotografia da mio padre, ho iniziato sfogliando qualche pagina per semplice curiosità e poi, ho preso a studiare con voracità tutti i suoi libri di fotografia avvicinandomi così sempre di più a questo mondo. Ho fatto le mie prime foto con delle macchine analogiche prima di regalarmi, ormai 15 anni fa, la prima digitale. Una piccola Nikon Coolpix. Ho sempre viaggiato molto e, durante un soggiorno in Giappone, ho acquistato il mio primo kit reflex con la Nikon D40x. Da lì in poi c’è stata una costante ricerca e un miglioramento continuo.
Come dicevo, ho sempre avuto la fortuna di viaggiare molto (giocavo a calcio a livello professionistico ed ero spesso in trasferta) e, gli scatti mi hanno sempre accompagnato in maniera naturale. Ho iniziato a postare le prime foto su alcuni forum ricevendo dei feedback positivi. Le persone mi chiedevano dove avessi scattato quelle foto, come le avessi fatte, con quale macchina fotografica e, addirittura, se potevo portarle in viaggio con me! Allora mi sono detto: perché no? Perché non farlo diventare il mio lavoro?
Il primissimo workshop è stato in Val d’Orcia e da allora non mi sono più fermato! Sono molto felice, non solo per il risultato ottenuto ma, ancor di più perché molti di quei partecipanti sono tutt’ora nostri affezionati viaggiatori e sopratutto, amici.
– Quando nasce Grandi Viaggi Fotografici?
Gvf è nato diversi anni fa, oramai sono 9. Dopo aver iniziato ad organizzare diversi workshop in solitaria, mi sono reso conto che le richieste erano talmente numerose che, non sarei riuscito a fare tutto da solo. In un team si lavora sicuramente meglio (anche se in Italia questo metodo di lavoro non è così comune). Sono laureato in psicologia e il mio percorso universitario si è rivelato un’ottimo alleato di vita, gli studi fatti mi aiutano continuamente, sia in viaggio che durante il lavoro con il mio team che si dimostra ogni giorno un gruppo affiatato, entusiasta e collaborativo.
All’inizio eravamo solamente in tre, adesso siamo più di una dozzina! Una gran bella squadra. Abbiamo creato una galleria virtuale: gvfgallery.com e partecipiamo a mostre e fiere fotografiche come ad esempio il MIA o il Wopart.
Gioia Valerio, la nostra gallerista, ha un’incredibile passione per il suo lavoro che svolge egregiamente. Siamo tutti molto soddisfatti di come sta andando questa nuova avventura.
– Come si crea un viaggio GVF?
Per creare un viaggio cerchiamo sempre di metterci nei panni di un partecipante, proviamo quindi a capire cosa possa piacere, quali sono le attrazioni che potrebbero interessare maggiormente e quali sono i migliori soggetti da fotografare. Spesso ci capita di essere gli apripista per i nostri “concorrenti” ma lo mettiamo in conto e, ormai, ci abbiamo fatto l’abitudine infondo, non è un problema anzi, vuol dire che stiamo lavorando bene!
Ai nostri viaggi può partecipare chiunque. Professionisti, amatori, neofiti o anche semplici appassionati di Natura. Chiediamo solamente una cosa: l’assoluto rispetto per i luoghi che andiamo a visitare e per gli animali e le persone che fotografiamo.
– Quali paesi hai visitato?
Prima di GVF sono stato in Spagna, Germania, Austria, Olanda, Giappone, Brasile, USA, Rep. ceca. Dopo GVF, beh, mi sa che sono troppi da elencare per mia fortuna!
Ho toccato tutti i continenti (se non contiamo l’Antartide) e in alcuni posti sono tornato diverse volte come ad esempio a Yellowstone oltre dieci volte, in Giappone 6 volte, in India 6 volte, in Islanda 5 volte ecc…
Hai mai incontrato qualche difficoltà? Viaggiare è straordinario ma non sempre semplice.
Difficoltà in un viaggio si incontrano più o meno sempre e riuscire ad uscirne è il vero punto di forza di un accompagnatore. Ci vuole una discreta dose di pazienza e attitudine a saper gestire le emergenze, qualunque esse siano perché è impossibile che in un viaggio non ci sia bisogno di “aggiustare” qualcosa.
La maggior parte delle volte son cose da nulla come piccoli battibecchi tra partecipanti, richieste al limite, malumore generato dal meteo (capita spesso!)… fortunatamente mai niente di particolarmente drammatico.
L’anno scorso a causa del maltempo avevano cancellato il nostro volo interno da Tokyo a Kushiro ed il primo disponibile era 3giorni dopo. Impossibile. Avremmo perso metà tour e i soldi delle auto a noleggio e degli hotel già prenotati. Senza perdere nemmeno un secondo, sono riuscito a farci inserire tutti in un volo per Sapporo e poi da lì, abbiamo preso un treno locale per Kushiro. Siamo arrivati a mezzanotte invece che alle 18, ma abbiamo salvato il nostro itinerario!
