La Compagnia Parsec Teatro e Cubo Teatro firmano questa nuova messa in scena di Matei Visniec, uno degli autori contemporanei più rappresentati in Europa, affrontando “Storia degli orsi panda raccontata da un sassofonista che ha un’amichetta a Francoforte”, testo del 1994, una surreale visione dell’immanente precarietà dell’uomo europeo contemporaneo, detronizzato dal suo essere capace di scegliere e determinare. Con Visniec trova voce l’inizio del post moderno e la fine di ogni positivismo tanto filosofico quanto antropologico, testimone diretto della sconfitta del comunismo a vantaggio di uno sfrenato capitalismo, latore di una disgregazione del soggetto fino alla sua totale spersonificazione. E così sulle assi del Cubo Teatro va in scena uno spettacolo che 25 anni dopo la sua scrittura dimostra di essere attuale e godibile, tetro, ma grottescamente ilare ci porta in una relazione fiabesca in cui uomo e donna vivono il loro rapporto alla ricerca di una fuga dalla realtà, per trovarne quel toccasana che possa curare le loro radici ferite. La regia di Lucania è lucida e lineare, precisa e pulita, l’interpretazione degli attori è efficace, in linea con un disegno di messa in scena, un progetto per evidenziare il lacunoso vuoto in cui l’uomo attuale è inglobato. La scena è un bosco secco di alberi morti, un intricato segno di linfe esaurite, mentre in alto due finestre diventano schermo su cui la costante proiezione disegna suggestioni e stimoli visivi. Amaro e disilluso lo sguardo di Visniec ci scruta tra le parole degli attori e quel ghigno beffardo di un finale che ci lascia il sapore surreale e lisergico di una raggiunta libertà da un mondo opprimente, alla deriva in un teatro d’oggi, ben indagato da Parsec Teatro.
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Storia degli orsi panda raccontata da un sassofonista che ha un’amichetta a Francoforte
Testo di Matei Visniec
Regia di Girolamo Lucania
Con Jacopo Crovella, Giulia Mazzarino
Produzione Parsec Teatro e Cubo Teatro