“Amo ferocemente, disperatamente la vita.
E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine.
Amo il sole, l’erba, la gioventù.
L’amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina.
Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile.
Come finirà tutto ciò? Lo ignoro”
Pier Paolo Pasolini
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Il Teatro India illumina il suo sipario sulla Trilogia Danco, un trittico di narrazioni della sovversiva Eleonora Danco, una regista, drammaturga, attrice capace di far entrare lo spettatore dentro le immagini da lei inscenate; iniziata alla recitazione a soli dodici anni, la Danco sviluppa dapprima la sua espressione artistica attraverso il disegno, e si accorge che non le basta, così la sua energia e voglia di libertà si rivolge nuovamente al teatro che la accoglierà nella scuola di Proietti. Da qui vi sarà un susseguirsi di lavoro attoriale, drammaturgia, regia teatrale che andrà rinnovandosi nel 2014 con il film-documentario N-capace esordio pluripremiato per la regia cinematografica. Lo spettatore che vorrà tuffarsi tra le parole di una quotidianità divergente potrà farlo dal 27 novembre al 2 dicembre con dEVERSIVO, e dal 4 dicembre al 9 dicembre con Nessuno ci guarda/Donna n°4, tre vasche di intima verità e di uno sguardo cinicamente splendente.
dEVERSIVO è un atto unico, un monologo denso di ritmicità – anche grazie alle musiche scelte da Marco Tecce, che traccia un percorso lungo i passi, gli appuntamenti, i pensieri della protagonista; qui il luogo di partenza è una casa il cui prezzo viene costantemente subaffittato da un’artista alle prese con la sua scrittura, e il luogo di arrivo è un enigma aperto, donato alla realtà circostante. Emergendo da un quadro di Rauschenberg, la Danco sviluppa una sua combine painting, una stratificazione di diversi linguaggi, esperienze, visioni, memorie sullo sfondo della tela scenica che racconta alla platea la Roma dei giorni nostri vissuta dall’esperienza di una scrittrice, di una performer, di una regista in eterna lotta con se stessa, e con il mondo circostante con il quale sviluppa una dialettica ironica quasi poetica, tanto amara quanto vera. Lungo le parole del monologo scorriamo nei giorni, tra i luoghi del centro, e della periferia romana dove un ragazzo ci racconta di suo padre che di lavoro fa il badante, e di sua madre, una donna delle pulizie; e finito di ascoltarlo prendiamo il tram numero 3 dove un accalcarsi di fatiche si spintona per riuscire a prendere quel posto dove ci si può riposare. E poi torniamo nella casa dell’artista, attraversiamo l’intimità che si sviluppa con l’uomo che ama, la vediamo disegnare mondi sul pavimento e ancora muoversi lungo i sedili di un taxi, attraverso le parole e la rabbia e la frustrazione portata da produttori da rivista patinata o da tragedia shakesperiana, entrambi totalmente estemporanei alla realtà e totalmente intrisi dello spirito del tempo, estremismi sconclusionati di una macchina che mette a soqquadro costantemente le stratificazioni che dalla tela scenica cadono, prendono fuoco, accadono.
La sensibilità artistica di Eleonora Danco è un qualcosa che non si può apprendere, e che l’apprendere stesso rende virtuosismo ed espansione di senso. Il suo modo di vedere la realtà è evidentemente un dono, uno sguardo dEVERSIVO che ci porta a notare l’assurdo lì dove questo si sviluppa come normalità, facendoci ridere della poetessa vanitosa fatta d’oppio, degli scoli della birra bevuti nelle vicinanze di Termini, delle persone che camminandole vicino sputano per la strada, elementi che in un altro contesto sarebbero senza dubbio tragici.
dEVERSIVO è un susseguirsi di scorci, una rete il cui centro è lo sguardo della protagonista.
L’ironia di questo atto unico ricorda il cinema di Charlie Chaplin, il re della tragedia fatta risata. Una risata che permette l’elaborazione dell’a-volte-feroce-vita attraverso un gusto di miele, di bellezza, di genialità. Vi è in quest’opera un senso di disillusione, un cinismo delicato, dolce, che si prende in giro e si volge all’esistenza con i suoi terrori, le sue vulnerabilità, i suoi orrori con un approccio di scherno da una parte, e di profonda riflessione e consapevole solitudine dall’altra. C’è qui una profondità che si fa superficie, un bagaglio di memorie che si fa leggerezza, e un’intimità che si disvela nell’incontro con il teatro, attraverso lo sguardo di ogni spettatore. Che dire di più? Consigliata visione.
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Prima nazionale
dEVERSIVO
scritto, diretto e interpretato da Eleonora Danco
assistente alla regia Giacomo Bisordi
secondo assistente alla regia Maria Stella Cassella
si ringrazia per la scelta delle musiche Marco Tecce
per la collaborazione Lorenza Accardo e Elisa Pavolini, Rebecca Braccialarghe, Emilia Verginelli
L’iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2017 promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale.