La fille du régiment è una delle opere più note del periodo francese di Gaetano Donizetti. Sebbene a livello di libretto, scritto da Jean-François-Alfred Bayard e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges, l’opera rimanga in superficie, senza indagare nella complessità dei personaggi a renderla celebre, allora come oggi, è sicuramente la sua vena ironica che ne fa una pièce divertente, leggera e godibile con la partitura musicale a tratti allegra e scanzonata propria dell’Opèra-comique, genere diffuso in Francia che Donizetti interiorizzò con molta facilità.
L’allestimento bolognese di Emilio Sagi, in scena sul palco del Teatro Comunale, nato nel 2004 e poi ripreso da Valentina Brunetti, rende omaggio proprio a questa vena comica e in alcuni punti la esaspera (ad esempio nella scelta di insignire gli ospiti della festa finale con titoli nobiliari attinti da alcune località bolognesi che ha riscosso grande ilarità nel pubblico). Sebbene l’ambientazione scelta da Sagi sia nella seconda guerra mondiale ci sono alcuni passaggi in cui si strizza l’occhio anche alla Belle Époque che riaffiora soprattutto nella seconda parte dell’opera quando entrerà in scena la nobiltà di cui si accennava sopra.
Anche i protagonisti, oltre ad una buona prestazione canora, hanno trovato una chiave comica nella recitazione che li ha resi convincenti, riuscendo a catturare l’interesse e l’entusiasmo del pubblico. Spicca, tra tutte la Marie interpretata da Hasmik Torosyan: la duttilità della voce si plasma a ogni cromatismo sonoro riuscendo a rendere molto bene sia nelle parti basse, più misurate, tanto da rendere alcuni pianissimi quasi come un sospiro, ma senza mai perdere il controllo vocale, sia negli acuti dove la voce si apre e riverbera rimanendo sempre chiara e leggibile. Oltre alle capacità sonore sono da evidenziare anche quelle, meno scontate, interpretative. Infatti, l’attrice tiene perfettamente la scena ed è in grado di dare sfumature al suo personaggio che vanno dal comico al drammatico, riuscendo perfettamente a calarsi nella parte.
Molto convincente anche il Tonio interpretato da Maxim Mironov con la sua voce chiara e omogenea in tutti i registri e con la disinvoltura interpretativa che anche in questo caso, restituisce un personaggio fresco e brillante. Ad impreziosire ulteriormente il cast è la presenza di Daniela Mazzucato che interpreta la Duchessa di Krakentorp con la sua voce piena a possente.
Ultima nota di merito va senza dubbio ala direzione d’orchestra di Yves Abel, che ha saputo interpretare appieno la leggiadria e la vitalità della commedia di Donizetti non tralasciando però di sottolineare i momenti più drammatici, cupi e malinconici della stessa.