Sette appuntamenti in dieci giorni di programmazione, i grandi nomi della tradizione e le stelle del futuro: questi i numeri della seconda edizione del Festival di danza spagnola e flamenco che si terrà all’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 10 al 20 gennaio in Sala Petrassi, alle ore 21 (biglietti a 25 euro)
Prodotto dalla Fondazione Musica per Roma con la direzione artistica di Roger Salas e la consulenza di David Lopez, il festival è dedicato alla danza spagnola e soprattutto alla sua più luminosa e celebrata espressione, il Flamenco, offrendo una panoramica ampia sulle sfaccettare della sua più popolare danza attraverso la presenza di nomi prestigiosi, un’importante prima assoluta e una serata interamente dedicata alle stelle del futuro.
Grande attesa per la prima assoluta di Déjà vu, il nuovo progetto della bailaora e coreografa sivigliana Belén Maya, stella del flamenco del nuovo millennio e della brillante cantaora catalana Mayte Martín per uno spettacolo all’insegna della perfetta armonia fra la vista e l’udito (11 gennaio).
Il festival si apre però con la presenza Emilio Ochando, regista, coreografo e ballerino, che offrirà uno spaccato del nuovo flamenco rinnovando la tradizionale senza stravolgerla, in Siroco, spettacolo incentrato sui quattro elementi protagonisti nel flamenco, lo scialle, il ventaglio, la bata de cola e le nacchere (il 10 gennaio)
La chitarrista Antonia Jiménez in Flamenca’s Trío, con la voce di Naike Ponce e le percussioni di Nasrine Rahmani, offrirà un viaggio fra le sonorità del flamenco attraverso pezzi originali che rendono omaggio alla donna flamenca (il 12 gennaio)
Non mancano i danzatori uomini: in A Contratiempo, le due stelle del flamenco maschile, El Yiyo ed El Tete, regaleranno uno spettacolo potente e che trascendi generi convenzionali (il 13 gennaio) e il 19 gennaio Jésus Carmona, fra i massimi esponenti dell’attuale scena flamenca, porterà in scena con la sua compagnia a Roma Ímpetu’s, creazione del 2015, manifesto dell’arte del ballerino e coreografo catalano.
Chiusura il 20 gennaio (alle 18) con la musica, Falla 3.0, il concerto del Camerata Flamenco Project, che attualizza con rispetto e creatività le sonorità della musica di Manuel de Falla.
“Con l’edizione del 2019 prende il via anche l’ambizioso progetto di dedicare una serata ai giovani talenti – coreografe e coreografi, ballerine e musicisti under 34 – spiega il direttore artistico Roger Salas – che infondono sangue nuovo nel corpo di questa grande forma d’arte”
Spazio quindi ai giovani con un progetto ambizioso e molto importante: la serata del 17 gennaio è tutta dedicata ai nuovi talenti del Ballet Flamenco, giovani talenti, coreografe e coreografi, ballerine e musicisti under 34, che rappresentano il futuro di quest’arte con la presenza di Selene Muñoz, Cristian Martín, Albert Hernández e Irene Tena.
Spazio anche a una ricca panoramica cinematografica del balletto e della sua evoluzione con un ciclo di tre titoli storici e moderni del cinema spagnolo che offrirà la possibilità di rivedere sullo schermo Antonio Ruiz Soler (El gran Antonio), Carmen Amaya e Antonio Gades con una serie di proiezioni nel Teatro Studio Borgna (biglietti 2 euro). Riduzioni I love Auditorium, Info e programma in dettaglio su auditorium.com.