Testi tratti da:
La morte di Ivan Il’Ic (da Lev Tolstoj)
Il neoplastico (del dott. Marcello Pili)
La visita (del dott. Marco Venturino)
Racconti di testimoni incontrati negli ospedali
Con: la Compagnia del Teatro Officina
Regia: Massimo de Vita e Stefano Grignani
Produzione Teatro Officina
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Lo spettacolo raccoglie diversi testi sull’esperienza della malattia, così come può essere vissuta dal paziente, dal medico, dall’infermiere o dal familiare.
Storie di gesti di amorevole solidarietà che si intrecciano con processi di conoscenza che pongono un interrogativo (fra i tanti possibili): la malattia rappresenta solo un male o può essere anche un’opportunità?
Lo spettacolo mette in scena una riduzione teatrale del racconto di Tolstoj La morte di Ivan Ilic. Poi il monologo Il neoplastico del dott. Marcello Pili e il dialogo La Visita del medico anestesista alla IEO Marco Venturino; si apre infine con alcune narrazioni raccolte negli ospedali: la lettera di un paziente, una narrazione di un’infermiera e quella di un volontario.
La medicina narrativa è un filone di ricerca che da 15 anni il Teatro Officina coltiva e che consiste nel raccogliere storie di incontro con la malattia. La collaborazione con la Facoltà di medicina dell’Università degli studi di Milano, con l’Università Bicocca e con l’Istituto Europeo di Oncologia ha portato il Teatro Officina a sviluppare una competenza specifica su questo tema.
Ci ha portati negli ospedali e negli hospice per divenire poi uno strumento di diffusione sul territorio del grande rimosso che esiste intorno al tema “malattia”. Il teatro diventa così un dispositivo formidabile per rilanciare verso la comunità dei cittadini i temi cardine dell’esistenza umana.
Lo spettacolo raccoglie diversi testi sull’esperienza della malattia, così come può essere vissuta dal paziente, dal medico, dall’infermiere o dal familiare. Storie di solidarietà che si intrecciano con processi di conoscenza che pongono anche un interrogativo: la malattia è solo un male o può rappresentare anche un’opportunità di crescita interiore e relazionale?
“Partendo dall’ascolto si può sviluppare e coltivare. Anzi si deve se, come professionisti e come cittadini, ci troviamo ad attraversare la fragilità.
Questa nuova iniziativa del Teatro Officina, che dà voce, corpo e gesti alle storie reali di malattia, ha quindi un altissimo valore non solo come arte, ma anche come lezione di civiltà.”
Umberto Veronesi
Prenotazione: necessaria e gratuita su www.teatroofficina.it | 02.2553200
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