– Dando un’occhiata alle mete da voi proposte e al calendario delle partenze posso dire che (beato te) sei sempre con un piede su un aereo e l’altro in terra straniera.
Purtroppo o per fortuna non c’è niente al mondo che possa mettere un freno alla mia grande passione per il viaggio fotografico. Anzi, sono io che mi devo tenere a freno ogni tanto visto la mole continua di idee e mete e attrazioni che mi ronzano in testa! Vero è che, molte volte, ci pensa mia moglie a tenermi con i piedi per terra!
Di sogni ne ho molti. Uno su tutti quello di andare in Antartide. Ma non il “solito” giro: vorrei il pinguino imperatore.
– Immagino tu abbia un bagaglio di esperienza colmo di episodi eccitanti e storie sorprendenti. Quali sono gli scatti più assurdi o i più complicati mai fatti?
Ho vissuto moltissime esperienze entusiasmanti, ciascuna per motivi diversi, ognuna con un’emozione differente. Tra tante ricordo con più affetto queste tre.
1 – Ero a Bandhavgarh in India.
Sapevamo della presenza di mamma tigre con il suo cucciolo di poche settimane. Volevo vederli. Desideravo fotografarli.
Siamo rimasti per ore fermi in posizione sperando apparissero da un momento all’altro e poi…l’impegno e la costanza hanno ripagato tutta la nostra fatica e le due splendide tigri mi hanno regalato una foto piena di dolcezza nella quale il cucciolo guarda con gli occhi dell’amore la sua mamma.
Un istante unico che sono riuscito a congelare in uno scatto.
2 – Eravamo in Giappone ad Hokkaido.
Mi trovo davanti ad una schermaglia alquanto insolita. Una volpe sta combattendo con un’aquila. Stanno cercando di accaparrarsi un pezzo di pesce. E’ stato una lotta veramente intensa per loro che la combattevano e per noi che assistevamo!
3 – Ti racconterò di uno degli scatti più difficili e più desiderati.
Ero in Patagonia con il mio collega Andrea Pozzi e siamo stati un giorno intero sotto l’acqua torrenziale, il vento ed il freddo!
Quando le forze e le speranze ci stavano abbandonando, vediamo apparire mamma puma! E niente, c’è poco altro da aggiungere, la foto parla da sola.
– Perché hai scelto gli animali come tuoi soggetti?
Ho sempre amato gli animali, sin da piccolo. Mio padre probabilmente mi ha passato anche questa passione. A casa mia avevamo sempre posto per qualche ‘bestiolina’. Avevamo un pollaio, posto per conigli, oche, agnellini, cani, gatti…un po’ di tutto in realtà. Mi ha sempre affascinato il mondo animale ed i loro comportamenti. Soprattutto le interazioni tra adulti e cuccioli. I mammiferi sono i miei preferiti!
Mi piace anche fotografare paesaggi. Non a caso i miei primi workshop erano proprio a tema paesaggistico e tutt’ora ne realizzo diversi come per esempio: i viaggi in Patagonia, Louisiana, Grand Teton, Parchi USA etc…
Mi occupo di reportage qualche volta perché è un genere fotografico che mi affascina. L’ultimo viaggio assolutamente riuscito e vibrante di emozioni è stato in Zanskar/Ladakh in India.
– Se prima di parlare con te ero incuriosita dai tuoi viaggi, adesso sono talmente affascinata dal tuo spirito intraprendente e dalla tua semplicità che, non vedo l’ora di poter partire con un tuo gruppo!
Anche tu come Roy Batty puoi dire “io ne ho viste cose che voi umani non potreste neanche immaginarvi”!
Scorrendo la tua galleria fotografica mi sono immersa in mondi straordinari e mi si è riempito il cuore di pura gioia nel vedere le espressioni del muso degli animali che hai incontrato in giro per il mondo. Animali che probabilmente non potrò mai vedere dal vivo ma che, grazie a te e ai tuoi colleghi, posso apprezzare nelle vostre bellissime fotografie. Un’ultima cosa, pura curiosità, qual è stato lo scatto più complicato mai fatto?
Lo scatto più difficile: sicuramente quello effettuato all’ulula in Canada. È piccola e velocissima. È scattata in avanti dritta verso di me mentre sta nevicando. Sono molto contento del risultato.
————
Informazioni:
Alessandro Beconi
GVF – GrandiViaggiFotografici founder & photographer
Contact:
cell. +39 347 9455420
email: info@grandiviaggifotografici.com
Website: